domenica 23 febbraio 2020

La Bibbia - Johannes Gutenberg

Nel 1455 fu stampato per la prima volta un libro, così come noi lo conosciamo.
Un libro con pagine rilegate, che potevano essere duplicate in modo veloce e quindi potevano essere diffuse.
Un'invenzione che oggi ci sembra così semplice, così quotidiana che quasi è diventata uno sfondo sulla vita di tante persone, che ha in realtà dato vita al cosiddetto uomo moderno. Uomo che è diventata moderno grazie ai libri, più di quanto abbia fatto la scoperta del continente americano. Quindi bisogna ricordare questo che è un momento storico fondamentale per l'intera umanità.

La missione non fu semplice, infatti richiese un impegno economico non da poco ed un lavoro di circa tre anni.
L'innovazione, l'intuizione geniale di Gutenberg, fu introdurre l'utilizzo di caratteri mobili. In un primo momento si stamparono calendari e grammatiche. Ma la vera impresa, che segnerà e cambierà la storia, fu riuscire a riprodurre un'opera voluminosa e complicata come la Bibbia. Tutti noi abbiamo a mente l'immagine delle pagine in cui il testo era diviso su due colonne. Ogni colonna era formata da 42 righe. E la Bibbia di Gutenberg divenne popolare con il nome "Bibbia delle 42 righe".

È una di quelle informazioni apprese a scuola che non dimenticheremo mai, come "la Mesopotamia, terra tra i due fiumi, Tigri ed Eufrate".

Gli anni di scuola sono meravigliosi. Forse andrebbero rivoluzionati i programmi, ma credo sia il periodo più importante di una bambino. Per me sono stati anni felici, almeno i primi.

In un certo senso, oggi, cinquecentosessantacinque anni fa, nasceva uno dei miei migliori amici e credo, prendeva il via la possibilità di istruire e alimentare le conoscenze di tutto il mondo.
Penso sia una data importante da celebrare.
Quante cose sono cambiate da quel lontanissimo 23 febbraio.
Sono state scritte tante parole, ricreate immagini bellissime.
Dato forma e colori a sentimenti più diversi.
Sono nati personaggi, storie che ci hanno cambiato la vita.

Buon compleanno a tutti, ma proprio a tutti i libri.

Concludo con alcune parole tratte da uno dei libri, che appunto la Bibbia, raccoglie:


Dalla prima lettera di San Paolo Apostolo ai Corinzi

1 Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.


2 E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla.

3 E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova.

4 La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia,
5 non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto,
6 non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità.
7 Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.
8 La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà.
9 La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia.
10 Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà.
11 Quand'ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l'ho abbandonato.
12 Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch'io sono conosciuto.
13 Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!

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