mercoledì 18 agosto 2021

Anch'io ho conosciuto l'amore - Boris Pasternak

 hai preso, come da una mensola, la mia vita
e la polvere hai soffiato via.


Quando sono entrata in libreria, avevo voglia di esplorare il settore della poesia. Avrei comprato mille titoli. Ma mi sono ripromessa di non comprare più niente; prima devo ridurre la pila di libri acquistati in questi mesi estivi.
Mi sono concessa solo qualche peccato come questo.
Boris Pasternak lo conosco come il padre del Dottor Zivago. Un libro inizialmente complesso, la cui storia mi ha poi sedotto. La cui scrittura mi ha cullato durante i mesi del primo periodo pandemico. E che mi ha lasciato un ricordo di tenerezza, soprattutto per le vicende personali del suo autore.
Scoprirlo anche poeta non mi ha completamente sorpreso. Una poesia che mi ha riportato un po' tra i banchi di scuola. Infatti è una poesia bellissima, ma ricca di metafore e giri complessi che mi hanno, in alcuni momenti, fatto venire le vertigini.
L'idea che mi ha colpito invece, è quel modo di scoprire l'amore e la sua epifania, nelle piccole cose. Microscopica è la rivelazione dell'amore, che si manifesta in un cielo stellato, ma anche in un filo d'erba che cresce, in una sedia che viene spostata, in un tuffo nel mare, un sorso di caffè.
Oggi è stata una giornata bellissima. Persona era nella mia giornata. Tutta la mia giornata.
E l'ho sentito vicino come ho sempre sognato, desiderato accadesse.

E i giardini, gli acquitrini, i recinti,
e il cosmo che ribolle di bianche
grida - sono solo gradi della passione,
accumulata dal cuore di un uomo.


A volte mi chiedo: è lui che cambia, o sono io che leggo le sue parole attraverso la lente del mio umore?
Non so rispondere. Oggi è stata una giornata perfetta. Com'è possibile? L'ho vissuta veramente? Oggi sono stata felice di essere viva, di aver preso l'iniziativa. Non mi sono sentita un peso, non mi sono sentita invadente.
Oggi è stata una giornata perfetta.

In ogni cosa voglio raggiungere
la sostanza più profonda.
Nel lavoro, nella ricerca della via,
nel caos interiore.

La notte scorsa non ho dormito.
Mi sono detta: ecco, gennaio celebrare il Giorno della Memoria, affinché certi orrori non si ripetano più. Che follia quella nazista! Che vergogna. Il mondo dov'era? ecc... 
Tutti che si stracciano le vesti.
Ad agosto però siamo tutti un "falli entrare in casa tua", " che si sveglino da soli", "non vogliono la democrazia", girando la testa dall'altra parte, ovunque purché non vi sia l'Afghanistan e le sue donne, le sue bambine, il suo popolo.

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