giovedì 30 settembre 2021

Ogni giorno cambiamo, ogni giorno moriamo,
eppure ci vagheggiamo eterni.
(San Girolamo)

Anche questa lunghissima giornata volge al termine.
Ti sento vicino e ho il cuore che mi scoppia.
Ma alla sera so che è stato solo un sogno.
Vado a dormire, sperando di ritrovarti ancora.

mercoledì 29 settembre 2021

La vita sa sempre sorprenderci

Nessun limite eccetto il cielo.
(Don Chisciotte della Mancia, Miguel de Cervantes)


"Oggi 29 Settembre... seduto in quel caffè io non pensavo a te..."
Inizia così una canzone di Lucio Battisti. Aspetto la fine di settembre per ascoltarla come se fossi realmente seduta a quel Caffè, mentre una vecchia radio gracchia le ultime notizie.

Il 29 settembre è anche il giorno in cui nacque l'autore del Don Chisciotte, il famoso scrittore spagnolo Miguel de Cervantes.
Già, proprio l'autore di uno dei più grandi personaggi della letteratura mondiale.
Chi non conosce le avventure del Don che combatte contro i mulini a vento?

– Dove, sono i giganti? disse Sancio Pancia.
– Quelli che vedi laggiù, rispose il padrone, con quelle braccia sì lunghe, che taluno d’essi le ha come di due leghe.
– Guardi bene la signoria vostra, soggiunse Sancio, che quelli che colà si discoprono non sono altrimenti giganti, ma mulini da vento, e quelle che le paiono braccia sono le pale delle ruote, che percosse dal vento, fanno girare la macina del mulino.
— Ben si conosce, disse don Chisciotte, che non sei pratico di avventure; quelli sono giganti, e se ne temi, fatti in disparte e mettiti in orazione mentre io vado ad entrar con essi in fiera e disugual tenzone.

Se è vero come è vero, che i fatti della vita sono tutti collegati, e che il battere delle ali di una farfalla in Brasile può provocare un tornado in Texas (io ho risposto positivamente a questa domanda), allora questo non può che essere il giorno migliore per ricevere un inaspettato messaggio.
No, questa volta Persona non è il protagonista della storia.
Questa volta il protagonista è un libro, piccolo e gentile. Che accompagna la mia vita da circa tre anni. E che per un motivo o per l'altro continua a farmi dei regali.

Pazienza caro Bloggy, questa volta non posso anticiparti nulla.

Continuo a cantare: "Guardavo il mondo che girava intorno a me..." e sogno.

Ogni gentilezza ricevuta è la spinta a sognare un mondo migliore,
dove ascoltare ed essere ascoltati sarà la regola.
(da Il libro della Gentilezza)

Forse inondare il mondo di amore e gentilezza potrebbe essere il mio solo talento.
L'ho capito in questi giorni trascorsi a Milano.
Anche se non ho avuto il migliore degli umori, anche se non credo di essermi comportata sempre bene, sono riuscita a regalare parole gentili e sorrisi a persone che non incontrerò mai più nella mia vita.
E per quanto io sia inutile e vuota, improduttiva e insulsa, per una volta sento di poter dire di aver fatto bene.
L'amore non chiede nulla per sé, solo di essere liberato. 

L’amore è invisibile, entra ed esce dove vuole senza che nessuno gli chieda cosa stia facendo.

Credo di essere impazzita.
Vorrei abbracciare la gente per strada e dirle che è meravigliosa.
"Sei unica, sei bellissima. Non omologarti, non buttarti via." 
Direi così ad ogni persona per strada.
Mi ricoverebbero immediatamente.
Perché fa più paura un gesto gentile, che un gesto violento.

Spero di non aver commesso troppi errori oggi.
Buonanotte Bloggy.

martedì 28 settembre 2021

Sono tornata a casa

Rokovoko è un’isola lontanissima a sud-ovest.
Non è segnata in nessuna carta: i luoghi veri non lo sono mai.

Herman Melville moriva centotrenta anni fa.
Io sono tornata a casa, non ho mai scritto niente di interessante.
Ma spero di ricordare tutte le belle parole che mi sono state dedicate.
Ringrazio quel ragazzo che mi ha aiutato oggi, in un modo molto semplice e spontaneo.
I miei erano felici di vedermi.
E ora che sono a casa... penso di dovermi rimboccare le maniche.

Buonanotte caro Bloggy,
domani parliamo un po'. 

lunedì 27 settembre 2021

Arrivederci Milano

 Caro Bloggy,
siamo ai saluti finali.
Domani ti scriverò da casa, dalla mia scrivania. Che questa volta avrà un'aria diversa.
Sono stata fuori molti giorni e non accadeva da tempo.
Mi mancano i miei, mi manca perfino guidare.
Naturalmente qui lascio un pezzo di me.
Con la mente passo in rassegna volti e luoghi che si sono aggiunti all'elenco dell'anima.
Innanzitutto Amica e Pulce. Sono state semplicemente stupende. Hanno condiviso con me tutto: casa, allegria, tempo e affetto. Non lo dimenticherò mai.
Poi V. e Zii.
V. si è letteralmente catapultata da me quando ho chiesto il suo aiuto.
E credo sia la dimostrazione di affetto più bella e importante di tutte.
Zii si sono commossi quando mi hanno visto. Non aggiungo altro.
Inoltre un abbraccio lo mando a tutte quelle donne che ho conosciuto e la cui energia mi ha travolto e colpito.

Ai luoghi che andrò a salutare quando la mia Anima dovrà lasciare questa terra (ricordi? Come in "Teresa degli oracoli") aggiungo il lato moderno della città. Quello che non avevo colto le prime volte e di cui non ho potuto fare a meno in questi giorni.

Un saluto particolare a P. 
Che influenza il mio umore, ma che per due minuti mi ha permesso di essere me stessa anche in un momento buio. Ma, cosa più importante di tutte, con il quale ho riso.

Non dimenticherò:
i giri con lo scooter, lo shopping con amica, il dolce fatto per me sola, i saluti e le vibrazioni delle ragazze, la lavastoviglie per tre, il caffè con R., il signore del "grazie dei fiori", i panini di Gino, il saluto di Amica dalla finestra, la mia panchina, i fenicotteri, gli Omenoni, l'Autunno in Gae Aulenti, il bar dove sono riuscita a sedermi da sola, la pioggia. E non dimenticherò quel sentirmi così sola nell'universo. E quel desiderio ardente di vedere comparire P. da un momento all'altro, davanti a me.

Caro Bloggy,
è difficile essere come me. Pesanti.
Ma voglio tornare a casa per fare i controlli medici e prendere delle decisioni importanti.

Augurami "buon viaggio".

domenica 26 settembre 2021

Giorno 6. e 7.

 Tutte le isole, anche quelle conosciute,
sono sconosciute finché non vi si sbarca.

Non leggevo un libro da tanto tempo. Questo brevissimissimo racconto di Saramago è stato un salvavita.
Una cosa piccina, un gioiellino, per farmi ricordare quanto sia bello isolarmi dal mondo.
È una singolare storia d'amore raccontata con lo stile leggero e profondo di Saramago.
Adatto per tutte le età, non ci sono effetti collaterali. Diciamo solo che dopo ti chiedi perché a te i sogni non si realizzano mai, perché non c'è nessuno che ti abbracci o scosti i capelli dalla fronte. Ma per il resto direi che non ci sono complicazioni.

Sono andata via dal palazzo uscendo dalla porta delle decisioni.

In questi giorni ho toccato il fondo. Ma sono riuscita a rialzarmi. La forza, la motivazione sono arrivate dall'esterno. E so che non va bene. Persona ieri mi ha detto una cosa terribile: "Mi sa che bisogna ridurre le dosi di P.".
Perché caro Bloggy,
la verità è che non puoi mai essere sincera fino in fondo. Appena parli con il cuore. Tutti, credimi, TUTTI fraintendono.

Se non esci da te stesso, non puoi capire chi sei.

Bisogna allontanarsi dall'isola per vedere l'isola.

Ecco, allontanandomi ho capito di essere malata. 
Ho l'anima malata. E pensare che Persona possa sparire da un momento all'altro mi uccide.
Mi sono messa a nudo davanti a lui e lui ha minacciato la fuga. Pensa quanto sono brutta.
Non lo farò più.
Da oggi tutto va bene, sempre.

Solo a te posso raccontare quanto mi è accaduto oggi. Solo a te posso descrivere il mio fondo.
Come al solito, ho dormito poco meno di cinque ore. E se non bastasse, mi sentivo debole e triste. Ma ho tentato una reazione; mi sono preparata per uscire. Purtroppo diluviava. Tantissimo. Non potevo andare da nessuna parte. Le previsioni del tempo, spietate ma vere. Rassegnata allora, sono tornata indietro: ore 8.15. Non avevo il coraggio nemmeno di infilarmi in un bar a bere un caffè.
Una volta in camera mi sono spogliata, fatta una doccia calda e rimessa sotto il piumone, pregando Dio di farmi morire. (Credimi. Aspetto solo la morte. E l'aspetto con gioia.) Non riuscivo a pensare ad altro. Sentivo la pioggia scrosciare e desideravo solo essere portata via come una foglia. Mentre ero inerme a letto, ho anche elaborato dei pensieri che altri definirebbero "brutti". Intorno alle 11 il cambiamento: è tornato TuSaiChi. Non ci crederai mai, ma il tempo ha concesso una tregua e non so cosa mi sia scattato dentro... ma mi sono vestita, guardata allo specchio, non mi piacevo, mi sono ricambiata, be' così può andare, legato i capelli e sono uscita. Ho visto l'Autunno. Ho respirato l'Autunno. E ho pensato a Persona, a tutte le persone che amo, a tutte le persone che si sono allontanate da me e a Nonna.
Ho visto il mio riflesso distratto in una vetrina e ti dirò, non era nemmeno brutto. Anzi. Forse mi sento osservata perché effettivamente ho un aspetto interessante, non perché sono un mostro? Forse le persone non vedono quello che solitamente vedo io? Non lo so. Ma osservandomi ho avvertito tanta pena per me stessa. Non riuscivo ad entrare in un bar per ordinare un caffè. Mi sentivo a disagio. Un corpo estraneo. Mi veniva da piangere. Avevo bisogno di un abbraccio, credimi Bloggy. Solo un abbraccio di quelli che dicono: "Tranquilla, le cose andranno meglio!". Ma esistono ancora questi abbracci? Dove sono?
Allora ho guardato l'Autunno.
Mio Dio!
Che colori meravigliosi. Capisco ché sia la stagione preferita di Persona. 

