martedì 31 agosto 2021

Poesie - Saffo

 Mi sembra pari agli dei quell'uomo che siede di fronte a te
e vicino ascolta te che dolcemente parli
e ridi un riso che suscita desiderio.
Questa visione veramente mi ha turbato il cuore nel petto: appena ti guardo un breve istante, nulla mi è più possibile dire,
ma la lingua mi si spezza e subito un fuoco sottile mi corre sotto la pelle
[frammento 31]


Mentre scrivo, il tempo all'esterno sta mutando. Si è alzato un vento fresco. E stanotte si dormirà con le finestre chiuse.
Il mese di Agosto si è concluso, e con me è stato molto dolce e poetico (è il caso di dirlo!).
Sono andata al mare. Non so dire se sia stato un saluto definitivo. Conto di tornarci giovedì, o magari sabato. Non posso affermarlo con sicurezza.
Oggi però, sono riuscita a farmi il bagno, a prendere il caffè, a scambiare due chiacchiere con la ragazza del posto. Inoltre avendo portato con me la poetessa per antonomasia, non potevo non farle rivedere il mare. Mi è sembrato un atto dovuto.
Così sono rimasta seduta sugli scogli, mentre Sole mi scaldava le spalle e per un attimo, anzi oserei dire, per un tempo che mi è sembrato un frammento di eternità, mi sono sentita nel posto giusto. In questo stato di beatitudine, mentre il vento giocava con i miei capelli (ormai lunghissimi!) e mi scompigliava i pensieri, mi ha scritto Persona. Stavano svanendo gli ultimi caratteri greci: εγώ και νύχτα, quando mi è arrivato il più incredibile dei messaggi. E sì che ora ci non-conosciamo da un po'. Eppure riesce sempre a stupirmi. Credo gli sia costato tanto scrivere quelle parole. E se ci penso sono ancora frastornata. Ma la presenza del mare mi ha aiutato. E sono stata molto sincera. Credo lo abbia apprezzato. Credo. Con Persona non capisco mai nulla.
Sai Bloggy, sono così sconvolta, "squassata" da lui, che per un attimo ho pensato di consegnargli le chiavi di tutto. Ma se lo avessi fatto, oggi non sarei qui a scriverti: con il cuore, senza filtri, senza remore.

Mancano gli spiriti ma ho trovato una tastiera per scrivere coi caratteri greci:
Έρος δ' ετίυαξέ
φρέυας, ως άυεμος κάτ όρος δρύσιν εμπέτωυ
Ecco come mi sono sentita:
Eros ha squassato il mio cuore,
come raffica che irrompe sulle querce montane. [frammento 47]

Persona è semplicemente splendore e bellezza. Un dio greco in versione moderna.
Un po' dispettoso, ma immensamente generoso. E in più, mi devo ricredere, non è indifferente. Una sensibilità che davvero mi attraversa da parte a parte. A volte mi spaventa come mi fa sentire. Perché con lui non suona nessun campanello di allarme; nessun quinto senso e mezzo, o senso di ragno si attiva. Niente! Un bat-segnale? Nulla. Non ho difese. E la cosa da un lato mi spaventa, dall'altro è come se la mia anima sapesse di essere al sicuro.
Ah non guardarmi così!
Anima non la capisco nemmeno io!

Che lettura è stata questa; non facile. Indimenticabile.
Di Saffo abbiamo dati biografici attendibili; sappiamo che è esistita veramente. Ma la sua produzione letteraria ci è arrivata per frammenti. E nel testo, effettivamente, sono omologate anche singole parole, lettere. 
Con a fronte traduzioni che a scuola la mia Prof. avrebbe apprezzato con un sincero 2.
L'eterno dilemma delle traduzioni liceali: se vai di "traduzione letterale" fai schifo, sei ignorante come una capra, non meriti di esistere e quindi di sedere al banco della III B. Se vai di "traduzione a senso"... Ma "senso" di cosa? Che non capisci niente, non conosci il senso delle parole che ti dicono nella tua lingua madre?
Quindi: fai schifo, sei ignorante come una capra, non meriti di esistere e quindi di sedere al banco della III B.
Che anni meravigliosi quelli del Liceo. Con Cugina stavamo rimembrando quel periodo. Abbiamo riso fino alle lacrime. 

sinceramente vorrei essere morta.
Lei mi lasciava piangendo 
[frammento 94]

L'edizione BUR propone prima di affrontare i frammenti, una prima parte introduttiva e una premessa al testo sicuramente molto interessanti, per gli addetti ai lavori.
Ma forse per i sognatori più arditi è preferibile immergersi direttamente nel testo, incagliandosi tra uno spirito aspro ed uno dolce, rimuginando su un teta, arenandosi di tanto in tanto su un gamma o scivolando lungo un lambda (o labda).

