lunedì 30 agosto 2021

Peanuts - Schulz

Mai starsene svegli la notte a rivolgersi domande a cui non si sa rispondere.


È stato il mio primo cane. Avevo sei anni e non mi separavo mai dalla mia borsina con Snoopy e Woodstock disegnato sul lato sinistro.
Da allora sono passati: trentasei anni, una sessantina di borse (eccedo; non sono una consumatrice ossessiva di borse. Indosso sempre le stesse: piccole, pratiche, comode.), sette cani, quattro cricetini, molti uccellini, due pesci gatto, due pesci combattenti, tre pesci rossi, due nipotini, due fidanzati, qualche flirt (chiamiamoli così), tanti amici, tanti incontri, tante delusioni.
Eppure tutte le volte, ma proprio ogni singola volta, che mi capita di incontrare Snoopy, non c'è verso! Io torno ad essere proprio quella bambina di sei anni, con gli occhi enormi, la frangetta spettinata ed un sorriso da riempire il mondo.
Cesare Pavese diceva che non c'era niente di più triste del rimanere bambini. Ma non credo intendesse uccidere il bambino interiore. Forse si riferiva all'ingiustizia di una morte troppo prematura. Non ne ho idea. Per me è una citazione, ma non l'ho mai incontrata in un testo.

Una giornata piena.
Ma poi alla sera che rimane? 
Sono stanca.
Questo è l'unico impegno che cerco di rispettare.
Ma per il resto, caro Bloggy, sono stanca di tutto.
Che senso ha raccontarci, se poi non vogliamo parlare con chi vorrebbe ascoltarci?
Questo mondo sta assorbendo tutto di me.

Nel 1797 nasceva a Londra Mary Shelley. Mi sento un po' un mostro, ma senza sogni.
Passerà vero?

Temo che ci resti poca felicità sulla terra;
comunque tutta quella di cui forse un giorno godrò,
è centrata su di te.




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