sabato 2 gennaio 2021

I sogni viaggiano sul Polar Express

Un diploma è il primo passo giù per una china rovinosa.
Non vuoi sprecarlo, perciò ti iscrivi all'università, ti laurei e, naturalmente, ti specializzi.
E di questo passo ti ritrovi ad essere un perfetto ignorante su tutto tranne che per una scheggia suddivisionale di qualcosa, ossia di niente.

Circa cento anni fa, il 2 gennaio 1920, nasceva Isaac Asimov.
Uno degli scrittori più prolifici che io conosca e che considero tra i padri della letteratura fantascientifica. Infatti nei suoi romanzi c'è un approccio tecnico e sociologico che ha restituito dignità al genere. La sua scrittura è elegante e pulita.
Inoltre gli studi effettuati hanno conferito un alone di preveggenza a molti dei suoi romanzi.
Se uno dice robotica pensa ad Asimov, e viceversa.
A lui dobbiamo le leggi che ci salveranno dai vari Terminator e Matrix.

1. Un robot non può recare danno agli esseri umani, né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, gli esseri umani ricevano danno.
2. Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani tranne nel caso che tali ordini contrastino con la Prima Legge.
3. Un robot deve salvaguardare la propria esistenza, purché ciò non contrasti con la Prima e la Seconda Legge.

Prima o poi dovrò riprendere qualcosa di questo scrittore che ho solo sfiorato.
Purtroppo nutro una certa avversione, alla mia veneranda età, nei confronti dei cicli. Ho bisogno di un libro che nasca e finisca. I volumi 1-2-3 ecc. mi fanno impazzire!!!
Ma è una questione lontana dal risolversi.
Quest'anno leggerò meno e più lentamente.
Ho iniziato I Fratelli Karamazov. Una lettura che non finirò facilmente.
Certo sarà un problema gestire questo spazio. Non mi piace scrivere con questo umore. 
Ma prima o poi ne verrò fuori.
Rileggere i miei Natali passati (i diari) mi ha restituito la visione d'insieme, visione che avevo smarrito.
E insieme a quella ho smarrito la capacità di sognare.
Chiedo scusa alle 5 Leggende, ma gli ultimi mesi mi hanno proprio sfiancato.
Sembra quasi che a me sia precluso anche il sogno.
E non ho voglia di rimettermi in gioco, di dire "dai andrà bene", "dai passerà".
Ma sono diventata invisibile e incapace di comunicare con il mondo dei vivi e dei sogni.

In tv guardo "Polar Express".
Bimbo scettico ha un biglietto per il Polar Express, il treno che lo porterà al Polo Nord a conoscere Babbo Natale.
Uno di quei film di cui si ha sempre bisogno...a tutte le età. 
Il bimbo ha raccolto la campanella della slitta di Babbo e ha detto "Io credo!" e finalmente sente il suono della campanella e vede Babbo Natale e...ora gli sta parlando! (Dove ho messo i fazzoletti?) Ah, che bellezza il lieto fine! C'è ancora una piccolissima luce che brilla dentro di me. Più piccola dell'ultimo granello di Fantàsia. 
Non so proprio come andrà a finire.
Torno a casa, salgo sul Polar Express.


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