Si è fatto molto tardi, è ora di dormire. Stanotte dormirò al sicuro in un delta.

il sonno nero della notte (chiude) gli occhi 
[frammento 151]


Ciao Agosto.


lunedì 30 agosto 2021

Peanuts - Schulz

Mai starsene svegli la notte a rivolgersi domande a cui non si sa rispondere.


È stato il mio primo cane. Avevo sei anni e non mi separavo mai dalla mia borsina con Snoopy e Woodstock disegnato sul lato sinistro.
Da allora sono passati: trentasei anni, una sessantina di borse (eccedo; non sono una consumatrice ossessiva di borse. Indosso sempre le stesse: piccole, pratiche, comode.), sette cani, quattro cricetini, molti uccellini, due pesci gatto, due pesci combattenti, tre pesci rossi, due nipotini, due fidanzati, qualche flirt (chiamiamoli così), tanti amici, tanti incontri, tante delusioni.
Eppure tutte le volte, ma proprio ogni singola volta, che mi capita di incontrare Snoopy, non c'è verso! Io torno ad essere proprio quella bambina di sei anni, con gli occhi enormi, la frangetta spettinata ed un sorriso da riempire il mondo.
Cesare Pavese diceva che non c'era niente di più triste del rimanere bambini. Ma non credo intendesse uccidere il bambino interiore. Forse si riferiva all'ingiustizia di una morte troppo prematura. Non ne ho idea. Per me è una citazione, ma non l'ho mai incontrata in un testo.

Una giornata piena.
Ma poi alla sera che rimane? 
Sono stanca.
Questo è l'unico impegno che cerco di rispettare.
Ma per il resto, caro Bloggy, sono stanca di tutto.
Che senso ha raccontarci, se poi non vogliamo parlare con chi vorrebbe ascoltarci?
Questo mondo sta assorbendo tutto di me.

Nel 1797 nasceva a Londra Mary Shelley. Mi sento un po' un mostro, ma senza sogni.
Passerà vero?

Temo che ci resti poca felicità sulla terra;
comunque tutta quella di cui forse un giorno godrò,
è centrata su di te.




domenica 29 agosto 2021

Un giorno questo dolore ti sarà utile - Peter Cameron

 Non sono uno psicopatico (anche se non credo che gli psicopatici si definiscano tali),
è solo che non mi diverto a stare con gli altri. [...]
Secondo me bisognerebbe parlare solo
se si ha da dire qualcosa di interessante o necessario.

Il fine settimana è la parte più difficile da vivere.
Tutti sono stanchi e hanno bisogno di riposo dopo gli impegni settimanali.
Tranne me. Stanca lo sono sempre, e i giorni mi sembrano tutti uguali.
Nel pomeriggio mi ha fatto compagnia questo bel romanzo di Peter Cameron. Scritto molto bene. Una lettura leggera, veloce. Un po' sarcastica e canzonatoria.
Ma tutto era volto a nascondere quello che c'era in profondità: una famiglia spaccata, le cui divisioni hanno avuto ripercussioni sul carattere asociale e sensibile di James.
Quando il mondo va in frantumi è bello accorgersi che c'è qualcosa che ci resta accanto, solido e resistente. In questo caso quel qualcosa è un qualcuno: la Nonna. E siccome è noto quanto sia sensibile all'argomento, mi limiterò a dire che le Nonne sono le creature migliori del mondo. Che tornano a farci compagnia sotto forma di farfalle. Per me è così. 

C'era mia nonna che mi ascoltava, che sembrava accettarmi come mi accettava solo lei, e fuori, tutt'intorno a noi, un sereno sabato estivo e un mondo non ancora completamente sopraffatto dalla stupidità, dall'intolleranza e dall'odio.

Nel mio mondo l'espressione un giorno tutto questo dolore ti sarà utile è ricorrente.
L'ho sentita. E forse l'ho letta tra le parole motivazionali. 
Non pensavo fosse un romanzo. Per me è stata una piacevole sorpresa.
Da oggi sono meno ignorante. 

