giovedì 21 novembre 2019

Candido o l'ottimismo - Voltaire Franꞔois Marie Arouet

"Voi dunque converrete meco,
che quello è il più felice di tutti gli uomini,
perché è al di sopra di tutto ciò che possiede."

Il tema della felicità è stato trattato da tanti autori autorevoli: Seneca, Epicuro, Schopenhauer, Hesse, Neruda, Leopardi, e chissà quanti altri che in questo momento non mi vengono in mente.
"Hai un computer? Fai una ricerca!"
E toglierti il privilegio di approfondire da solo una tematica tanto importante? Mai e poi mai!

Personalmente, mio faro guida per illuminare questa rotta pericolosa, sono le parole di Pessoa: "La felicità è fuori dalla felicità. Non c'è felicità se non con consapevolezza. Ma la consapevolezza della felicità è infelice, perché sapere che si sta attraversando la felicità e che si dovrà subito lasciarla."
In altre parole: siamo fregati!

Ma ecco l'illuminato Voltaire, che ci propone una terza chiave di lettura.
Con uno stile agile e sarcastico massacra gli ottimisti a tutto spiano e non permette ai pessimisti di avere la meglio. Candido non è un personaggio che ho amato. Forse perché sono una persona brutta e cattiva!
Ma sono felice che abbia avuto il suo lieto fine.

Forse, azzardo, la verità sta nel mezzo.
Non si può pensare che questo sia il migliore dei mondi possibili, ma siccome è qui che viviamo, cerchiamo di non piangerci addosso, rimbocchiamoci le maniche e coltiviamo il nostro orticello.

Una lettura da avere nel proprio bagaglio.
Provare per credere.


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