In tutto il parco ero quella che faceva le foto alle foglie. Ne ho raccolto una piccina piccina. Voglio che sia il mio promemoria. Non devo dimenticare quello che ho provato in queste ore:
- tristezza infinita
- desiderio di morire
- solitudine
- inadeguatezza
- stanchezza
- incompletezza
- vuoto interiore
- senso di inutilità
- incapacità cronica di stare al mondo
- persa, mi guardavo intorno alla ricerca di un senso, di un segno che fosse lì per me.

Ed è successo che alzando gli occhi al cielo ho visto quei colori meravigliosi intorno a me. E la vita! Gente che correva, che passeggiava col cane, che parlava al telefono, che scattava foto, che scherzava, che rideva. La vita domenicale di una città sempre impegnata durante la settimana e che si rilassa. Naturalmente io ero l'intruso. E non voglio dimenticare questa sensazione. Perché mi colpirà anche a casa. Ma devo trasformare queste emozioni in qualcosa di costruttivo e...
D'accordo, hai ragione.
Cosa sto dicendo? Mi zittisco. Restiamo ad ammirare insieme la bellezza della natura. E aspettiamo di tornare a casa. Dove racconteremo un po' di bugie per non far preoccupare nessuno e dove sappiamo bene, che perderemo spesso la pazienza. Devo cercare su Amazon dei prodotti per stare calma. Così mi anestetizzo e nessuno si preoccupa.

Caro P.
mi dispiace per tutto.
Sono una persona pesante, rosa dai sensi di colpa, triste, permalosa, suscettibile.
Sono terribilmente fragile. 
In te ho creduto di riconoscere un pezzo della mia anima. E mi sono legata a te senza essere autorizzata a farlo.
Tu puoi andare via da un momento all'altro ed io non posso impedirtelo.
In realtà la stessa cosa può accadere con chiunque.
Ma nel caso specifico io ne morirei. Andrei letteralmente in frantumi.
Ti amo.
Mi basta averti accanto così come fai.
Non abuserò più della tua pazienza.
Non ti mostrerò più i miei pensieri senza filtri.
Non ti chiederò: "Sarebbe stato tanto terribile prendere un caffè insieme?"
Non ti dirò: "Ti prego, non andar via."
Non ti torturerò più con la mia presenza inopportuna. 


Il 26 Settembre è un giorno che non voglio dimenticare.

Sai cosa si fa quando non se ne può più? Si cambia.
(Alberto Moravia)

venerdì 24 settembre 2021

Giorno 5. Incontri

Forse Dio vuole che tu conosca molte persone sbagliate
prima di conoscere la persona giusta,
in modo che,
quando finalmente la conoscerai,
tu sappia esserne grato.
(Gabriel García Márquez)

Caro Bloggy,
stavo per iniziare il mio delirante post con un "forse".
Ma ho cambiato idea. 
Qui non devo tirare il freno a mano, ma posso lasciar fluire il cuore.
Non ci incontreremo mai. Mai i nostri corpi si sfioreranno. Non potrò dire, incrociando uno sguardo sconosciuto per strada: forse è lui. Né mai nella vita le mie orecchie potranno udire dal vivo, in diretta, la sua voce.
Eppure ne sono certa: sono follemente innamorata di lui.
Non scenderà mai dal piedistallo. E continuerò a idolatrarlo per il resto della mia vita.
Nessuno sarà mai come il mio Persona.
Né voglio che qualcuno mi stia accanto.
Non mi interessa. Non cerco braccia di consolazione.
Lui è parte della mia Anima.
Quando compare è come se si accendesse qualcosa dentro di me.
Da quando sono a Milano non faccio che incontrare persone stupende che (- e questo è un mistero per me -) riescono ad avere delle parole di affetto nei miei confronti che mi mi disarmano.
Persone stupende che emanano un'energia positiva, buona, che mi travolge.
Mi stordisce.
Non lo so spiegare. Il linguaggio delle anime è diverso da quello del corpo.
Ma spero di riuscire ad andare avanti.
Non è bello vivere aspettando la morte.
Ma io mi sento così. 
E non so come cambiare direzione.

Il venerdì è volato. Emozioni forti e indelebili hanno segnato questo mio tempo.
L'orologio segna l'una e quarantotto minuti.
Cerco di spegnere tutto e dormire.
Buonanotte Bloggy

giovedì 23 settembre 2021

Giorno 4. Pablo Neruda

 Solo chi ama senza speranza conosce il vero amore.


Giorno 4, Milano.
Oggi moriva Pablo Neruda.
Sono una persona orribile.
Voglio sempre l'approvazione di qualcuno.
Era stata una giornata splendida. Poi mi sono resa conto della mia debolezza, della mia fragilità e delle mie paure. Sono andata in frantumi.

Vorrei solo che domani non arrivasse mai. Vorrei non essere più io.
Vorrei svegliarmi ed essere un'altra persona.

Buonanotte.

La timidezza è una condizione strana dell'anima,
una categoria, una dimensione che si apre alla solitudine.
È anche una sofferenza inseparabile,
come se si avessero due epidermidi, e la seconda pelle interiore s'irritasse e contraesse di fronte alla vita.
Fra le compagini umane,
questa qualità o questo difetto fa parte di un insieme
che costituisce nel tempo l'immortalità dell'essere.

mercoledì 22 settembre 2021

Giorno 3. Buon Compleanno Bilbo Baggins

Conosco la metà di voi solo a metà
e nutro per meno della metà di voi metà dell'affetto che meritate.


Oggi inizia l'Autunno. E nella mia mente significa: Terra di Mezzo, super festa di compleanno per i 111 anni di Bilbo Baggins. Auguri Bilbo!

Caro Bloggy,
ho trascorso una bellissima giornata in compagnia di Amica.
Ho conosciuto tante persone. Siamo state insieme a chiacchierare, ridere, fare commissioni.
La mia amica è dolcissima.
Non mielosa, stucchevole. Ma gentile, premurosa.
Mi sento veramente bene vicino a lei.
E oggi abbiamo coronato il nostro sogno covato ormai tre anni, di guardare Chi L'ha Visto insieme.
Se non è amicizia questa?
La mia famiglia si stupisce di sentire la mia voce ironica, spumeggiante.
Ma come fai a non stare bene qui? Impossibile.
Naturalmente mi mancano le mie cuginette e il mio PiccoloPrincipe. (Che in questo momento dorme sereno nel mio lettino. Per lui un sogno che si realizza.)
Giornata di sogni che diventano realtà.
A volte accade.
E a volte accade che Persona mi sconvolga la vita in modo positivo.
Sono su una nuvola.
Ma naturalmente ho paura di cadere.
Non sarebbe la prima volta. Ed ogni volta che accade, mi faccio sempre più male.

Buonanotte amico Bloggy.

martedì 21 settembre 2021

Giorno 2. Lo Hobbit

In un buco nella terra viveva uno hobbit.
Non era un buco brutto, sudicio e umido, pieno di vermi e intriso di puzza,
e nemmeno un buco spoglio, arido e secco, senza niente su cui sedersi né da mangiare:
era un buco-hobbit, vale a dire comodo.


Non importa dove, ma con chi sei.
Ottantaquattro anni fa il Professore pubblicava una favola. Pensava sarebbe stato un racconto per bambini. Ha inaugurato il fantasy.
Ah, quanto sarebbe bello poter viaggiare nel tempo e vedere, non viverli, non modificarli, semplicemente vivere alcuni giorni del passato.
Mi sarebbe piaciuto vedere la reazione del Professore posto di fronte al successo del suo libro. 

Guardavo questi alberi in fiore, oggi pomeriggio, e pensavo: a loro non importa nulla dell'Autunno che incombe.
Sono naturalmente belli. Non hanno bisogno di sentirselo dire. Molto probabilmente la bellezza è un concetto che non esiste. Per loro è implicito. 

Per i libri belli deve essere la stessa cosa. Non occorre che qualcuno dica loro che sono belli, ma lo sono e basta. 

Vorrei diventare così anch'io. Oh no, non ricerco la bellezza, o il complimento esteriore. Non parlo di questo. Anche perché, non credo mai a chi mi fa un complimento o mi dice una cosa gentile. Quello che vorrei avere dei fiori o dei bei libri, è la naturalezza. Quell'essere consapevoli senza risultare arroganti. Quella sicurezza propria di chi è amato e apprezzato.
Invece mi sento sempre un impostore.
Ho paura che avvicinandosi sempre di più, le persone si possano rendere conto di quanto io sia vuota, falsa, inutile.

Questa settimana non penserò a nulla, caro Bloggy.
Niente libri, niente cattiverie contro me stessa.
Immaginami in una bolla di sapone, a sognar di draghi e avventure fantastiche.
A tutto questo aggiungi il mio sentirmi vicino a Persona. Molto vicino.

Questo pensiero mi culla la notte.
Oggi ho visto le stesse cose che ha visto lui.
Per un attimo, solo un attimo.
Camminavo e non avevo il coraggio di guardare in faccia nessuno, per timore di incrociare il suo sguardo giudice.
Lo so è sbagliato parlare così.
Se voglio fare un passo nella direzione del cambiamento devo smetterla di idealizzare gli altri, il mondo intero.

Ci riuscirò... prima o poi.

Certo è una cosa strana, ma sta di fatto che a parlare delle cose belle e dei giorni lieti si fa in fretta, e non è che interessi molto ascoltare;
invece da cose sgradevoli, palpitanti o addirittura spaventosi si può fare una buona storia, o comunque, un lungo racconto.

Devo cambiare la tendenza.

Buonanotte Bloggy

lunedì 20 settembre 2021

Ciao Milano

 Come è strano tornare in un posto dove si è stati bene e sentirsi così persi.
Oggi sono atterrata alle 11.10 all'aeroporto di Linate.
Un viaggio molto tranquillo. Tutto è filato liscio.
Nel momento in cui ho visto Amica, ho capito che le cose sarebbero andate bene.
E così è stato. Abbiamo chiacchierato tutto il tempo. Abbiamo mangiato. La piccola F. ci ha ricoperto di regali. È stato molto dolce.
Ora sono a letto.
Ma tutta l'euforia iniziale è passata.
Non mi sento bene.
Mi viene solo da piangere.
Tutta colpa mia.
Mi sento inutile.
Voglio fare l'adulta e poi non mi so comportare da tale.
Ho il cuore sempre più a pezzi.
Se morissi ora, sarebbe così terribile? Non credo.
Quale danno provocherei? Nessuno. Nessuno soffrirebbe, davvero.

