- E' perché non l'hanno mai vista. Io la riconoscerei sempre e comunque."
Oggi è la giornata mondiale della Gentilezza.
Io la onoro con questo romanzo.
Sono commossa mentre scrivo.
Ho riaperto il quadernetto che avevo accanto mentre lo leggevo. All'epoca non sottolineavo i libri. (A proposito: tu che tipo di lettore sei?)
E così andavo in giro armata di libro - quadernetto - penna.
Mi commuovo al pensiero di com'ero e di cosa provavo durante la lettura.
Questo libro è semplicemente bellissimo.
Lo so, uso spesso aggettivi infantili. Perché penso siano i più sinceri, i più veri, spontanei.
Ho provato sentimenti veri per i protagonisti di questa storia.
Ho pensato che non sarei mai potuta diventare amica di Madame Michel.
Che mi ricorda "quella persona lì".
Avevo pensato di abbandonare la lettura, ma sono di quelle testone che preferisce farsi del male, ma deve chiudere tutto: conti, porte e libri del passato.
E così, proseguendo nella lettura ho incontrato Kakuro Ozu.
Che dire? Tutti meriteremmo di incontrare un Kakuro Ozu nella vita.
E se così fosse non servirebbe una giornata per ricordare la Gentilezza.
Farebbe parte della nostra vita in modo naturale: respiriamo, mangiamo, dormiamo, "gentiliamo".
Invece...
Le ultime pagine del libro ho provato un dolore immenso, fino alle lacrime.
E anche se non sembra, le mie lacrime sono timide, non escono facilmente.
Per farmi ridere o piangere bisogna proprio portarmi all'estremo!
E' il libro più difficile che abbia mai letto.
E ormai fa parte del mio DNA.
MERAVIGLIOSO.
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(Esopo)