James ha delle caratteristiche che sento mie.
Innanzitutto con le altre persone non è a suo agio. Fatta eccezione per pochi, anche lui preferisce rimanere solo ad un tavolo del ristornate, o non avere accanto nessuno sui mezzi pubblici. Non gli piace chiacchierare a vanvera.
E in modo semplicemente unico, riesce a esprimere una cosa che ho sempre pensato anch'io ma non sono mai stata capace di esprimere a parole. 
Ecco perché ultimamente sono tronata a scrivere. In qualche modo mi sembra di lasciare puliti i miei pensieri, di non violarli, modificarli come accade invece, quando provo a spiegarmi a voce.
E poi quando si è soli si è veramente se stessi.
Sono pochissime le persone con le quali la nostra postura non cambia, le espressioni del nostro viso sono spontanee. Ne sono convinta.

per me l'atto di pensare e quello di esprimere i pensieri non sono simultanei,
e neppure necessariamente consecutivi.

la lingua in cui penso e quella in cui parlo sembrano spesso talmente lontane che mi pare impossibile colmare il vuoto sul momento, o anche retroattivamente.

Se mi guardo intorno, o peggio indietro al passato, ho la netta sensazione di essere diversa dagli altri. Di avere una qualche particolare variante genetica che mi divide letteralmente dagli altri, sia nell'anatomia sia nella psiche.
Spesso avverto il desiderio di morire, di non esistere, anche per questo motivo: è doloroso sentirsi così.
Voler arrivare alla fine del viaggio perché tanto si è sempre tristi e soli.
Fa pena già così...

James invece ha reagito.
Ed è una parte molto bella del romanzo. Lui ha iniziato a provarci.
Credo sia uno splendido messaggio.

Buon viaggio Bloggy,
oggi sono un po' serena e un po' nostalgica.
Penso a Persona ma non con affanno, solo con amore.

A domani,
tua



sabato 28 agosto 2021

Ingredienti per una vita di formidabili passioni - Luis Sepulveda

 Tutta la mia vita, tutto quello che ho fatto,
tutto quello che ho scritto e che scriverò,
è segnato dal sogno e dal desiderio che mi ha trasmesso
quell'uccello pazzo che gira le viti del mondo.


Indirettamente Sepúlveda mi suggerisce anche la lettura da affrontare in futuro. E sicuramente seguirò il suo consiglio, ma più in là. Non ora.
Agosto si sta concludendo e oggi è una serata fresca anche qui da me. Non voglio portarmi una lettura da fine agosto, dentro settembre.
Settembre è il mese che profuma di promesse; si avvicina con il suo carico di rinnovamento e speranze.
L'Autunno è già alle porte. Il tramonto arriva già intorno alle 19.30. E quando esco intorno alle 20 posso lasciare gli occhiali da sole a casa, perché non ci sono ultimi raggi a infastidirmi alla guida.
Ho portato Luis al mare. Mi aveva colpito il titolo del libro, e speravo mi parlasse al cuore.
L'ha fatto, ma non sugli argomenti che mi ero preparata ad ascoltare. Luis Sepúlveda è stato un grande scrittore, ma soprattutto è stato un grandissimo uomo. Un uomo che ha amato la sua terra, la libertà e che per essa ha combattuto. Sempre dalla parte degli ultimi. Sempre dalla parte di chi non ha voce. E in questo libro, capitolo dopo capitolo, ci racconta lentamente i suoi pensieri, i suoi amici che non ci sono più. La sua famiglia. Le ultime pagine sono un bellissimo saluto per loro.
Mi sono commossa tantissimo al racconto di Laika.

Addio, Laika.
Addio, nostra guardiana.

Anche Laika era serena quando ha lasciato questo mondo. Forse oggi corre felice con Argo, Penny, Rufo. I cani sono nobili amici che all'improvviso se ne vanno. E questo è ingiusto. Come sempre, quando va via un amico, un amore, un nonno.
Non voglio essere triste. Ma questo libro mi ha toccato molto da vicino. Io vivo in un paese democratico che sembra essersi stancato della democrazia, e penso sia una cosa orribile, pericolosa. Quindi leggere certi racconti mi provoca uno scossone di quelli che abbattono tutto e fanno restare in piedi solo le cose importanti.

La prima parte è adorabile. Ci sono dei racconti spassosi sul suo inizio, la sua infanzia. Dolcissimi quando parla del padre. Be' per me le parole erano molto belle.
E poi parla di amici che un po' abbiamo imparato a conoscere e apprezzare anche noi due, caro Bloggy. Mi riferisco ai poeti e scrittori di cui lui ha condiviso suoni e odori: Neruda, Don Nica (Nicanor Parra), Tonino Guerra (che bello incontrare anche un italiano!), Gabo (G.G. Márquez), Saramago.
Le parole che ha usato per quest'ultimo mi hanno fatto pensare a Persona.