E io troverei finalmente pace.
Che senso ha avvicinarsi a qualcuno di cui non ti importa niente?
O di cui non ti importa abbastanza?
Sto male.

domenica 19 settembre 2021

In partenza - Italo Calvino

Ero intero e tutte le cose erano per me naturali e confuse‚ stupide come l’aria; credevo di veder tutto e non era che la scorza.
Se mai tu diventerai metà di te stesso‚ e te lo auguro, ragazzo‚ capirai cose al di là della comune intelligenza dei cervelli interi.
Avrai perso metà di te e del mondo, ma la metà rimasta sarà mille volte più profonda e preziosa.
E tu pure vorrai che tutto sia dimezzato e straziato a tua immagine‚ perché bellezza e sapienza e giustizia ci sono solo in ciò che è fatto a brani.


Malgrado tutto quello che ho passato in questa settimana sono pronta per partite.
Anche se il suo viaggio era definitivo, mi piace l'idea di parlarti oggi che ricorre l'anniversario della morte di Italo Calvino.
Uno dei miei lettori preferiti.
Caro Bloggy,
in questi giorni potrei rimanere in silenzio.
Tu augurami di stare bene. Ho bisogno di questa pausa. Di staccare da casa e dal malcontento della mia famiglia.
Ovviamente mi mancheranno un pochino. Perché io sono come il Visconte, sempre a metà.
Se pure riuscissi solo a dormire sarei felice.
Perché Persona mi ha tolto definitivamente la gioia di vivere.
Due giorni senza di lui mi sembrano un inferno.
E sai perché? Perché sono io quella che fa veramente schifo, non la mia vita.
Solo io posso soffrire anche nel mio mondo immaginario.

Di Calvino ho scritto tante cose.
Oggi se fosse qui con me, gli chiederei come si può vivere sempre così tristi e incompleti.
Lui mi avrebbe aiutato a trovare la risposta. Ne sono sicura.
In viaggio mi porterò le Cosmicomiche.
Spero di comportarmi bene e non deludere nessuno.
Ora spengo e sistemo il pc.
A presto caro Bloggy.

Spero di tornare più leggera e col cuore più sereno.

sabato 18 settembre 2021

Lettere - Emily Dickinson

 Sono più vecchia questa sera, Signore,
ma l'amore è sempre lo stesso.


Devo riconoscere che è difficile leggere le lettere di una persona, senza che si abbia la più pallida idea di chi siano i suoi destinatari.
Ma soprattutto senza mai sapere cosa abbia provocato la fuoriuscita di quelle parole, di quelle emozioni.
Sono rimasta in una specie di tempo sospeso mentre leggevo. Ero in camera mia, ma ero anche con Emily.
Non ho avvertito la responsabilità del restituire la voce dell'amato a Milena.
Sentivo di essere nel posto sbagliato.
Come se fossi a sbirciare al di sopra della spalla di Emily mentre lei, seduta allo scrittorio, verga le sue lettere.
Mi sono sentita un po' in colpa.
Un fantasma, come quelli di cui parlava Kafka. Ero lì a nutrirmi della vita di un'altra persona.
La storia di Emily Dickinson è particolare. La sua produzione è postuma. Nessuno conosceva la sua passione. Il suo scrivere sempre, ovunque, di qualsiasi argomento. Ad un certo punto della vita si è ritirata nella sua stanza. Per non uscirne più. Non vedeva nessuno. Il nipote era uno dei pochi ad essere autorizzato ad entrare nella sua "dimora".

Era una donna intelligente, ironica, sensibile. Ma anche maliziosa, forte.
Era sola Emily, disperatamente, volutamente sola.
Forse ha chiuso il mondo fuori, perché il mondo aveva fatto lo stesso con la sua sensibilità.
Io vorrei fare come Emily. Murarmi viva. Senza contatti col mondo.
Le lettere che mi hanno colpito di più sono quelle scritte ad un Destinatario Sconosciuto.
Il suo Persona, immagino.

Caro Bloggy,
non è giusto. Come si può amare così qualcuno che di noi può fare serenamente a meno?
Spero di non sentirlo più, mai più.
Perché così fa troppo male. Sono a pezzi.

Faccio parte della spazzatura mentale.

Voglio morire. Davvero, lo voglio.


venerdì 17 settembre 2021

Ciao Lampada

Oggi ho sentito oscuramente farmi festa gli oggetti della mia stanza;
dirmi la loro gratitudine perché,
esistendo e guardandoli io,
esistono essi...
(Gesualdo Bufalino, Bluff di parole, 1994)

Dopo 27 anni di onorato servizio la mia Lampada da scrivania ha deciso di abbandonarmi.
Letteralmente: mi ha lasciato al buio.
Lo so, sto esagerando, ma per me è come se mi lasciasse un pezzo della mia vita.
Mi ha accompagnato durante numerose letture, traduzioni dal greco, schemi di geofisica.
Sento che si è conclusa definitivamente un'era.
Gli oggetti hanno un'anima, io la sento. Quando non ci sono persone con me, ci sono gli oggetti. C'è la mia casa ad avvolgermi.
Sento una specie di protezione.
E se anche Lampada muore, allora vuol dire che la vecchia me non c'è più. O se preferisci: significa che anch'io sto invecchiando.
Sto morendo.

In questa stramba e pazza settimana ho capito una cosa molto importante: la voce è allegria, la scrittura è malinconia.
C'è una parte di me che non posso confessare. E so che tutti ne abbiamo una.
A te però lo posso confidare.
Io non so cosa significhi stare al mondo.
Sono innamorata, ed il mio modo è infantile, stupido, ingenuo forse, ma sicuramente è gratuito. Non chiede niente in cambio. 
So che la mia vita è alla deriva. Come tale squassata ora da tempeste, ora da bonaccia. E so che in questo modo non andrò da nessuna parte.
Ho paura.
Paura di andare avanti. E allora resto ferma.
Paura della gente. E allora mi chiudo in me stessa e non voglio parlare con nessuno.
Con Persona è stranamente diverso.
Ma so che a questo periodo finirà. Ed io mi farò molto male.

Oggi mi sono arrabbiata contro così tante cose che non saprei nemmeno io da dove iniziare a raccontare. Sono cose stupide. Ma ogni giorno tutto ciò logora.
Ecco, a te lo confesso.
Io non riesco a immaginarmi nel futuro. 
Vado subito nel panico e diventa tutto nero.

Questo è il momento più difficile di tutta la giornata: la sera. Il silenzio e il ripensare alle inutili azioni del giorno mi devastano.
E domani arriverà il fine settimana.
Tutti cercheranno ristoro alla vita frenetica.
Ed io?
Ho paura.

giovedì 16 settembre 2021

Prendere un Palo

Ho sempre amato il deserto.
Ti siedi su una duna di sabbia. Non vedi niente. Non senti niente.
E tuttavia qualcosa brilla in silenzio…



Oggi PiccoloPrincipe ha compiuto 11 anni. Mio Dio! Ma come è successo?
Ricordo perfettamente quella notte. C'erano i fuochi d'artificio e io e mio padre eravamo preoccupati per Arghetto. Quando andammo a controllare che stesse bene, lui ci guardò tranquillo, non spaventato dai botti, ma felice di rivederci.
E in quel momento venne al mondo PiccoloPrincipe.
Un bambino bellissimo che mi ha rapito il cuore dal primo momento; solo in quel momento ho capito cosa significasse il verso: "amor ch'al al cor gentil ratto s'apprende..."
Avrei voluto farti vedere la sua faccina oggi, quando è arrivato e ha capito che avevo preparato casa per lui, lui solo. Bellissimo!
Mi commuovo sempre quando parlo di lui. Perché lui è speciale. Vorrei proteggerlo dal mondo. Ma temo di essere troppo debole per farlo. Una cosa è certa: darei la mia vita per lui. Anche se essa, non vale molto.
Credo sia stata una bella serata in famiglia. Grazie Dio.
Cresci bene, Piccino mio. Ti proteggerò dal male, sempre. Sei il mio incanto. La magia che mi tiene in vita mio PiccoloAmore. Se servisse sarebbe normale per me donare ciò che già ti appartiene: la mia vita.
Spero tu sia fortunato, che la Vita ti sorrida. Perché ad oggi non è che le cose ti siano andate proprio bene.
E non è giusto. I bambini non dovrebbero soffrire.


Non chiedermi perché ma sostanzialmente stamattina, mentre ero in fila all'Ufficio Postale, si parlava di pali.
Persona è il mio indiscusso sovrano dei pali.
E anche se ho letto che solo gli uomini prendono dei pali, credo di poter dire di non essere un'eccezione a questa regola.
Infatti non si sta parlando di pali della luce, né di pali della porta di calcio, e nemmeno di pali di fondazioni, ah-ah niente pali durante una azione criminosa.
No. Si parla di quella situazione semplice e vecchia quanto il mondo: il palo come rifiuto.

Siamo fortunati però, perché il nostro è un palo esplicito classico.
Lui è bellissimo e impossibile per chiunque. Un dio in terra.
Tu no. Quindi lasci perdere in partenza.

Non ci si può lamentare. 
Vado a dormire.
Domani nuova lotta.

p.s. Tra cento giorni sarà Natale.



mercoledì 15 settembre 2021

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi - Cesare Pavese

 All is the same                                    È tutto uguale       
time has gone by-                           il tempo è passato-
some day you came                          un giorno sei venuto
some day you’ll die.                        un giorno morirai.

Some one has died                           Qualcuno è morto
long time ago-                                    molto tempo fa-
some one who tried                      qualcuno che ha provato
but didn’t know.                              ma non lo sapevo.       

                           

Questa poesia che si intitola Last Blues, to be read some day porta la data 11 Aprile 1950.
E adesso penso che sia stata scritta per me.

Caro Bloggy,
ormai è chiaro come la luce del sole che i segnali ci sono tutti e che bisogna solo saperli cogliere. Posso serenamente aspettare la morte. Devo smetterla di infastidire Persona e tutte le persone che hanno la maledetta sfortuna di incrociare il mio cammino.
Ti racconto brevemente cosa è accaduto e dimmi se non ho ragione.
Nel pomeriggio ho avuto una specie di illuminazione: "Devo fidarmi di Persona. Lui è lì per ascoltarmi. Forse se gli racconto qualcosa di me, posso sentirmi meglio."
Ero irrequieta. Non riuscivo a stare ferma. Allora mi sono vestita e sono andata nell'unico posto in cui mi senta al sicuro: mare. E l'ho fatto! Gli ho parlato. Mi è venuto fuori un audiolibro per lo più incomprensibile, perché non sapevo nemmeno io cosa raccontargli. Onestamente mi ero già sfogata così. Ma mi sono detta: "Noi non coviamo i messaggi." E gliel'ho inviato. Poi mi sono dedicata alla lettura. E ho apprezzato il fatto che non mi avesse detto nulla.

