mercoledì 17 marzo 2021

Giorno III - Una Stanza Tutta Per Sé - Virginia Woolf

Fra cento anni, d'altronde, pensavo giunta sulla soglia di casa, le donne non saranno più il sesso protetto.
Logicamente condivideranno tutte le attività e tutti gli sforzi che una volta erano stati loro negati.
La balia scaricherà il carbone.
La fruttivendola guiderà la macchina.


È un bene che Virginia non possa vedere come siamo messe in questo secolo.
In Italia abbiamo dovuto coniare una parola nuova: femminicidio. Alla società non importa e la politica tace rumorosamente. Nessuno ci protegge, nessuno ci tutela. La nostra sola forza è la rete personale. Ma non sempre basta. Dobbiamo essere più preparate, più attente, più sospettose di chiunque. Siamo diventate prede di un animale feroce e mortale: l'uomo. Uomo che non si accontenta più di dominare il mondo intero. Non ci vede più come la compagna con cui condividere il creato. Siamo diventate uno specchio che restituisce un'immagine che non piace più. "Specchio specchio delle mie brame, dimmi chi è la più bella del reame?". La Regina non sa aspetta un cambio della risposta dello Specchio...
Una stanza tutta per sé è uno splendido saggio di Virginia Woolf, tratto da due conferenze tenutesi, nell'ottobre del 1928, sul tema "Le donne e il romanzo".
Mi ha folgorato.
Virginia Woolf è diventata la mia scrittrice preferita. Una donna di un'intelligenza colta e preparata. Questo saggio bisognerebbe farlo leggere in tutte le classi delle scuole, di ogni ordine e grado.
La dimostrazione che per scrivere un capolavoro non occorre riempire centinaia di pagine.
C'è poesia, come sempre, nel raccontare la difficoltà che ogni donna, nella sua vita, in ogni secolo, incontra per esprimersi o semplicemente per affermarsi come essere umano.
Forse è vero: l'uomo potente non vuole perdere la sua posizione.
Ha potere, ha denaro, ha ruolo nella società e suo controllo, ma all'uomo non basta.

Per tutti questi secoli le donne hanno avuto la funzione di specchi, dal potere magico e delizioso di riflettere raddoppiata la figura dell'uomo.

Ed è difficile permettersi di lasciare andare questo Specchio specchio delle mie brame. Vedersi ridimensionare.
L'uomo è caustico, arrabbiato, forse per paura di perdere il suo dominio.
Un'ottima interpretazione valida ancora oggi.
Perché un uomo uccide una donna? Una donna che diceva di amare?
Schiacciare le donne, relegarle ad oggetto è stato un pensiero comune agli uomini di ogni epoca, di ogni religione, di ogni filosofia.
Finalmente le cose stanno cambiando (?).
Voglio essere ottimista.

Lucida e chirurgica Virginia scrive:

Una donna deve avere soldi e una stanza suoi propri se vuole scrivere romanzi.

Questo è il racconto da fare per augurare alle bambine la buonanotte: siate indipendenti economicamente ed emotivamente. Così sarete libere e capaci di amarvi e di amare veramente e di distinguere l'orco mascherato da Cupido.

La storia della letteratura del mondo femminile si può adattare alla storia del mondo femminile in generale.
Ho amato la sua analisi, la sua scelta di quattro scrittrici fantastiche:
Jane Austen, Emily Brontë, Charlotte Brontë, George Eliot.
Austen ed Emily hanno una marcia in più rispetto alle altre: a loro non importa cosa scrivono gli altri, conservano il proprio stile e lavorano a proprio modo.

Jane Austen: Ecco una donna, agli inizi dell'Ottocento, che scriveva senza odio, senza amarezza, senza paura, senza protestare, senza far prediche. [...]
Lei non viaggiò mai. Non attraversò mai Londra su un omnibus, né mai fece colazione da sola in un locale pubblico.

Le altre invece affrontano il mondo in modo diverso; con rabbia e con remissione.
La vita personale influenza lo stile di chi scrive.
E la Woolf non può fare a meno di chiedersi come sarebbero stati Orgoglio e Pregiudizio, e gli altri romanzi (che io considero bellissimi), se quelle donne avessero viaggiato, studiato, conosciuto gente e allargato i propri confini. 
Ho sottolineato parti intere della mia copia.
E ho conosciuto e imparato ad amare Aphra Behn. Possiamo ringraziarla per averci spianato la strada. Ci si sentiva soli in una comunità umana impossibile da comprendere. Ma quando una donna scrive e lo trasforma in un lavoro, il muro è abbattuto. 
La prigione è stata scassinata.

