giovedì 29 luglio 2021

Mio Fratello rincorre i Dinosauri - Giacomo Mazzariol

 il silenzio è un suono.

Era una giornata calda estiva.
Era una giornata calda estiva, come tante altre.
Era una giornata calda estiva, come tante altre e non tornerà più.
Sono andata al supermercato ho comprato la solita bottiglia d'acqua, le patatine e la birra. Per una cena da campioni!
Mentre distribuivo sulle mani la super dose massiccia di igienizzante, mi sono soffermata a guardare i titoli esposti nell'angolo libreria. Con mio sommo giubilo non ho intercettato la facciona di "iosonogiorgia" (naturalmente l'avrei nascosta sotto La Canzone di Achille). In compenso c'erano le offerte: compri due paghi 9.90 euro. E che fai non ne approfitti? Era da tempo che volevo leggerlo e ho pensato fosse il momento giusto. Non mi riprenderò facilmente. Una commozione continua. Ma procediamo con ordine. In primis: complimenti all'autore. Giacomo Mazzariol, classe 1997 scrive in un modo diretto, poetico e bellissimo. Autobiografico vero. Senza pietismo. Senza esagerare. In modo sincero racconta la storia della sua famiglia e di Giovanni.
Il titolo spiega tutto. E quindi non rischio di anticipare nulla. Ma mi ha colpito profondamente il suo atteggiamento schietto e pulito. Forse a 19 anni lo eravamo tutti. La vita ci modifica. Ci sporca, anche nei pensieri.

Addormentarsi immaginando che nel mondo esistano persone come Giovanni, Giacomo e la sua Famiglia, è un pensiero rassicurante.
Ho rivissuto le stesse emozioni de Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, solo un po' più smorzate causa caldo. (Nasceva Persona proprio quel giorno.)
Anche in questo romanzo si parla di disabilità; senza retorica, con le paure e i dubbi che si rincorrono nei cuori e nelle menti di chi vive vicino alle persone che hanno una sindrome.
Il punto è sempre lo stesso: fosse un mondo pulito, vero, onesto, vivremmo tutti nei nostri spazi, con le nostre difficoltà, con le nostre diversità.
Invece esistono persone sempre pronte a distruggere l'altro. A chiamarlo "diverso". Diventa "speciale" se si vuole essere gentili.
Ma perché?
Ha ragione la mamma di Giacomo: Giovanni è Giovanni.
Giovanni sente una musica, io un'altra. E chi vuole ballare imponendo un solo brano a tutto il mondo, be' è lui quello strano!
Un romanzo che consiglierei, anche per capire, per osservare il mondo da una prospettiva diversa.

È talmente più grande di noi, la vita. 
È complessa, ed è misteriosa... [...]
L'unica cosa che si può scegliere è amare, - disse - Amare senza condizioni.

Caro Blog,
ho tanta paura. Il futuro, il pensiero della morte mi paralizza. Ma non la mia morte.
E poi ho paura per il futuro di Piccolo Principe.

Caro Blog,
oggi avrei solo voluto dirgli "ciao P.". 
Solo.
Nient'altro.
Ma mentre mi lasciavo trasportare dalle onde, pensando alla distanza che ci separa, capivo...
La distanza più difficile da superare, quella che realmente ci tiene lontani, non è geografica.
È l'amore.
Io ne provo per lui, così tanto da sentirlo vicino a me, anche se è un sogno impossibile.
Lui niente. Forse a volte, ma solo a volte, prova una specie di simpatia. Sai come quella che si nutre per il randagio che incontri a volte in città, percorrendo alcune strade.

Caldo, paura, morte: i miei pensieri estivi.

Nessun commento:

Posta un commento