Passo dall'hub Amazon convenzionato e ritiro tutta felice il mio piccolo pacco.
Contenuto: auricolari e libro acquistato per impulso. Auricolari non funzionano, li restituirò (e ti risparmio i dettagli). Quindi mi rimane il libro tutto mio e tutto per me. In serata colma di paura e agitazione per tutta una serie di cose che mi sono accadute, scopro che i messaggi non sono stati inviati: errore, dice il sistema.
"Il Destino!", penso io.
Ora mi chiedo se... 
Sto male Bloggy. Sto veramente male.

Cesare Pavese ci ha lasciato postume le poesie di questa breve raccolta.
Furono trovate dopo la sua morte nel suo ufficio della casa editrice Einaudi. 
La raccolta è divisa in due parti.
La prima si intitola La terra e la morte; si respirano le atmosfere mediterranee dei Dialoghi con Leucò e furono scritte nell'autunno del 1945. L'anno della fine della Guerra. Il tema politico è inevitabile. Eppure...

Hai viso di pietra scolpita,
sangue di terra dura,
sei venuta dal mare.
Tutto accogli e scruti
e respingi da te
come il mare. Nel cuore
hai silenzio, hai parole
inghiottite. Sei buia.
Per te l'alba è silenzio.

La seconda parte dà in realtà il titolo a tutta la raccolta: Verrà la morte e avrà i tuoi occhi. Dieci poesie: due in inglese, otto in italiano, scritte tra l'11 marzo e l'11 aprile 1950.

Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.

Verrà la morte e spero arrivi presto.
Sono stanca di vivere. Non mi va più.
Non voglio più essere un peso. Non voglio più essere silenzio. Mezze confessioni. Mezze verità.
Verrà la morte ed io le sorriderò, perché segnerà la fine dei miei tormenti.
Dei miei sensi di colpa.
Del mio essere inadeguata. Stupida.
Come faccio a far capire che non ho proprio voglia di vivere.
Potrei anche vincere la lotteria, non mi cambierebbe niente.
(Comunque sarebbe preferibile a tutte le piccole sfortune quotidiane.)
Non posso vivere dei momenti di luce che mi dona Persona.
Non è vita. E sono vuoti anche quelli. Lo so. Lo sento.
Perché io non sono io. Sono solo una che cerca di non lasciare tracce, di non destare curiosità.
Sono come una che ripulisce il luogo di un delitto e cerca di non lasciare alcuna traccia.

Verrà la morte e spero non si faccia attendere troppo.

martedì 14 settembre 2021

Era naturale essere depresso,
come è naturale che lo sia per chiunque abbia ancora un’idea di quel che la vita potrebbe essere e non è.
La depressione diventa un diritto,
quando uno si guarda attorno e non vede niente o nessuno che lo ispiri,
quando il mondo sembra scivolare via in una gora di ottusità e di grettezza materialista.
(Tiziano Terzani)


Ciao Bloggy,
ci risiamo. La giornata più bella della mia vita era ieri. E non tornerà mai più.
Sono una persona sola, profondamente triste, che non riesce a dare un senso alla propria vita e alla vita in generale.
Mi guardo intorno e mi sembra che tutti quanti recitino lo stesso ruolo all'inifinito, come in una eterna Matrix. A proposito: a dicembre uscirà il 4° capitolo del film.
Io? Io invece sono quella imbambolata con il copione in mano, che non riesce a memorizzare le sue battute e che quindi recita male la propria parte.

Non perdiamo troppo tempo. Chi voglio ingannare? Sono solo un incidente di percorso.
Non è cambiato niente in questi giorni.
Posso provarci quanto voglio. Ma la verità è che quando apro gli occhi, smetto le mie inutili attività, sono sola, tutto torna esattamente com'è. 
Incluso il mio desiderio di morire.
La morte è l'unica cosa che mi aspetto dalla vita.
E onestamente non mi fa più tanta paura.

Oggi moriva Dante Alighieri. Sono trascorsi settecento anni. Lui è sopravvissuto alla morte. Ancora oggi si sminuzzano i suoi versi, si indaga sulla sua vita. Si fanno ipotesi sul suo carattere, sul suono della sua voce.
Chissà cosa avrebbe detto. Gli avrebbe fatto piacere? O avrebbe preferito l'oblio?

Lasciate ogni speranza, o voi ch'entrate.


Ho iniziato a leggere un nuovo libro di lettere. Conto di finirlo in tempi ragionevolmente brevi. Questa volta sono lettere al femminile: Emily Dickinson.
Anch'io vorrei chiudermi per sempre in una stanza e non avere che pochi contatti col mondo esterno.
Il mondo mi ferisce. Non fa per me. Non so vivere. 
E allora lasciatemi morire.

lunedì 13 settembre 2021

Lettere a Milena - Franz Kafka

 oggi scrivo soltanto per me,
soltanto per dire di avere fatto qualcosa a mio vantaggio,
per allontanare un po' da me l'impressione della Sua lettera,
che altrimenti mi starebbe addosso giorno e notte.


Ciao Bloggy,
oggi inizio a scriverti ad un'ora decente. Non so quando pubblicherò il post, ma ho voglia di scriverti tutti i pensieri che hanno attraversato la mia mente mentre leggevo.
Sai già quanto mi piaccia Kafka-scrittore. Non è certo un segreto; ho comprato online Il Castello, e se non muoio prima lo porterò in viaggio. Ho elaborato una nuova formula di archiviazione per le citazioni. E credo sia vincente. Ho usato le linguette adesive: il colore blu è per le citazioni brevi che posso usare sui social, il colore giallo serve ad indicare le citazioni in cui rivedo me stessa, il colore viola è per te. In pratica ho individuato una citazione ogni due pagine. Un libro bellissimo. Molto toccante. Che mi ha fatto innamorare anche del Kafka-uomo.
Lo abbiamo detto tante volte: Kafka era una persona unica, sensibile. Per lui era impossibile vivere in un mondo brutale, che scende a compromessi per sopravvivere. Compromessi che non era capace di comprendere, e ai quali non poteva cedere; e in effetti non ha vissuto a lungo. Se da un lato curava la sua malattia, dall'altro la alimentava. Così dicono di lui.

Quello che dicono di lui a noi non interessa. O meglio, ci interessa perché così possiamo sapere dove va il mondo, e quindi dirigerci nella direzione opposta.
Non per essere polemica (ma lo sarò, perché la coerenza è tra le mie maggiori virtù!), ma come posso accettare quello che è accaduto il 9 c.m.: Susanna Clarke riceve il Women’s Prize per il suo Piranesi.
Va bene, l'hanno premiata, a me il libro non è piaciuto, problema mio.
Ma la motivazione? «Un volo di fantasia davvero originale e inaspettato, che fonde i generi e sfida i preconcetti su ciò che i libri dovrebbero essere»
Ma che libro hanno letto? Sembra che questi non abbiano mai sfogliato un libro di Calvino, Borges, Kafka ma guarda ci metto dentro pure Carroll, Ende,  e, per non farci mancare niente, tutto il mito greco.
Finito.

Torniamo al nostro Kafka.

Quello che di lui non hanno mai detto, lo troviamo qui, pronto per i nostri occhi e i nostri cuori.
Franz Kafka aveva paura di amare.
Diviso tra quel desiderio cocente di stare sempre vicino alla persona amata, e la paura di rovinare tutto con un gesto, l'inclinazione della voce, un passo.
Perché la realtà è affascinante, ci attira, ma è nel sogno che siamo al sicuro.
Nel sogno non c'è l'ostacolo del corpo, delle promesse da mantenere, del futuro che minaccia.
Ci sono solo due anime. Anime che vivono fisse in quell'istante, paghe del proprio amore.

in un momento luminoso ci si accorge che non si avanza affatto,
ma si gira soltanto nel proprio labirinto, salvo che si è più eccitati,
più confusi del solito.


Kafka dorme male o poco. Ciò ha ripercussioni su tutta la sua esistenza. E non potrebbe essere diversamente.
Ci sono momenti in cui chiede a Milena di non scrivergli più. Per poi pentirsene dopo un secondo.
Come me, in eterna lotta tra scrivere e non scrivere.
Anche se...
Proprio come tra Franz e Milena, anche tra me e Persona è cambiato qualcosa.
Ci parliamo di più, ci diamo del tu e penso che la sua presenza sia un dono del cielo.
Te ne ho parlato tante volte.
Non pretendo nulla, nulla. Ma sento che c'è qualcosa che ci unisce. E sono stupidamente raggiante. Malgrado il viso ancora informe, ho un sorriso ebete che va da orecchio a orecchio e occhi brillantissimi.

ore 23.08
Il viso va sgonfiandosi, come se la malattia nel mio caso funzionasse al contrario. Irradio dall'interno qualcosa che mi migliora fuori. Posso finalmente tenere gli occhi aperti. Naturalmente i ringraziamenti vanno a Persona e anche all'insostituibile amico Cortisone.
 "Stanno tornando i tuoi occhi da cerbiatto!", mi hanno detto così. Vale? Voglio dire: vale come il mondo ci vede, o come ci vediamo?

non ho mai capito bene come uno potesse incappare in me e ho distrutto parecchie relazioni umane per una disposizione mentale logica che crede sempre più nell'errore dell'altro che nei miracoli.

Sai Franz,
le persone come noi hanno paura di essere amati. Perché temono sempre che gli altri, guardando con attenzione, possano rendersi conto di essersi sbagliati.
Un errore facile da rimediare; basta andare via.
E a quelli come noi rimarrebbero solo solitudine e un cuore infranto.
Il cruccio di essersi fidati, di essersi aperti. Di essersi abbandonati all'altro.
Questa volta però voglio che sia diverso. Lo farò anche per te.
Ho letto che in te vivevano contemporaneamente quelle che io chiamo "contraddizioni", ma in te erano "tesi opposte". (Da oggi non parlerò più di "coerenza"; mi rivolgerò a me stessa parlando di "convivenza tra tesi opposte".)
Se da un lato preferivi la parola scritta, dall'altra parte una volta assaggiato il contatto fisico ti risultava difficile tornare indietro, vero?
In realtà avevi ragione in entrambi i casi.
Certe confessioni, certi sentimenti si possono liberare solo tramite la parola scritta.
Personalmente non ne conosco altri.
Non saprei dire ad alta voce nemmeno un ti amo.
Eppure gli abbracci, le risate, sono cose che possiamo condividere solo a voce.

