martedì 30 marzo 2021

Ci provo anch'io: giorno 16

"O ricordo, ricordo: che cosa vuoi da me?"
(Paul Verlaine)


La notte scorsa non ho chiuso occhio.
C'era la luna piena e poi lentamente ho visto albeggiare.
Forse il corpo dice meglio della mente quello che si vive in questo periodo.
Quello che mi piace è vedere come le persone reagiscono.
C'è chi non esce più di casa, chi lo fa in orari assurdi, chi ha prenotato un viaggio alle Canarie, chi apriamo tutto, chi chiudiamo tutto, chi senza mascherina, chi con guanti e mascherina.
Tutti cerchiamo di trovare un nuovo equilibrio. I migliori, i più adattabili ci riescono e sopravvivono.
Quelli come me non ce la fanno mai.
Eppure oggi per la prima volta dopo tanti anni, mi sono guardata allo specchio e avevo un viso luminosissimo e bellissimo. Beh, bellissimo è un aggettivo usato sempre relativamente alla mia persona. Questo aspetto durerà poco. Ma siamo nel mio periodo. Sono figlia di Aprile, del risveglio, della Resurrezione, della rinascita. Sono figlia della Primavera. Proprio vero.

Oggi lo faccio anch'io, scrivo di niente, scrivo di me, così come viene.
Non si può scrivere ogni giorno di libri. Anche perché ci sono momenti in cui non ho la forza di fare nulla. Nemmeno di dormire.
Una volta ho letto il post di una ragazza appassionata di libri, che raccontava di aver comprato fiori freschi per se stessa. Una cosa che capisco, perché piace farla anche a me.
Altre volte, mi piace girovagare sui profili di Instagram dove ammiro le foto di librerie ordinate e meravigliose, o di acquisti librosi, interessanti e da intenditori.
Non nego che vorrei essere brava come le persone di questi profili.
Ma non è per me. Non leggo tanto e ininterrottamente.
La mia libreria poi, non ha niente in comune con quelle belle e ordinate di quest* bloger/influencer.
Tanto per incominciare non ci sono solo libri. Ho la brutta abitudine di inserire oggetti diversi che stridono con il contesto. Amici invisibili, che vivono in pupini e statuine varie, si sistemano in modo autonomo, indipendenti dalla mia volontà, vicino a quello o a quell'altro tomo.
Mi sembrano i custodi, i Penati della mia libreria.

Mi ripropongo spesso di fare ordine ma è impossibile. Naufrago miseramente tra i vari tentativi. Una cosa sola mi è chiara: non posso più ordinare i libri a mano a mano che li leggo, come in Una certa idea di mondo di Alessandro Baricco. Occorre pensare ad una nuova strategia, ad un nuovo mondo.

Oggi così: pensieri e parole.

M. mugghiare 
Mugghia come fa mar per tempesta, Se da contrari venti è combattuto. (Dante)


Vorrei conoscere il verso del mare, ma il mare non ce l'ha: il mare canta.



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