martedì 19 gennaio 2021

I Racconti del Mistero - Edgar Allan Poe

Coloro che sognano di giorno conoscono molte cose che sfuggono
a chi sogna soltanto di notte.
Dalle loro visioni captano sprazzi d'eternità.


Il 19 gennaio la Chiesa di Roma celebra San Mario. Per me un santo molto molto importante. Auguri a tutti i Mario del mondo! Ho trascorso una serata al cardiopalma; anche al Senato il Governo incassa la fiducia. Il resto dei commenti non mi interessa. Ho spento tutto.
Domani mi risveglierò in un mondo sempre brutto, ma non nell'incubo di vedere nuovamente la destra a governare il mio bellissimo Paese.
Con questa emozione gli incubi descritti da Edgar mi sono sembrati meno inquietanti.
Il 19 gennaio è una giornata che ha sempre avuto un significato particolare per me. E ultimamente ho imparato ad associarla alla data di nascita dello scrittore del brivido per antonomasia: Edgar Allan Poe. Indiscutibilmente considerato uno dei più grandi e influenti scrittori americani della storia, Allan Poe è senza ombra di dubbio l'iniziatore della letteratura dell'orrore. Rinomati i suoi racconti di fantascienza e avventura, si è distinto anche come poeta romantico, e precursore del simbolismo e del "maledettismo". In effetti non è difficile associare la sua immagine a quella del poeta maledetto. 
In particolar modo ho apprezzato questa deliziosa edizione di Rizzoli collana Bur, per l'accompagnamento delle illustrazioni dell'irlandese Harry Clarke.
Le tavole presenti affiancano il testo, completandolo e impreziosendolo.
Agevolano quel viaggio nella profondità più buia dell'animo umano che è la scrittura di Allan Poe.

Siamo destinati per sempre a stare in equilibrio sul confine dell'eternità senza il tuffo definitivo nell'abisso.

L'abuso di stupefacenti e di alcol, una vita sregolata hanno non solo alimentato il mito del poeta maledetto ma accreditato anche la diffusione di voci maligne sul conto dell'instabilità mentale del nostro Scrittore.
Ma in realtà nessuno ancora ha potuto stabilire se la pazzia sia o non sia la più elevata forma d'intelligenza, se la maggior parte di ciò che è glorioso, se tutto ciò che è profondo non derivi da una malattia del pensiero, da umori esaltati della mente a spese dell'intelletto generale.
Quello che è certo è che avesse una memoria straordinaria e una propensione per la musica e la poesia, fin da bambino. Non ebbe una vita molto semplice. E anche la sua morte fu tragica. Probabilmente morì per la rabbia, una malattia che porta alla morte in modo molto doloroso; tremori, allucinazioni prima del ricovero, lasciano oggi propendere proprio per questa tesi.

L'infelicità è molteplice.
La sfortuna della terra è multiforme.

Aveva proprio ragione. Non so dire quale sia il mio racconto preferito. Apprezzo moltissimo il suo stile gotico, che è semplicemente sublime. Per una come me è come sentir parlare la lingua della propria anima.
In questa raccolta di racconti ve ne sono alcuni tra i più famosi, nei quali si presentano i temi "tipici" di Poe.
Se dico Poe, dico morte, decomposizione, dico macabro come ne La maschera della morte rossa, a cui sono particolarmente legata. Uno dei pochi momenti in cui ho avuto un contatto con Persona, lo devo proprio a questo racconto.
Ma dico anche orrore e inquietudine, che sono raccontati da E.A.Poe ora come derivati da una violenza legata a eventi soprannaturali; ne è un esempio La caduta della casa degli Usher.
Ora derivati dalla malattia mentale e dalle fobie dei protagonisti: Berenice,  Il gatto nero, Il pozzo e il pendolo, solo per citare alcuni esempi.

Leggere questo libro, con quelle illustrazioni, è stato come entrare in un mondo incantato, nell'antro della strega cattiva.
Non sono una persona influenzabile ma Allan Poe è un maestro dell'atmosfera da incubo, che non delude mai.
In un certo senso egli è definito precursore del romanzo psicologico, il cui massimo rappresentante è sicuramente Dostoevskij (di cui ho in mente di parlare a breve).
Ed è così che ci si sente: sotto la lente di ingrandimento, strizzato.
A mano a mano che la lettura avanza, l'incubo si chiude su di te, l'aria manca, il respiro diventa più corto. I contorni degli oggetti scompaiono. Sei rimasto solo tu di fronte al tuo io nudo. Non ci sono più segreti. Tutto è mostrato, anche ciò che non avevi mai pensato di confessarti.

Se inizi a leggere Poe, non lo lasci più.
Una parola per volta, il racconto ti cattura. E ne vuoi ancora. Lasci la lettura solo quando fuori albeggia e il libro è finito.
Come un insetto finito in una ragnatela, così ogni lettore si lascia attirare, catturare e poi, divorare dalla scrittura di Edgar Allan Poe, l'immortale. 


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