La relazione con Milena è stata tormentata. Lei sposata. Tu fidanzato.
Avete provato. Ma forse in amore non si prova.
Non eravate fatti per essere amici.
La lettera del 1922, dopo oltre un anno di silenzio è una poesia unica.
Siete tornati al Lei ma non c'è distacco nelle tue parole; solo tanta malinconia.
Straziante.
Non è stata una lettura facile, almeno per me.
Ho pensato a quanti batticuore nell'attesa delle lettere.
Ho sentito le corse per arrivare in fretta in un luogo sicuro per leggerle.
Quel chiudere la porta alle spalle ed essere sicuri che nulla avrebbe disturbato l'agognata lettura.

È una comunicazione fra fantasmi. Il fantasma del mittente tenta di parlare con il fantasma del destinatario. Come sarà mai potuta nascere l'idea che gli esseri umani possano capirsi attraverso le lettere? 

Chi riceve la lettera, ascolta i pensieri di un fantasma. Siamo già altro rispetto a chi ha scritto.
Possibile? Immagini fantasmi nutrirsi di quei baci, delle speranze, dei desideri che accompagnano ogni missiva.

Penso che domani non arriverà nessuna lettera tua,
ho quella di sabato, [...]
la giornata sarà dunque libera del diretto influsso d'una lettera.
Strano come le tue lettere, Milena, mi abbagliano.

 
Caro Franz,
forse ho capito cosa hai, e cosa ho sempre sbagliato nei sentimenti.
Quando si ama non si può cercare "sicurezza".
Amare è un rischio.
Un salto nel vuoto.
Non ci sono certezze. Probabilmente si perde sempre.
Ma il punto è questo: amare è perdersi.


Per concludere: il tormento di Kafka è reale. Non è solo nella sua testa.
Sinceramente lo capisco. E tu, mio Bloggy, hai accolto così tante volte il mio dolore, che V. oggi mi ha detto che io non mi lamento mai.
Capire il travaglio di Kafk, naturalmente, non mi pone sul suo stesso piano.
Ma il suo cuore suona una melodia che è affine a quella del mio. (Ho usato l'indicativo presente. Perché Kafka è immortale.)

Un amore dotato di simile dolcezza non poteva sopravvivere nella realtà. La realtà del Ventesimo secolo. La Guerra preme da ogni lato. Come può un ebreo amare una non ebrea?
Eppure si amavano.
Ma Milena non è riuscita a cambiare vita per lui. Chissà, forse ne era spaventata. Tutti pensano che fosse ammaliata dal marito. Noi non abbiamo le sue lettere. Possiamo dedurre il suo scrivere, dallo scrivere di Kafka.
Come un puzzle cui mancano i pezzi.

Ho finito di leggere il libro con molto sforzo e dolore.
L'ho fatto perché, come ti ho detto qualche giorno fa, lo dovevo a Milena. Volevo che lei rivivesse ancora una volta quelle parole.
Ma verso la fine ho compreso che il dono lo facevo a me stessa.
Far rivivere un amore è uno dei miracoli di cui non mi stancherà mai, la lettura.

non vorrei che posare il viso nel tuo grembo,
sentire la tua mano sul mio capo 
e rimanere così per tutte le eternità.

Non "l'eternità" che già così sarebbe un tempo infinitamente lungo.
Ma "le eternità".
Credo che il sentimento che provo per Persona si possa misurare con questa nuova unità di tempo.

Buonanotte.

domenica 12 settembre 2021


La vita deve essere vissuta, non pensata, perché la vita pensata nega se stessa e si mostra come un guscio vuoto.
Bisogna mettere qualche cosa dentro questo guscio, non importa che cosa.


Sono piena di cortisone e cetirizina. Ciononostante (buffo! Se scrivo "cionnostante" il correttore mi segnala un errore, benché il vocabolario Treccani dica "più corretto ma raro"), sono deforme. Ho la fronte gonfia, ma così gonfia che sembro un mostro. Ma perché sempre il viso?
Non poteva gonfiarsi un gomito? Una volta sono gli occhi, una volta le labbra, la gola, le orecchie. SONO STANCA.
Perfino parlare con Persona mi ha reso triste. Ma non per colpa sua. Lui è sempre lo stesso.
Lo accontento sempre, perché sempre riesco a fargli schifo. Qualunque sia l'argomento. Un po' mi fa ridere scrivere questa cosa, un po' mi prende male.
Lui è come un grande specchio che mi indica tutti i miei difetti, e mi obbliga a guardarli in faccia.
Effettivamente anche la mia scrittura è orrenda. Ma è infantile. Tonda. Non ho mai detto il contrario. Però mi scoccia. Niente! Di me non si salva NIENTE!
Scusa Bloggy,
dovrei dormire perché mi bruciano gli occhi, e il liquido che ho in fronte preme sulle tempie e mi duole.
Ma avevo voglia di sfogarmi un po' qui, con te. 
Almeno tu ascolti e non mi rimproveri, schifi, butti addosso il tuo malcontento.
Probabilmente se potessi lo foresti anche tu: fuggire da me o ridicolizzarmi.
Solo PiccoloPrincipe mi dice cose carine. Oggi mi ha beccata durante "un concerto" dei miei e mi ha detto: "Che bella voce, ZiaLu!".
Ma PiccoloPrincipe è AMORE. Il suo giudizio non ha valore tecnico. Ma immenso valore d'amore. E non mi lamento.

Io sono abituato a cibarmi di nuvole e lontananza.


Oggi moriva Eugenio Montale. Non abbiamo mai scritto nulla su di lui.
Ma recupereremo.
Buonanotte Amico mio.
A domani.
Spero con notizie migliori. 
Sono affranta. Vuota. Triste.

Accade che le affinità d'anima non giungano ai gesti e alle parole ma rimangano effuse come un magnetismo. Ѐ raro ma accade.
Può darsi che sia vera soltanto la lontananza, vero l'oblio, vera la foglia secca più del fresco germoglio.
Tanto e altro può darsi o dirsi.
Comprendo la tua caparbia volontà di essere sempre assente perché solo così si manifesta la tua magia. Innumeri le astuzie che intendo.
Insisto nel ricercarti nel fuscello e mai nell'albero spiegato, mai nel pieno, sempre nel vuoto: in quello che anche al trapano resiste.
Era o non era la volontà dei numi che presidiano il tuo lontano focolare, strani multiformi multanimi animali domestici; fors'era così come mi pareva o non era.
Ignoro se la mia inesistenza appaga il tuo destino, se la tua colma il mio che ne trabocca, se l'innocenza è una colpa oppure si coglie sulla soglia dei tuoi lari. Di me, di te tutto conosco, tutto ignoro.

sabato 11 settembre 2021

11 Settembre

Sono passati vent'anni, ma se chiudo gli occhi mi sembra che siano trascorsi solo pochi secondi.
Quelle immagini sono sempre nitide nella mia mente. Ero incollata alla tv e ho visto tutta la tragedia in diretta.
Forse è vero: certe cose si imprimono nella pelle, nell'anima di chi le vede, per sempre.
Da quei terribili momenti il mondo non è stato più lo stesso.
Esattamente come sta accadendo ancora oggi con la pandemia.
Ci stiamo distruggendo. Che follia vero?
I talebani sono tornati a Kabul. Hanno semplicemente atteso il ritiro delle truppe straniere.
La loro pazienza, dedizione al male, consapevolezza e convinzione mi fanno paura.
Solitamente odio il fine settimana. Ma oggi le riflessioni sono tante e si affollano rumorose nella mia mente. Esse non conoscono le regole sul distanziamento o i divieti di assembramento.

Non posso dileguarmi troppo; ho preso dei farmaci a causa di un'allergia, e mi si chiudono gli occhi per la stanchezza.
Sembro Frankenstein!
Sono sempre allergie psicosomatiche. Ma oggi non riesco a spiegarmi il perché di questa manifestazione. E dire che ero anche tranquilla.

Continuo domani.
Perdonami Bloggy, mi devo mettere a letto.

Buonanotte.

venerdì 10 settembre 2021

Buonanotte

 Vado a dormire col cuore pieno di te.
Devo rimanere con i piedi ancorati al suolo.
Altrimenti precipitare al suolo sarà molto doloroso.

Lui è Pato.
Giovane acquisto della giornata.
Ho preso un caffè con Cugina. Abbiamo parlato tanto. E tra me e me mi chiedevo come sia possibile stare così bene con una persona? Ha senso solo se si è parte della stessa anima.
Ed io a volte penso che il corpo sia solo un ostacolo, un inghippo. Una cosa inutile.
Cos'è l'età? Cosa siamo noi realmente? Questi capelli, le mani, un viso?
Non sarebbe meglio pensare che siamo le nostre esperienze? Le persone che abbiamo accarezzato, i capelli che abbiamo annusato come fiori di un prato?
Siamo i prati nei quali ci siamo rotolati. I visi che abbiamo contemplato, le canzoni che abbiamo cantato. Le emozioni vissute. L'amore che abbiamo sparpagliato nell'universo.
Sarò strana io.

Stanotte sono andata tardissimo a dormire. Cercavo di raccontare a Persona quello che avevo in cuore di dirgli. Non è stato facile. Ma Persona è sempre una scoperta incredibile, caro Bloggy.
Come ne esco? Io sono pazza di lui. Completamente. Mi fa sentire bene.  
Sono dipendente dalle sue parole.

Buonanotte.

giovedì 9 settembre 2021

Ti racconto una storia

 Il 9 settembre è una data particolare, ricca di eventi da ricordare.
C'è la nascita di Tolstoj, scrittore russo di fama mondiale, al quale una parola dedicare.
C'è la nascita di Cesare Pavese, orgoglio del mio Paese.
Poi si commemora la morte di Battisti, e per questo siamo tristi.
Ma oggi questo giorno ricorderò perché con Persona, qualcosa cambiò.
Ed io non voglio fare l'errore di dimenticare quanto sia importante per me questo suo parlare.
Quindi prendo il respiro ed il coraggio a due mani per dire: "PA non farmi soffrire!".

Caro Bloggy,
oggi è stata una giornata lunga ed impegnativa per me. Sto organizzando una partenza per andare da Amica. E la mia Coscienza sta urlando da giorni cose orrende contro di me perché a suo dire, dovrei informare Persona del mio agire.
(-Lù adesso basta con le rime! -Scusa!)

