domenica 15 agosto 2021

Ferragosto


La piazza della banca era nella parte più antica di Ostia. Quella dove qualche villino liberty aveva retto l’attacco dei geometri del dopoguerra. Che però avevano vinto la battaglia già due strade più indietro, trasformando un vecchio posto di villeggiatura in un orrendo quartiere dormitorio di periferia.
Lì dentro, fra i sette piani delle costruzioni, i negozi e le macchine parcheggiate, l’aria di mare spariva come acqua sulla sabbia.”

(Andrea Camilleri)


Doveva essere una giornata come le altre. Una domenica chiusa in casa attaccata al condizionatore a non fare niente, a non pensare.
Invece un pensiero mi ha ucciso, perseguitato.
Il mio corpo continua a vivere ma io lo odio! Voglio morire per sempre.
Perché la vita è ingiusta ed io non so riparare alla sua ingiustizia.
Secondo te è giusto che una sconosciuta qualsiasi, una germanica, solo perché capita nello stesso lido può attaccare bottone, parlarci, guardarlo in faccia e godere della sua presenza?
Magari si rivedranno anche domani.
Io invece? Niente. Perché sono solo io.
Che devo dirti caro Blog?
Spero solo che sia felice. Io vorrei buttarmi sotto un treno o perlomeno spaccarmi la testa contro una vetrata, contro un muro.
La mia punizione è vedere imputridire il mio spirito, mentre il corpo continua a vivere.

Non sono mai stata tanto male.
Mai.
Da una storia di 15 anni ne sono uscita meglio.
Devo smetterla. Non ce la faccio più.
Non voglio sentire più niente.
Invece ci sono terremoti, l'avanzata dei talebani, il covid, la disoccupazione, le guerre, la fame, le malattie, l'inquinamento.
Sono impotente davanti a tutto. Ti sembra giusto?
Ci sia una cosa che vada bene, una sola.
Sono un relitto umano.
Mi faccio veramente schifo. E il mondo è tutto un crollo emotivo, morale, sociale e fisico.

In questo giorno di festa (per gli altri), mi rendo conto che molti poeti si sono tolti la vita... Anzi no, l'hanno restituita. Nessuno ha mai chiesto di vivere. 
Quindi ci dovrebbe essere un soddisfatti o rimborsati.
O un periodo di prova. Se non si è soddisfatti si può restituire.
Così sarebbe giusto.

Meigret (sec. XVI)
Il medicamento dei baci

Come al malato languido di febbre
l'acqua ghiacciata la gran vampa attenua,
ma poi il male più feroce attanaglia,
così il mio male cresce a dismisura
quand'io bacio le vostre labbra di corallo.
Goccia su goccia, l'acqua la fornace più avvampa:
solo gettata a bracciate sulle ceneri,
può riuscire d'un tratto a smorzarla.
Cercate dunque, se volete guarirmi,
con gragnuole di baci il mio fuoco sedare.

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