venerdì 22 gennaio 2021

Il caffè dei Gatti - Anna Sólyom

Per il resto della giornata si sentì come su una nuvola.
Le erano tornate le farfalle nello stomaco,
prendendosi gioco dei suoi pensieri cauti.


Ti voglio nella mia vita. Lo so che faccio schifo, che sono una nullità insignificante. Non importa se mi vergogno di me stessa. Ma per quanto penosa, ti voglio nella mia vita.
Ecco cosa ho pensato leggendo questo libro.
Marc e Nagore si sono trovati; e anch'io rivoglio quelle sensazioni di stupida felicità che provavo quando mi arrivavano i tuoi messaggi. Mi mancano il cuore in gola, le mani sudate e il nulla pneumatico nel mio cervello!

Fine sfogo.
Torno alla mia vuota realtà. Ho comprato questo romanzo perché nel titolo conteneva due delle parole che mi piacciono tanto: caffè e gatti. E poi ho adorato la sovraccoperta; ci sono disegnati dei gattini meravigliosi e una frase molto bella che pronuncia Marc: Siamo così abituati a fare che abbiamo perso l'arte di essere. E in questo i gatti sono dei veri maestri. Sinceramente il romanzo ha una storia bellissima ma c'è qualcosa nella narrazione che non mi ha coinvolto. Mi ha lasciato sul marciapiede. Non sono entrata nel Neko caffè. Gli ho dato un'occhiata dalla soglia, ho sbirciato dalla vetrina. Ma sono rimasta a guardare.
Eppure in alcune cose io e Nagore siamo simili. Abbandono-problemi di lavoro-problemi di cuore-quarant'anni che reclamano la loro presenza.
Per fortuna per lei c'è il lieto fine. E ovviamente ne sono contenta. Non è male la ragazza. 

La vita è piena di incidenti, mia cara.
Ma è molto meglio schiantarsi che rimanere su un sentiero che non porta da nessuna parte.
 

Questa è una lezione che abbiamo appreso entrambe.
Forse è vero che a volte ci si preoccupa di cose di nessuna importanza: "Tutto. Niente."  era la lezione n.1 di Persona. Che è stato il mio maestro gatto. 
Io però sono una fallita. Infatti non ho trovato ancora il mio ikigari, ciò che ti fa sentire vivo, la tua ragione per alzarti la mattina e andare avanti. E non credo che lo troverò mai. Aspetto di morire. Questa è la verità. Piccolo Principe e Piccolopiccolo Principe sono fonte di distrazione. Ma il mio vero pensiero è la morte. Mi sono ritrovata a pregare affinché arrivi al più presto e finisca questa inutile esistenza.

È impossibile essere amati se noi per primi ci neghiamo amore.

Quando smettiamo di immaginare, quando non speriamo più che accada qualcosa di diverso e non ci avventuriamo più oltre la nostra zona di comfort, iniziamo a morire.
(Eccola qui la mia citazione.)

Il libro è pregno di messaggi positivi. Un animo con una disposizione migliore sono sicura che lo possa accogliere meglio di me.
Sette gatti per sette lezioni di vita, stucchevoli quanto basta. Ma in perfetto stile gatto.
Elias e Yuma sono i personaggi umani che ho sentito meglio di tutti gli altri.

Sono stanca di essere stanca.
La mia vita è diventato un lungo inverno.
Tu eri la mia primavera.
Mi sento una Persefone bloccata nell'Ade, la sede buia e nebbiosa in cui sono destinati a rimanere per sempre, in forma di semplici ombre, tutti i defunti.

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