Io mi ero preparato una specie di discorso per Saramago, ero ansioso di dirgli quanto lo ammiravo e amavo, quanto mi aveva insegnato con i suoi libri, e di spiegargli che, malgardo non l'avessi mai visto prima, lo consideravo un amico. (In realtà anche Luis non riesce a spiccicare parola. Riesce solo a contemplarlo e ammirarlo.)

[...] riesce a renderci partecipi di una forma di vita indivisibile, segnata da un amore che si avverte ogni secondo, e da una disciplina, da un rigore di intellettuali fedeli alla lunga lista di doveri imposti all'epoca in cui vivono.

Se penso a Lui, penso ad una persona brillante, intelligente e molto sensibile.
Che alla massa nasconde questo aspetto del suo carattere sotto una maschera cinica e derisoria.
Si propone come Signore del Caos, ma il suo Rigore morale è sfolgorante.

Infine ho trovato parole per me:

Essere del Sud segna la vita, a volte con una certa fatalità, a volte con una nostalgia più intensa della nebbia scandinava, ma anche con una luminosità più forte dell'aurora boreale, perché è la luce della gente del Sud, del mio Sud, un territorio senza frontiere assurde a cui si arriva senza altro requisito che amare il Sud. E quando uno è al Sud, in pochissimo tempo scopre che quel territorio gli entra sotto la pelle e nel sangue.
Allora uno è del Sud.

Caro Bloggy,
avrei dovuto chiedere tanto tempo fa e non accontentarmi delle sue risposte evasive. O per frasi fatte.
Ne pago le conseguenze.
Ieri quel pensiero mi ha fatto molto male. 
Oggi sento di poterlo superare. 
Sì, sono felice di immaginare che ci sia una persona vicino a lui. E sono felice anche se quella persona non sono io.
Perché? Perché ne sono perdutamente innamorata.
E che mi importa di me stessa, della mia sofferenza?
Voglio che Persona sia felice, stia bene.
Glielo auguro con tutto il cuore.



Ho commesso il peggior peccato che uno possa commettere: non sono stato felice.
(JORGE LUIS BORGES)


A me questi giorni sembrano un po' tutti uguali: una schifezza generalizzata.
Oggi ho toccato l'apice della mia mostruosità ed è giusto che tu lo sappia, mio caro amico Bloggy. 
(Sì, ho deciso di chiamarti così.)
Oggi per la prima volta dopo tanti anni, mi sono resa conto di quanto sia stata meschina, deprecabile e riprovevole in tutta la mia esistenza. In poche parole: io faccio schifo.
Mi sono persa in mille fantasticherie, ho creato infiniti mondi paralleli intorno a Persona. E non mi sono mai fermata a considerare che potesse avere un amore nella sua vita. Non mi sono mai fermata a considerare che la sua grandezza derivi dal fatto che in questo momento, sia felicemente addormentato tra le braccia di qualcuno.
E sono una bestia perché questa consapevolezza non mi ha reso felice, ma mi ha fatto piangere. Mi sono messa a piangere, come se avessi due anni di vita. Ha ragione Cesare, barbiturici e finisce tutto: dolore, speranze, illusioni, inganni.
Non ne posso più.
Ti rendi conto? Non sono stata felice per lui. Ma mi sono messa a piangere. Faccio schifo.
Non sono capace di amare.
Non posso raccontarlo a nessuno. Questo amore mi distruggerà. Mi fa troppo male.
Ammiro chi ha realizzato questo cuoricino con le pietre.
Qualcuno all'amore ci crede ancora.
Io non credo più in niente. L'unico posto dove posso parlare e sfogarmi è questo. Perché Persona ha capito di essere il "Persona" dei miei testi.

Caro Bloggy,
so che è un genio, ma tu non farti scoprire da lui. Ti prego.
Se accadesse non mi resterebbe che mettere delle pietre in tasca e lasciarmi morire in mare.
Un po' come Virginia.
Il coraggio di Cesare Pavese non l'ho avuto.
Non ho niente. Ho solo una maschera da indossare. Per non far soffrire nessuno.
Mi faccio proprio schifo.
Buonanotte.


venerdì 27 agosto 2021

Torino 1950

La cosa più segretamente temuta accade sempre.
Scrivo: o Tu, abbi pietà. E poi?

Basta un po’ di coraggio.

Più il dolore è determinato e preciso, più l’istinto della vita si
dibatte, e cade l’idea del suicidio.