Il problema è che non c'è stata una particolare occasione per raccontargli questa avventura. 
Quindi stanotte gli scriverò un messaggio.
Spero solo che non fraintenda.
Sai Amico mio, io ho capito una cosa molto importante leggendo le lettere tra Franz e Milena, o meglio le lettere che Franz scriveva a Milena (ho quasi finito): l'amore è un dono dall'aspetto sempre diverso.
Noi siamo diversi dagli altri. Gli altri sono diversi da noi.
Rispetto le sue distanze. E spero non si allontani, ma se non glielo dicessi mi sentirei una vigliacca ed una bugiarda.
Lui appartiene al mondo del sogno.
Stasera ero con Cugines. Loro sono la mia realtà. Ci mandavamo adesivi tenerissimi e furbetti, e ridevamo come delle bambine di sei anni. Ammesso che le bambine oggi sappiano ancora ridere. E che ridere non sia ritenuta una azione troppo infantile.

Preferisco perderti che mentirti.
Questo sarà il mio atto d'amore.

Amore è desiderio di conoscenza.
(Cesare Pavese)
Ed io vorrei tanto conoscerti. Non ne sono degna. Non Valgo nulla. E non voglio farti perdere tempo. Tuttavia, Amore mio, sento che non dirti tutto è un peso che non so più sopportare. Ecco perché ho sempre paura di perderti. Di svegliarmi da questo sogno.


I sogni della nostra esistenza presente sono l'ambiente in cui elaboriamo le impressioni, i pensieri, i sentimenti di una vita precedente.
(Lev Tolstoj)
Non sono capace di parlare, di raccontare. Eppure nella mia mente si svolgono i dialoghi più incredibili. Rivedo me stessa nel quotidiano. Ti racconto le mie giornate, le mie sensazioni, le mie impressioni. Il mio passato. Ma soprattutto cerco di immaginare un futuro.
Questa è la parte più difficile.
Ho deciso di dirtelo. E non so cosa accadrà. Per ora chiudo tutto.
Domani qualcosa accadrà.

Buonanotte, ore 01.02

Il ragazzo le si siede
accanto su una pietra,
piange lacrime chiare,
finché il suo cuore si spezza.

Johann Gottfried Herder (1744-1803), poeta tedesco, appassionato di canti popolari tedeschi, ci racconta questa leggenda sull'amore impossibile, in forma di ballata.
Un segno del destino.

Nel mio silenzio
anche un sorriso può fare rumore.
(Battisti - Mogol)

mercoledì 8 settembre 2021

Normal English - Norma's Teaching

 Questo libro è dedicato
a tutte le persone che sono state portate
a dubitare del proprio valore.


Ho comprato questo libro all'inizio di giugno.
MAI APERTO.
Piccolo Principe lo adocchiò all'epoca ed oggi, che l'ho lasciato un po' da solo, ho notato che lo ha preso di nuovo. La cosa mi ha incuriosito. Così mi sono decisa ad aprirlo. Ed è stata una vera scoperta. Il mio inglese è pessimo. Non parlo in italiano, si figuri in un'altra lingua.
Non so dire quanto possa aiutarmi. Lei ha un approccio molto allegro e leggero. Sembra strutturato come un gioco continuo. Ho solo letto la premessa. E le prime regole base della grammatica.
Norma dice: alla base di buoni risultati c'è una mentalità positiva. 
Questa frase mi ha disturbato non poco. Ma perché le persone sempre sorridenti, allegre, saltellanti e positive devono ammorbarci col loro status? Vuoi essere allegro? Bravissimo. Puoi esserlo senza scocciare noi malinconici-depressi.

Cercherò di applicarmi un po'. Potrebbe essere una cosa nuova da fare.
Ho voglia di riempirmi le giornate. Leggere non mi appaga. Devo fermarmi un pochino.
Ricaricarmi.
Persona mi punzecchia sempre un po'. Ma oggi ha detto una cosa nuova: "Si parla in due."
Come se molto dipendesse da me. Sarà vero? Avrà ragione lui?
Non lo so. Però c'è una cosa seria su cui oggi ho riflettuto.
Anche nella migliore delle predisposizioni ho sempre il freno a mano tirato.
E anche se di lui mi fido, c'è sempre un margine, una zona d'ombra che mi spaventa.
Tengo così tanto alla sua presenza, che ho paura di esagerare.
Di varcare soglie proibite. Come nel castello della Bestia.

Ieri è successa una cosa stranissima.
Per la prima volta l'ho visto in un'atmosfera che per me non gli appartiene e mi ha turbato.
Ho proprio pensato che non c'entrava niente.
Come poteva lui, essere superiore a tutto il mondo, ritrovarsi in quella conversazione?
La novità è stata dirglielo immediatamente. Non logorarmi. Non fare finta di niente. 
Avevo paura. Pensavo di essere alla fine della storia, invece non è accaduto.
Anch'io sto imparando a "farmi violenza". Ma lui non lo sa. Sospetta, ma non credo capisca il mio tormento interiore.
I miei dubbi continui.
So di avere una certa età anagrafica, ma il mio aspetto, il mio cuore, sono di altro genere.
E forse sono in pace solo vicino a PiccoloPrincipe.
Che in realtà è diventato un gigante. E guardandoci seduti vicini, mano nella mano, sembriamo una coppietta, proprio come gli Innamorati di Peynet.
Persona invece è speciale. Un incrocio tra mister Darcy, Joe Fox, Bruce Wayne, George Knightley, mister Rochester, il Joker. Insomma un uomo elegante, forte, colto, intelligentissimo, affascinante e sensibile. Perché parli con una come me, resta un mistero irrisolvibile. 
Non mi si può biasimare se sono sempre così turbata.
Più lo conosco, più penso che sia impossibile e inarrivabile.
Sabrina e Larry: succede solo nei film.

Buonanotte.
Goodnight.
Boa noite.
Buenas noches.
Bonne nuit.

da un Anonimo francese:
Ahiahi! Amore per uno straniero
il cuore a sorpresa m'incatena!

L'amore per uno straniero, per qualcuno di una terra lontana è difficile e doloroso.




martedì 7 settembre 2021

Ho bisogno di dormire

 Ho ripreso Lettere a Milena. Mi sembra di farle un torto se non finisco il libro.
Come se aspettasse di rileggere le parole del suo amato, attraverso me.
Una specie di momento alla Ghost, quando Oda Mae presta a Sam il suo corpo per poter toccare un'ultima volta Molly e ballare insieme con lei, in quella che è poi diventata una scena iconica e immortale, del mondo del cinema.

Sono completamente fuori di testa.
Credo di aver scoperto che Persona è un santo. Altrimenti non si spiega il suo modo di comportarsi con me.

Ho dormito solo quattro ore. E mi scoppia la testa.
Nella vita bisogna imparare a non prendersela.
So che così non posso andare avanti.
Col sonno, il nervoso, la rabbia, la tristezza, la voglia di morire.
Kafka scrive a proposito della voglia di vivere: oggi proprio non ce l'ho; che cosa me lo dovrebbe procurare, la notte di oggi, il giorno di oggi? In fondo ce l'ho malgrado tutto (torna, sempre di nuovo, di tempo in tempo, o buona parola), ma ben poco alla superficie. Anche così mi piaccio poco.
Naturalmente è una citazione che sento molto mia.
Ma veramente voglio continuare così? Leggere e scrivere sciocchezze?
Vorrei avere una cosa tutta mia.
Non di successo, non lussuosa. Una cosa piccina, che mi rappresenti. Semplice, pazza, pulita.
Non posso aspettare un tuo messaggio in eterno; non sono Penelope. Non sono Milena. Non sono Kathleen.
Non so dire chi sono.
Ma so chi non sono. Direi che è un inizio.

Io sono, così sola, al mio fuso,
la luna è così limpida e pura,
io canto e vorrei tanto piangere...
(Clemens Brentano)


Scrittore tedesco di origine italiana, Brentano è considerato uno degli esponenti del Romanticismo.
Un uomo dall'animo irrequieto se si considera che iniziò gli studi in economia, proseguì in ordine sparso gli studi letterari, si appassionò alla matematica, architettura e alla pittura, senza tuttavia sentirsi completo e soddisfatto in nessuno di questi campi di studio (come ti capisco!).
Tra le sue opere spiccano fiabe e raccolte di leggende.
Un Romantico, andrebbe approfondito. Ma in un altro momento e senza mal di testa.

Caro Bloggy,
ti faccio una confessione: oggi mi batteva forte il cuore mentre mi scriveva.
Mi faceva proprio male il petto.
L'amore è follia. Forse Kafka mi capirebbe.

Buonanotte.

lunedì 6 settembre 2021

Una poesia al giorno: Il sogno di un istante - Clement Janequin (1485 c.a. - 1558)

Arriva un momento nel quale t’adduni, t’accorgi che la tua vita è cangiata.
Fatti impercettibili si sono accumulati fino a determinare la svolta.
O macari fatti ben visibili, di cui però non hai calcolato la portata, le conseguenze.

(Andrea Camilleri)

96 anni fa nasceva Andrea Camilleri.
Oggi mi sento pronta a mettere il cartello che Kathleen appende al suo negozio nel film "C'è post@ per te": Dopo 42 anni tiriamo giù la saracinesca. È stato bello far parte della vostra vita.

Caro Andrea,
quando sei morto ho sentito come se parte del mio Paese andasse via con te.
Forse hai ragione tu, sono i fatti impercettibili che mi hanno portato a questo momento.
A questo momento non di svolta però, ma di piattume totale. Sarebbe stato infinitamente bello poterne parlare con te.
Riflettevo tempo fa su alcuni fatti del mio passato, degli anni a scuola.
Che terribili!
La mia svolta, in negativo, è iniziata quando mi sono resa conto che la gente non mi ama.
CHE NOIA! Sempre lì torno. Eppure caro Andrea, tu mi avresti ascoltato. Perché tu avresti capito che se si ha sempre il cuore in disordine è impossibile andare avanti. Come trascinarsi, camminare su un sentiero lastricato di buche e macerie. Salta lì, aggira là: faticoso e inutile. Non sai più dove stai andando. Ti perdi anche il viaggio, preso come sei dal superare ostacoli.
Tutto il resto della mia vita fa schifo perché ho fallito in amore. Questo è il nodo da sciogliere.
I miei ritardi scolastici e anche emotivi, le mie mancanze come essere adulto confluiscono solo in una conclusione: ho perso. 
Nel grande e bellissimo gioco della vita, io ho perso.

