sabato 29 febbraio 2020

Elogio della Follia - Erasmo

"Il volto del folle è un libro aperto,
nel quale si legge ciò che ha nel cuore."


Perché questo libro oggi?
Perché avevo bisogno di una dedica. E siccome non me le fa nessuno, faccio da sola.
Forse è così che si dovrebbe fare quando si è soli: dedicarsi le canzoni, dedicarsi delle frasi, farsi piccoli regali, comprarsi dei fiori, ecc.
Da un lato si diventa più cinici; quello che vuoi, se economicamente te lo puoi permettere, te lo prendi. E alla fine non desideri più niente, non ti aspetti più niente. E dall'altro lato, se te li fanno è molto probabile che nessuno riesca più a indovinare i tuoi gusti, i tuoi "mi piacerebbe".
Allora, perché questo libro oggi?
Perché la protagonista è Follia, che si dedica un elogio e parla di se stessa, come nessuno prima di quel momento aveva fatto.
E il finale? Bellissimo! Ma non te lo anticipo.

La Follia è divina, non ha nulla a che vedere coi mortali. Il suo papà è il dio della Ricchezza. L'hanno cresciuta a pane e ignoranza.
Ha moltissimi amici; parla in modo diretto e dove c'è lei si respira allegria e spensieratezza.

"A tessere il mio elogio si perde il senso del tempo e della misura."

Ci sono momenti in cui penso di avere un legame di sangue con Follia.
Si spiegherebbero molte cose. Primo fra tutti: gli amici immaginari. A seguire, le vocine.
Vocine che recentemente si sono pericolosamente coalizzate per soffocare l'unica razionale, quella fuori dal coro, che tentava di mantenere una parvenza di serietà e di dignità.

"Due sono le giustificazioni che egli adduce: la giovinezza, che è mia fedele compagna, e le ignoranze, al plurale, per indicare quante sono state le sciocchezze commesse per merito della Follia."

Se fosse qui davanti a me, immagino che sarebbe fiera del mio operato.
Prima o poi tornerò in me.
Ma in attesa di quel viaggio, mi godo questo: senza meta, senza senso.
Il mio bagaglio solo troppo amore.

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