Sembrava facile, a pensarci. Eppure donnette l’hanno fatto.
Ci vuole umiltà, non orgoglio.

Tutto questo fa schifo.
Non parole. Un gesto. Non scriverò più.

Sono le ultime parole scritte da Cesare Pavese, il 18 agosto 1950.
Poi, nella notte tra il 26 e il 27 agosto, questa notte, decise di lasciar perdere. Che non ne valeva più la pena.
La vita è solo sofferenza e incomprensione. Perché continuarla?

«Perdono tutti e a tutti chiedo perdono. Va bene? Non fate troppi pettegolezzi».

Ci penso ora, ora che devo andare a dormire perché, per una volta, i miei occhi si chiudono.
Perché Persona mi prende in giro, con i suoi "cheeeepaaaaaalleeeee".
Perché sento che la vita fugge ed io non capisco cosa ci faccio qui.
Era così solo Cesare?
Così disperato?
Era lucido?
Era spaventato?
Ha preso dei barbiturici, era proprio sicuro che non si sarebbe mai più risvegliato?
A me quel "mai più" mi fa paura.
Come tutto ciò che è definitivo, conclusivo, mi mette tristezza.
Stanotte mi addormenterò pensando a Cesare Pavese, a Torino, ad agosto che si conclude, al 1950.

giovedì 26 agosto 2021

Piccolo Principe - Madre Teresa di Calcutta

Quanto meno abbiamo, più diamo.
Sembra assurdo, però questa è la logica dell’amore.

111 anni fa nasceva Madre Teresa di Calcutta. Una stella in questo mondo buio.
Se Dio esiste, suppongo abbia avuto difficoltà a separarsi dal suo angelo per donarlo a noi.
Ma la sua vita è stata un pugno nello stomaco di tanti.
Quando penso a Madre Teresa io mi vergogno di me stessa. E cerco di migliorarmi.

Nella mia vita non ho mai conosciuto direttamente persone come lei.
Ma oggi, che ho trascorso un po' di tempo con il mio Piccolo Principe, mi sono resa conto di quanto le persone speciali possano sia umiliare sia innalzare, le schifezze come me.
Piccolo Principe trasforma quel poco che riesco a dargli in una gioia immensa.

Il vero amore deve far sempre male.
Deve essere doloroso amare qualcuno, doloroso lasciare qualcuno.
Potresti dover morire per lui.
Solo allora si ama sinceramente.
La parola amore è così mal interpretata e abusata.

Penso che morirei per Piccolo Principe, ma soprattutto vivrei per lui:
Per non lasciarlo solo.
Penso che sia difficile in questo periodo capire quello che gli sta accadendo.
E ODIO non potergli stare vicino.
ODIO ESSERE ME.
Quando Piccolo Principe mi abbraccia,
penso che i lebbrosi, i malati, i possessi provassero le stesse cose, quando Gesù li abbracciava.
Perché Piccolo Principe è amore.
Puro e semplice.
Dio proteggilo.

mercoledì 25 agosto 2021

Umberto Saba

La vita è così amara, il vino è così dolce;

perché dunque non bere?


Oggi è successa una cosa impensabile e sono ancora sconvolta. Non so come sia successo, ma è successo.
Lo sa e me l'ha detto.
Da un lato è come se mi avesse liberato da un peso enorme.
Dall'altro aumenta la distanza che c'è tra di noi.
Ma devo andare avanti. Male. Ma devo farlo.
Forse in vita mia non sono mai stata innamorata.
Quello che provo ora è nuovo per me. Sconvolgente.
Non passerà mai.
Ma devo vivere.
Anche se voglio morire.
Le foto al mare mi fanno stare bene. Per un po'.
Sono perfino riuscita a tornare indietro sui miei passi e mi sono comportata da amica. E ho fatto bene. Era proprio come dicevo ieri. Ognuno ha la propria natura da seguire.

Oggi moriva Umberto Saba.
Saba, un grandissimo poeta del Novecento, che a scuola si studia in modo superficiale mi ha sempre fatto pensare alla profondità dell'anima.

Dimmi tu addio, se a me dirlo non riesce.
Morire è nulla; perderti è difficile.

ore 02.28
Forse è il caso di andare a dormire.
Ma quando mi scrivi tu sorrido come un'ebete tutto il giorno. E vorrei non dormire più, per non perdere quella sensazione di te vicino a me.
Come quando in acqua guardo verso il nord, sognandoti.

martedì 24 agosto 2021

Le Braci - Sandor Marai

 Nel corso del tempo tutto si conserva,
però si scolorisce come quelle fotografie di un passato ormai lontano
che venivano fissate su una lastra di metallo.