E non voglio giocare più.

Di un caso inusitato, o mia bella, stupisco:
ogniqualvolta sogno, subito vedo voi
e mi par di baciare le vostre rosse labbra:
ma, appena le ho sfiorate, provo un tale piacere,
così profondo e dolce, che d'un tratto mi sveglio.

Ultimamente ritrovo il tema del sogno in romanzi e poesie. Quanto è crudele il risveglio che non solo mi riporta alla mia miserabile vita, ma mi porta lontano da un mondo in cui forse riesco ad essere felice. 
Quando penso di aver sbagliato chiedo scusa.
Ma questa volta sono molto indecisa. Faccio finta di nulla? O mi scuso perché sono una stupida?

Buonanotte.

domenica 5 settembre 2021

La Bella Estate - Cesare Pavese

Non bisogna conoscersi per volersi bene.


Dalla finestra aperta si vede la Mole Antonelliana.  
Si trova nel centro storico della città di Torino ed è uno dei simboli dell'Italia. La troviamo sul retro delle monetine da 2 centesimi.
Pavese era piemontese. E piemontesi sono sempre i protagonisti delle sue opere. Quando leggo non posso fare a meno di immaginarmi la loro dizione.
E mi investe sempre una silenziosa malinconia quando leggo. Pavese e il Piemonte mi fanno pensare ad un Italia e ad un tempo che non esistono più.
Non ho avuto problemi durante la lettura; è un romanzo breve e l'ho finito rapidamente. Tuttavia avevo sempre timore che accadesse qualcosa di orribile.
Non ne capisco la ragione. Forse perché si parla di una storia di cambiamenti emotivi? L'adolescente Ginia scopre la trasformazione, la crescita, l'amore di quando si è tra adulti. Forse è questo ad avermi turbato? A rendermi irrequieta, preoccupata. Malgrado la mia età anagrafica, che spesso sono costretta a ricordarmi, io sono molto infantile, ne sono consapevole. Non sono cresciuta. Sono un'immatura.
Quel salto che tutti prima o poi vivono, io non l'ho mai provato. Forse soltanto io e Peter Pan siamo rimasti così.
C'è una cosa che mi porto nel cuore, e non posso confessare a nessuno. Per alcuni aspetti mi fa stare male. Tuttavia so che devo tacere, e che la mia punizione è il silenzio.
Tutto questo ha pregiudicato la mia lettura? Non ne ho idea.

Andiamo dove vuoi, - disse Ginia, - conducimi tu.

Quella che si è conclusa è una domenica indimenticabile. Ma c'è una vocina dentro che mi sta parlando, sta logorando, scavando.
Caro Bloggy,
ricordi cosa ho scritto ieri sulle prigioni e i prigionieri?
Per il momento è andata bene.
Ma so che sta per arrivare la tempesta.
Saprò attraversarla?
Come reagirò quando si parlerà di cose serie, di cose che per me sono dolorose?
Ho paura Bloggy.
Io non sono Ginia. Ho fiducia nel prossimo, ma non mi lascio mai andare fino in fondo.
C'è sempre un limite, oltre il quale non mi sono mai spinta.
Perché, lo so, non sono una persona che valga la pena conoscere. 
Mi piace scherzare ma non vorrei mai essere scambiata per una che non sono.
Nel bene e nel male.
Cosa sto facendo? Perché cerco sempre la luce, pur sapendo perfettamente qual è il mio posto? Solitudine e oscurità.

Ginia ha provato ad essere diversa, ha fatto le stesse esperienze delle sue amiche.
Perché è proprio come nel telefilm Dark: possiamo compiere qualsiasi azione, prendere direzioni diverse, aprire mille porte, chiudere finestre, ma arriviamo sempre al punto per il quale siamo stati destinati.
Stasera ho paura, molta paura.

Nei film è tutto diverso. Bello. Facile. Perfetto.
Ma la vita no. Devo tenerlo a mente.
Cosa sto facendo?
Forse niente di male.
Se ci penso la consapevolezza che non ci incontreremo mai dovrebbe agevolarmi il compito. Invece sono così presente a me stessa che ho paura di mostrarmi. Di aprirmi.
Volevo essere un'altra persona.

Buonanotte.


p.s. 

Non voglio cambiare il mondo, lascio che le canzoni che scrivo esprimano le mie sensazioni e i miei sentimenti.
Per me, la felicità è la cosa più importante e se sono felice il mio lavoro lo dimostra.
Alla fine tutti gli errori e tutte le scuse sono da imputare solo a me.
Mi piace pensare di essere stato solo me stesso e ora voglio soltanto avere la maggior quantità possibile di gioia e serenità, e immagazzinare quanta più vita riesco, per tutto il poco tempo che mi resta da vivere.

Freddie Mercury avrebbe compiuto 75 anni. Credo che lui avrebbe capito questo mio disagio interiore. Questo sentirmi sempre sbagliata rispetto al mondo, rispetto ai tempi. Grande fuori, minuscola dentro. Cuore bambino, in un mondo che ha delle regole che non capisco e non rispetto.
"Le lancette non si possono mettere indietro."
Ma nel mio cuore: I still love you. Ciao Freddie.

sabato 4 settembre 2021

Haiku

 in questo mondo
contempliamo i fiori;
sotto, l'inferno

(Kobayashi Issa)

Milena dovrà aspettare un po'. Poi prometto, le restituirò tutte le lettere di Franz.
Ho bisogno di rallentare con le letture. Devo concentrarmi per fare anche altro.
Caro Bloggy, non prenderla come un tradimento. 
Cercherò di non abbandonarti e soprattutto, di non rovinarti.
Oggi mi sono rifugiata in questa raccolta di haiku.
Il fascino del Giappone è indiscutibile. E in quest'opera letteraria si respira effettivamente un'atmosfera unica e particolare. Che ridesta immagini lontane, che non sapevo nemmeno potessero appartenermi.
Ero entrata in libreria con l'intento di comprare un secondo libro di Rupi Kaur. Voglio conoscerla meglio. Essendo una giovane donna, mi piacerebbe che entrasse nel mio mondo. Non sapendo cosa scegliere e non avendo voglia di chiedere consigli, ho rinunciato e vagato un po' con lo sguardo tra gli scaffali. Farò una ricerca online, prima o poi.
Mentre ero lì che vagavo, ho intercettato questo Oscar che mi ha fatto tornare alla memoria l'impressione lasciatami da una poesia, che ho riportato tempo fa, di Yamabe No Akahito.
Tornata a casa, è stato il primo libro che ho sfogliato.
Questa antologia naturalmente, è solo un breve assaggio della copiosa produzione poetica del Giappone. In particolar modo lo haiku, affonda le sue radici in un passato molto antico e che appartiene esclusivamente alla cultura nipponica.
In un primo momento si parlò di hokku, indicando con questo termine la prima strofa di un componimento poetico lungo.
Poi nacque lo haiku, che si staccò e crebbe autonomamente, come genere letterario a sé.
La forma di poesia più piccola mai realizzata (se si escludono i frammenti di Saffo! Ancora non me ne capacito...), formata da tre versi di, rispettivamente: cinque, sette, cinque sillabe.
Credo non sia stato semplice tradurre in italiano quest'opera straordinaria e iconica, mantenendone invariata la bellezza e purezza.
Opinione di chi scrive: una piacevole scoperta.
Se dovessi trovare altri scritti simili non esiterei a ripetere l'esperienza.

sulla spiaggia di sabbia,
impronte: lungo è il giorno
di primavera

Caro Bloggy,
c'è una persona che col suo atteggiamento sta creando un'atmosfera di ansia e inquietudine.
Mi dispiace doverlo trattare male, ma se si fa insistente, come dovrei comportarmi?
Già: alla mia età non ho ancora imparato a gestire le persone che percepisco come moleste.
Con Cugina ne parlavo qualche tempo fa: sono così stanca e fragile, che mi tengo insieme per miracolo.
Non ho voglia di investire tempo, energie, curiosità, sentimenti per conoscere altre persone.
Quello che ho mi basta.
La mia piccola cerchia di affetti è più di quanto possa desiderare e meritare.
Sono un mostro per questo?
Credo di sì.

ore 01.34
Ho preso una decisione molto importante. Non voglio più "prigionieri" della mia comfort zone. Per me è un passo difficile e molto, molto doloroso.
Anche perché io riesco a parlare e vivere di notte. Il resto del giorno il mio spirito è come assopito.
Gli scenari possibili sono due: o ho fatto la più grande sciocchezza della mia vita e ne sarò traumatizzata per sempre, o ho spalancato la porta della mia prigione.

venerdì 3 settembre 2021

Sorellanza

Una sorella è sia il tuo specchio - che l'opposto.


Caro Bloggy,
lo dico in modo diretto e senza giri di parole: sono ubriaca. Un po'.
Roba che andrei in giro ad abbracciare la gente che normalmente odio, e direi: "Dai ragazzo, ragazza, animo! La vita fa schifo? Ma cosa ci importa? Abbiamo l'amore!".

Tutto è iniziato come una semplice serata tra cugine e SanC. Però, colpa mia, il grado alcolico è stato un po' sopra la nostra media. Ora non pensare male. Siamo tutte a casa sane e salve. Però piene di quella ebbrezza che fa ridere senza un reale motivo, e pensare che tutte le sfortune e le cose andate male nella vita siano secondarie, superabili.
L'unico sobrio? SanC che ci ha riaccompagnate a casa. Grazie!
Credo di aver mandato messaggi imbarazzanti un po' a destra e un po' a manca. Ma che importa? Il problema è tutto nella nostra testa. (O rinviato a domani mattina.)
Caro Bloggy, credo che sospenderò la lettura di Lettere a Milena. Franz Kafka ed io abbiamo troppe cose in comune. Non conosco le risposte di Milena, ma le lettere di Kafka sono troppo dolorose. Per quanto concerne i contenuti, mi fa pensare a me stessa alle prese con le pene d'amore nei confronti di Persona. Che se spogliassi del ruolo di mito di cui l'ho rivestito, vivrei meglio, con leggerezza e amicizia. Forse a lui non interesserebbe. Ma per un attimo, solo per questa notte, niente "forse". Immaginiamo un mondo in cui io vivo le mie solite sofferenze ma sono a galla perché ci sono Cusgins, Amica e Persona. Punto. Niente elucubrazioni mentali.