Penso sia un saggio bellissimo. Da leggere con calma.
In alcuni momenti mi è sembrato di sentire la voce di Virginia.
Sono felice di vivere in questo secolo. Sono fortunata. Non mi sento schiacciata dal men's sentence. Anche se è sempre presente. Tutti i ruoli di comando sono occupati dagli uomini. Ma posso studiare, pensare e parlare. E se a qualcuno non piace, o mi guarda male perché una donna non dovrebbe fare questo o quello, beh...problema suo!
I giudizi sono sempre dietro l'angolo.
Il mio stipendio è più basso di quello di un uomo.
Non sono mai tranquilla quando rientro a casa la sera.
E controllo che tutte le porte siano ben chiuse prima di andare a dormire.
Quando esco con un'amica, aspetto che lei mi dica di essere a casa per addormentarmi.
Non mi importa più di non avere figli o di non essere sposata.
Non mi sento incompleta perché sono sola.
Sono triste, abbruttita per altri motivi.
Sono altre le ragioni che alimentano il mio mal di vivere.

Virginia Woolf la conosciamo tutti.
Più probabilmente saremo entrati in contatto prima col suo volto e poi con la sua opera.
Penso fosse una donna bellissima e intelligente.
Non capisco perché il marito dicesse che le persone la fissassero e perché lei ne soffrisse.
Virginia si tolse la vita.
Perché la vita non è per le persone così belle e sensibili.
Grazie Virginia per aver deciso di scrivere.

Chi mai potrà misurare il fervore e la violenza del cuore di un poeta
quando rimane preso e intrappolato in un corpo di donna?

Il terzo giorno è andato.
A volte penso che potrei dirti: Ti amo, ma non c'è niente di romantico. Fossi donna sarebbe lo stesso. Non penso che potremmo stare insieme. No.
Ma quando c'eri tu sentivo improvvisamente di non essere un corpo vuoto. C'era qualcosa che si muoveva e sorrideva. Sentivo di avere un po' di anima.
E la mia anima riconosceva un altro pezzo di sé in te.

㇐㇐㇐㇐㇐㇐㇐㇐㇐㇐㇐㇐㇐㇐㇐㇐㇐㇐㇐㇐㇐㇐㇐㇐㇐㇐㇐㇐㇐㇐㇐㇐㇐㇐㇐㇐㇐
La mezzanotte è passata da un'ora, ma non riesco ad addormentarmi.
Pensavo a queste mie stupide parole.
Non sono capace di rendere la passione di Virginia.
Nel suo discorso c'è una luce, uno scintillìo nel suo sguardo che non sono in grado di restituire.
Un libro bellissimo che io non so trasmettere e ciò mi rende impotente e insonne.
Leggerlo apre tante opportunità al pensiero.
Non è una guerra tra uomini e donne.
E questa è una sensazione, un'emozione rivoluzionaria, che lei ci regala.
Nei romanzi, nelle opere teatrali se non ci fossero dei personaggi femminili come Cleopatra, Medea, Antigone, Clitennestra, Desdemona, Lady Macbeth, Anna Karenina, Emma Bovary, i personaggi maschili sarebbero sopravvissuti ma non sarebbero stati immortali.
Tuttavia facile parlare di regine e sacerdotesse.
La vera novità è parlare della ragazza dietro al bancone.
Dare a queste donne uno spessore, un pensiero, e non solo un salotto e bellezza.
La poetessa sorella di Shakespeare sarebbe morta senza scrivere nemmeno una parola, pur avendone talento e capacità.
Ma se riusciamo, ciascuna di noi, ad avere 500 sterline l'anno and rooms of our own;
se prenderemo l'abitudine alla libertà e il coraggio di scrivere esattamente ciò che pensiamo;
se ci allontaneremo un poco dalla stanza del soggiorno comune e guarderemo gli esseri umani non sempre in rapporto l'uno all'altro ma in rapporto alla realtà;
allora, consapevoli che non potremo contare su nessuno, ma che cammineremo da sole, riusciremo a far camminare, a far vivere quella poetessa in ognuna di noi.
Dobbiamo prepararci, studiare, vedere il mondo, guardare il passato, immaginare il futuro per questo. 
Ma io sono convinta che lei verrà, se lavoreremo per lei, e che lavorare così, anche se in povertà e nell'oscurità, vale certamente la pena.


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