Ammetto subito una cosa: potevo impegnarmi un po' di più e fare una foto decente. Dovresti vedere quelle che faccio a me stessa: una schifezza vera.
Le più carine sono le foto che scatto a Immy. Questa è stata fatta qualche giorno fa durante la così detta "golden hour", quindi avrei dovuto sfruttare al meglio il momento. In realtà mi mancavano poche pagine alla fine del libro. Libro che non mi aveva entusiasmato e che ho finito oggi, in fretta e furia.
In realtà è pieno di citazioni stupende, e sai quanto io adori le citazioni, anche se poi non ne memorizzo mai nessuna.
E mi piace anche il fatto che si realizzi, sostanzialmente, tutto in una serata: due amici a cena rievocano il passato per scoprire verità sommerse.
Naturalmente è più intricato di così, ma non voglio anticipare nulla. Mentre leggevo speravo si trattasse di una storia d'amicizia. Un sentimento nobile e bello, e mi piaceva come veniva descritto. L'amico inteso come colui che non si aspetta nulla in cambio, che agisce e basta. Che conosce e non domanda. Che non ha necessità di comprendere. L'amicizia pura. Che però ha valore se le parti sono fatte di un cuore similmente puro, o similmente impuro. Quando ci sono le opposte fazioni, l'equazione si sbilancia. E per forza di cose poi qualcuno soffre o sembra un fesso. E questo non mi piace!

Ma non è una storia di amicizia; mi sembra più una storia vecchia quanto il mondo, che parla di amori complessi e non compresi.

All'inizio l'ho trovato piacevole. Ma quando ha preso a parlare solo il Generale, devo ammettere che mi sono un po' annoiata. Ho immaginato una trasposizione cinematografica di questo libro: impossibile da realizzazione.
Sotto l'ombrellone però, è stato un compagno perfetto.

La cena si svolge il 15 agosto, con l'aria della sera che rinfresca.
Ecco, qui da me non accade, ma non ho avuto difficoltà a immaginare il cielo che cambia colore e sfumature, mentre i fatti si svolgono.
La solita domanda: lo consiglierei? Non mi assumerei codesta responsabilità.
Sei felice di averlo letto? Ma sì, ne ho sentito parlare spesse volte. Ero curiosa di leggerlo. Ti spinge alla riflessione. Al di là della vita dei personaggi, si avverte il mutamento del mondo. C'è un mondo che muore, che non tornerà più. Una malinconia per un passato che sembrava di valore, pieno di principi. Che cozza spaventosamente con un presente sguaiato e disordinato.
E poi mi ha ricordato una cosa:

Ogni vera PAssione è senza speranza.

Il Generale mi ha detto che devo smetterla di desiderare di essere qualcosa di diverso da ciò che sono. E che le persone che amiamo non rispondono al nostro amore, non accade mai.
Siamo portati ad amare chi è diverso da noi. Ma come il nostro corpo ha bisogno del sangue del nostro stesso gruppo sanguigno per non morire, così anche l'anima va alimentata con chi è ad essa affine. Altrimenti invecchia, muore.
E se il deperimento del corpo è normale e conforme alla nostra stessa natura e allo scorrere inesauribile del tempo, l'invecchiamento dell'anima è un delitto che non possiamo tollerare!

La brace si arroventa con bagliori foschi, accoglie la sua vittima e risucchia piano piano, fumando, la materia del libro, mentre dalla cenere si levano minuscole fiammelle.

Gli ungheresi hanno un qualcosa di malinconico dentro che non li abbandona mai.
La nostra esistenza è un continuo rispondere a domande quotidiane o che ci portiamo dentro dalla nascita.
Oggi mi sono capitate tre cose che voglio ricordare e allora le condivido con te:
- ho trattato una persona come mi ha trattato, ed è stato orrendo. Perché nel mio essere solitaria e lunatica non mi piace ferire le persone. Ho deciso di tornare sui miei passi, dopo aver parlato con quella persona stupenda che è Cugina, e ho recuperato. Meglio. Molto meglio essere se stessi. Anche se il mondo ti umilia, ti schiaccia, tu non puoi restituire umiliazioni e maltrattamenti. Non è la tua natura. La tua risposta è e sarà sempre l'amore. Anche se la gente non lo vede, non lo capisce. Non importa. È sempre e solo con il tuo Cuore che farai i conti.
- ho visto un film meraviglioso: "L'Amico Straordinario", 2019, con Tom Hanks.
Mi prendo la responsabilità di dire che è meraviglioso perché sono atmosfere molto delicate e fatate che mi appartengono. Ho sentito perfino Immy vicino a me. Un film per buoni che lottano per essere buoni. Un film per la gente comune che vede lo straordinario in ogni essere vivente. Ma ti immagini che mondo meraviglioso sarebbe se tutti ci comportassimo con educazione e dolcezza, vedendo talenti e capacità in tutti gli altri, in proprio tutti gli altri?
- ho lasciato andare Persona. 

