sabato 20 marzo 2021

Resteranno i Canti - Franco Arminio

Mai vista una primavera così bella.
La luce sembra impazzita,
è un diamante la testa del serpente,
il silenzio concima le ginestre,
sono quieti i paesi da lontano.
Non insistere a dolerti.
Ogni albero è tranquillo e felice di vederti. 

Ho sempre visto Arminio come il poeta delle piccole cose, delle cose che gli altri non vedono.
Ma con questa raccolta di poesie mi ha straziato.
Non me lo aspettavo.
Mi ha stupito la malinconia che trasuda da alcune poesie, da alcuni frammenti.
Ma soprattutto c'è una fame di vita in ogni poesia che io non sento. Io non l'avverto.
Sono persa. Io non vivo. Non ho fame. Non mordo l'esistenza. Perché sono al mondo? Consumo solo ossigeno? Dio mio cosa sono diventata? E ho capito anche come mi vedeva Persona. Lui mi ha sempre vista come una fallita che non vuole rivincite, che non cerca di scuotersi. L'ho sentito dire:

voglio essere scavato,
le cose lievi non le sento,
la dolcezza va bene
quando è improvvisa,
mi snerva la lentezza,
io vado contro la lentezza,
contro la pazienza, mi piace la vita
scossa, il cuore amaro

Io? Distrutta. Non sono nemmeno riuscita a finirlo. Ci sono delle lettere che illuminano le ombre dei sentimenti. Una raccolta di poesie che ha cambiato il mio sabato.
Sto continuando con lentezza la lettura di Donne che corrono coi lupi.
Una lettura che ha dei momenti belli, ma tante parole che a me non danno molto.
Poi arriva Arminio...e finisce il sesto giorno di Zona Rossa.

Le persone si incontrano
per rinascere.
Nascere
non basta mai a nessuno.

Continuo a sognare domeniche pomeriggio di pioggia,
tu seduto sul divano, io con la testa sulle tue gambe, tu che mi leggi poesia.

C. Condividere.
Vorrei condividere sogni, pensieri, ma sono sola con il mio Dolore.

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