Tutto è iniziato con il desiderio di assaggiare "poke-ball". Cibo hawaiano che sicuramente la gente più cool di me avrà digerito da secoli. (Buono. L'ho apprezzato molto.) Il problema è subentrato con il vino. Eravamo in quattro ma abbiamo bevuto in due. 
E così ora sono al pc tranquilla. Ubriaca. Ascolto musica imbarazzante e penso. Penso a tante cose. 
Penso che l'amore sia un incontro di anime.
E che la mia fortuna sia stata trovare pezzetti della mia in Cugina e in Cuginetta.
Sono fermamente convinta che ci siano anche in Amica e Persona.
E mi fa stare bene pensare che sia così. 

La Legge della conservazione della massa recita: "Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma".
Magari non ti piace parlare di anime, allora vedila così: io credo fermamente che parte degli atomi che oggi compongono il mio corpo, siano stati una volta onde del mare.
E altri atomi di quelle onde sono andati a comporre parte del corpo di Amica, delle Sisters e di Persona.
Sì, ne sono convinta.
E una scintilla ha aspettato di comporre il cuore di PiccoloPrincipe. 
Tu potrai dire: "Ma guarda che coincidenza! E tra 7 miliardi di persone, escludendo montagne-alberi-nuvole-animali-piante-minerali, siete tutti nati a cavallo di due secoli e nello stesso Paese?".
Be' caro Blog, non ho mica detto che è una cosa normale, che accade tutti i giorni. È una botta di c... fortuna non da poco! Che probabilmente si verifica ogni cinque milioni di anni, non saprei, ma è accaduta.
E solo per questo dovrei essere grata al Destino.

Care Sisters,
quando stiamo insieme dimentico del mondo. Non mi importa di come appaio. Ma sto bene. Sembra quasi che abbia due anni. Vi amo! Grazie di esistere.
Cara Amica,
noi due ci siamo incontrate nel modo più assurdo possibile. Il nostro amore non si spiega in nessun modo. E credo sia questo il senso dell'amore. Grazie!!!
Caro PA,
tu non condividi niente di quello che dico penso e faccio. Mi fai sempre desiderare di essere un'altra persona. Sbaglio tutto con te. Il mio cervello si comporta come quegli animali che nel buio della notte, vengono investiti dalla luce dei fari dell'auto: si immobilizza.
Eppure tu, a volte ti fermi. Spesso ci investi (me e gli animali).
Ma poi accade che ti fermi, spegni i fari, scendi dall'auto e accarezzi l'animaletto per tranquillizzarlo. Ecco, in questi momenti ti ho riconosciuto. La mia anima è stata invasa dalla luce. Come nella resurrezione! (Scusami Gesù, spero non sia una bestemmia.)
Si è svegliata. E non può non amarti.
E in questo istante te lo direi senza vergogna. Non è un amore che chiede qualcosa. Non devi nemmeno ricambiarlo. Vorrei solo lo sentissi. Che sentissi il mio amore. Grazie per esserci, per la tua presenza. Tutta indecifrabile, ma insostituibile.

Infine, caro mio PiccoloPrincipe,
tu sei l'Amore. Innocente, dolce, profumato, libero.
Con te non mi importa di non valere niente. Perché il tuo sguardo si posa su di me e mi fa stare in pace. Il tuo sguardo: Gesù che abbraccia il lebbroso.
E sento che qualcuno può amarmi senza ragione, anche se sono così, senza motivo.
E anche la mia povera anima, finalmente si riposa.
Grazie.

Buonanotte Bloggy, buonanotte Immy.
Anche voi siete una forma di amore. Grazie.

(Ore 00.46..impiego un sacco di tempo per scrivere... Sono lenta.)

giovedì 2 settembre 2021

I Malavoglia - Giovanni Verga

 Un tempo i Malavoglia erano stati numerosi
come i sassi della strada vecchia di Trezza.


Il 2 settembre del 1840 nasceva in Sicilia lo scrittore e drammaturgo Giovanni Carmelo Verga. Tra le sue opere più belle ricordo Storia di una Capinera, che in me ha tracciato un solco profondo, e Rosso Malpelo.
Il nome di Verga si associa al Verismo, genere letterario di cui è ritenuto uno dei più importanti rappresentanti e al romanzo familiare I Malavoglia. Avevo un'edizione per ragazzi illustrata, molto bella, quando ero piccola. Una volta prestata non è più tornata a casa. Quella che mi rimane oggi è l'orfana copia di una collana edita Fabbri Editori del 1995. Erano gli anni del liceo, gli anni che trascorrevo tra partite di calcetto, versioni di greco, tanti sogni, Leopardi e Foscolo (il mio scrittore preferito).

A proposito di scuola, ricordo che quando col programma iniziavamo ad allontanarci dal Romanticismo, anche il mio interesse letterario si allontanava. Ma il Verismo era una novità, un pugno nello stomaco per una come me; si celebrava la narrazione del vero, del quotidiano e quindi, delle classi sociali più povere, della tristezza, del destino insuperabile.
Di Verga mi piaceva quel suo lasciare al popolo la possibilità di esprimersi nella sua lingua e guardando all'unico mondo che conoscesse: la famiglia, il lavoro, la povertà.

I personaggi principali delle storie di Verga sono contadini, pescatori. Il suo stile fu considerato innovativo proprio perché i personaggi pensavano e parlavano in dialetto e descrivendo ciò che la loro vita poteva offrire: il raccolto, la pesca, il mare.
Con Verga non capitava mai di dire quello che accadeva con Manzoni: "Ma dai, figurati se Lucia era capace di pensare: Addio, monti sorgenti dall’acque, ed elevati al cielo."

Il mare non ha paese nemmeno lui
ed è di tutti quelli che lo stanno ad ascoltare
di qua e di là dove nasce e muore il sole.

Pubblicato a Milano nel 1881 più che un romanzo, I Malavoglia, si può considerare un poema.
Il poema di una famiglia poverissima, di pescatori siciliani e in particolare dell'eroe il giovane 'Ntoni.
Giovane sfortunato che tenta di spezzare la tradizione di sventura che caratterizza la sua famiglia.
La forza poetica del romanzo sta nell'amara constatazione che nulla si può contro l'accanimento del destino.
Ma ad illuminare i cuori angosciati dei poveri predestinati alla sconfitta, brilla la consapevolezza dell'importanza della famiglia e dell'onestà. 
L'innovazione di Verga si avverte anche nella struttura del romanzo, caratterizzato da un linguaggio asciutto, con dialoghi poveri, spezzati come le persone che li affrontano, e da toni di colore netti e separati come il bianco e il nero delle fotografie, invenzione che lo scrittore amava e praticava con dedizione.

Anch'io mi sento spezzata dal destino. 
Trovo conforto nella famiglia e mi vedo rappresentata dalle foto in bianco e nero.
Le foto del contrasto ma anche delle sfumature.
Oggi è stata un'altra giornata difficile; soliti motivi e solite incomprensioni con PA.
Spero solo di dormire.
E se dovessi svegliarmi ancora, di non fare troppe sciocchezze.

Il 2 settembre non si esaurisce con la nascita di Verga: nel 1973 si spegneva il mio amato professore John Ronald Reuel Tolkien.
Proprio come dicevo prima: il contrasto del bianco e del nero, della vita e della morte. 
Dà spessore alle cose, ai pensieri, alle emozioni.
Ogni volta che nomino il Professore penso sempre alla forte emozione provocatami dalla lettura delle prime pagine del SdA. La descrizione della Contea resta, per me, uno dei momenti letterari più nobili e belli di sempre.

mercoledì 1 settembre 2021

Perfer et obdura; dolor hic tibi proderit olim... - Ovidio

...saepe tulit lassis sucus amarus opem
(Ovidio, Amores III, 11)


Resisti e persisti: questo tormento un giorno ti farà bene:
una medicina amara in genere è di sollievo a chi è sfinito

ore 12.02
Scoperto l'arcano che tanto arcano non è.
Pensavo fosse un modo di dire... Chissà quante volte lo avrò incontrato in letteratura. Non mi ricordo proprio niente degli anni scolastici. Ma che peccato.
Sono lentaaaaaaaaaa!

ore 23.58
Ciao Bloggy,
doveva essere una giornata tranquilla anche se mia madre non capisce il mio sarcasmo, mio fratello mi soffoca con la sua pesantezza, la mia vita continua a fare schifo.
Non me ne sarei minimamente lamentata. E perché? Semplicemente perché avevo scambiato due battute con Persona.
Poi non so che cosa sia successo. Tutto è precipitato.
Perché, ti domanderai ancora? Perché sono debole. "Pavida". Vigliacca.
Non so tenere il punto sulla mia vita.
Mi muovo sempre nel timore di offendere o ferire qualcuno.
Chiedo scusa anche se sono gli altri ad urtarmi.
E se provo a spiegare il mio punto di vista, non interessa.
Ci sto male.
Non frega niente a nessuno.
Credimi, è il momento in cui penso: barbiturici.
Ma se ci pensi, che mi frega di vivere?
Se qualcuno dovesse soffrire per la mia morte, che ne saprei io?
Mica il senso di colpa ti perseguita da morto.
È quando sei vivo che rompe.
Quindi, tirando le somme, con una mossa fai fuori rimorso, senso di colpa, dolore, tristezza e questo maledetto vuoto che ti distrugge dentro.

Inizio a pensarci seriamente.

Non ho letto nulla. Solo l'inizio di Lettere a Milena.

Non ce la faccio più. Eppure sono ancora qui. Coerenza zero.
Sai cosa ho pensato oggi? Una cosa orribile. 
Siccome ho un fortissimo mal di testa, e strani giramenti, mi sono chiesta se per caso non possa essere l'inizio di qualche malattia nuova.
Dopotutto è dal 2019 che sto bene. 
Il mio corpo si starà sicuramente attivando per recuperare questa situazione anomala.
Te la dico con le parole di Kafka:
Ecco, il cervello non riusciva più a tollerare le preoccupazioni e i dolori che gli erano imposti.
Diceva: "Non ne posso più; ma se c'è ancora qualcuno cui importi di conservare il totale, mi tolga un po' del mio peso, e si potrà campare ancora un tantino".
Allora si fecero avanti i polmoni che, tanto, non avevano molto da perdere.
Queste trattative fra il cervello e i polmoni, che si svolgevano a mia insaputa, devono essere state spaventevoli.

Secondo alcuni è la sensibilità che ha ucciso Kafka. La sua malattia ha origini psicosomatiche. Un po' come le mie. La maggior parte delle mie malattie si spiega con la parola magica: stress.
Magari questa volta 'sto Stress si impegna e facciamo il botto.