Mi prendo un minuto di silenzio per pensare a tutte quelle persone il cui amore mi ha fatto diventare la persona che sono; fallo anche tu.

Buonanotte.

p.s. Buon compleanno a Borges e a Coelho.

Si è innamorati quando ci si rende conto che l'altra persona è unica. (Borges)

Non permettere alle tue ferite di trasformarti in qualcosa che non sei. (Coelho)

Il regalo più grande è per Coelho!
Mio caro Borges, l'anno prossimo ti consiglio di dirmi cose diverse. Perché così non vado da nessuna parte e non mi aiuti!

lunedì 23 agosto 2021

C'è un po' di confusione

 Oh, amore eterno, che dura un istante!
(Arturo Borja)


In queste notti estive ho in testa una gran confusione di eventi.
Li ho registrati sommariamente sulla mia agenda. Ma non scrivo il diario da tantissimi giorni.
Domenica e Lunedì sono volati. Al contrario dell'infinito sabato.
No, niente messaggi da Persona. Nessuna novità sconvolgente.
Semplicemente sono stata con i Principini. E l'oggi, già diventato ieri, l'ho trascorso tra le solite incombenze settimanali.

Cosa vuol dire essere umani? Cos'è l'umanità?
Abbiamo bisogno di leggi per vivere bene, per far rispettare diritti?
A guardarsi intorno vien da dire: sì.
Eppure nutro la sincera convinzione che nel mondo ci siano tante persone che si mettono a servizio degli altri, senza ricevere mai un "grazie" in cambio.

La mia è una riflessione, non molto lucida in realtà, ma figlia di un post letto in giro, sui social.
Qualcuno di buon cuore ha aiutato un ragazzo disabile ad entrare in acqua, nel mare, per la prima volta.
I più rigorosi si sono indignati: in una società civile non si può contare sulla bontà del prossimo, ma sulle leggi! Quel ragazzo aveva diritto ad apposite passerelle che lo portassero in acqua!
Be' sì, giusto.
Però mi girava in testa il lavoro di Margaret Mead, antropologa statunitense del Ventesimo secolo, che disse: "Tra gli animali una zampa fratturata significa la morte, perché un individuo non può più cacciare, né fuggire da un predatore. Nessun animale, perciò, sopravvive abbastanza a lungo per permettere a un arto di rinsaldarsi.
Al contrario, un femore o un altro osso che è guarito è la prova che un altro individuo ha assistito chi si è infortunato, lo ha aiutato a curare la ferita, l’ha portato in un luogo protetto e lo ha accudito fino alla guarigione."

Il primo segno di civiltà è un osso rotto che qualcuno si è preso la briga di far rinsaldare.

Dalla rottura è nato un gesto d'amore.
L'amore è un gesto di rottura.
Forse questo significa essere umani: prendersi cura degli altri.
Quando non lo si fa straripano disumanità e orrori.

Arturo Borja fu un poeta ecuadoriano nato verso la fine del XIX secolo e morto a soli vent'anni. Faceva parte della così detta Generazione decapitata; cioè quella generazione di poeti che si tolse la vita in giovane età.
La poesia che ho trovato per il 23 agosto parla di un ricordo. Del ricordo di una fanciulla, che il poeta ha visto un attimo e che vive dentro la sua memoria.
Siamo tutti fantasmi nei ricordi di qualcuno.
A me capita spesso di ripensare ai volti, alle persone che ho incrociato, sfiorato nella mia vita.
Vivo sempre in un altro mondo, in un altro momento rispetto all'oggi.

Guarirò?

ore 01.50 
C'è una malinconia profonda nel mare della sera.
Me lo immagino prendere fiato quando i bagnanti sono andati via, stiracchiarsi verso la terra per riposare un po', abbracciare il cielo che lo ha sostenuto tutto il giorno.

La tua mancanza è un vuoto incolmabile.
Sono rotta in tanti punti e non c'è nessuno che mi aiuti con le fasciature; per me la civiltà non è ancora arrivata.



domenica 22 agosto 2021

Tutti i Nomi - José Saramago

 Persone così, come questo Signor José,
le incontriamo dovunque,
occupano il proprio tempo o il tempo che credono gli avanzi dalla via a raccogliere [...]*
probabilmente lo fanno per qualcosa che potremmo definire angoscia metafisica,
forse perché non riescono a sopportare l'idea del caos come principio unico che regge l'universo, e perciò, con le loro deboli forze e senza l'aiuto divino,
tentano di mettere un certo ordine nel mondo [..]



Per accontentare il signor Amazon, che mi chiedeva una recensione sul prodotto, ho portato con me, come secondo libro per la spiaggia, il mio caro Saramago.
All'inizio è stata una bella lettura spensierata.
C'è un'ironia brillante e originale che si insegue per tutto il libro.
E a mano a mano che avanzi nella storia, scorgi la profondità di alcuni personaggi ai quali ti affezioni anche se sai che non li incontrerai più.
Quindi la mia sembrava essere stata una scelta idonea. Invece, venerdì pomeriggio, il colpo al cuore; sabato ho concluso la mia passeggiata con il Signor José ed ora sono al computer con una sensazione di tristezza e con una morsa allo stomaco che non mi so spiegare.
Il romanzo si chiama Tutti i Nomi, ma noi conosceremo solo quello del signor José. Saranno sue le vicende che seguiremo. La sua vita si intreccerà a quella di altre persone, e non solo. Sarà difficile non anticipare nulla della trama. Quello che posso dire è che le avventure del nostro José si svilupperanno a partire dal palazzo dell'Anagrafe dove sono registrate le date e i tutti i nomi di chi nasce, e continueranno nel Cimitero Generale, dove invece si registra il giorno della nostra dipartita da questo mondo.
Conosceremo la saggezza dei Soffitti e scopriremo che è proprio vero che ci parlano. E che le case respirano. Che tutte quelle sensazioni che spesso proviamo quando siamo soli e in silenzio, non sono solo nostre. E se uno scrittore eccentrico come Saramago le racconta, allora vuol dire che sono vere.

Saramago parla della morte allo stesso modo di come uno scrittore qualsiasi parla della vita. Con la stessa intensità, con la stessa carica emotiva, con la stessa padronanza di chi "sa di cosa sta parlando".

Credo che in un certo senso si parli anche di amore. Un amore che posso capire. Che le persone sole come me, conoscono. Perché io sono sola. Non è una condizione esteriore, ma interiore. Ho un vuoto che non riesco a colmare. E che mi fa gridare in silenzio: voglio morire!
Eppure sono vigliaccamente ancora qua, perché? Perché ho una specialissima playlist di vocali che mi fanno battere il cuore e mi fanno sentire "come uno choc all'anima".

Vivevo in pace prima di questa assurda ossessione, andare in cerca di una donna che non sa neanche che esisto, Ma tu sai che lei esiste, il problema è questo, Sarebbe meglio desistere una volta per tutte, Può darsi, può darsi, in ogni caso ricordati che non è solo la saggezza dei soffitti a essere infinita, lo sono anche le sorprese della vita.

Vorrei anch'io un Soffitto così. Non che il mio non sia saggio. E da quando ho letto che i soffitti sono uno degli occhi di Dio non potrei mai insinuare qualcosa contro di essi. Però mi piacerebbe che mi aiutasse un po' a sopportare questa mia malinconia, questo mio sentirmi invisibile.

A volte ci chiediamo se sia possibile sconfiggere la morte. Forse il ricordo è la chiave. Per Foscolo era la poesia. Per i Cristiani la vita dell'anima sconfigge la morte.
Per il Signor José cancellare un documento potrebbe essere la soluzione giusta.

Saramago non tradisce mai. Per quanto alla fine mi sia intristita, il romanzo è bello. A me piace il suo uso assurdo della punteggiatura. Le frasi infinite da leggere a perdifiato. E ho amato i personaggi, in particolare il signor José e la signora del pianterreno.

Il Sabato è stato lungo. Ho avuto la sensazione che durasse una vita.
Semplicemente perché senza interazione con Persona mi sembra tutto vacuo.
Questa settimana mi sono illusa, disillusa, illusa e ora, svegliata.
Se c'è il mondo è bello; se non vuole esserci io muoio. Tutto qui.
Ma mi accade con tutti quelli che amo. Per questo vorrei morire.
Ho sempre la sensazione di essere inutile o di sbagliare tutto.
Sensazioni che non mi abbandonano mai.
Ecco perché mi sento molto vicina a quei personaggi che poi si riducono a vivere da soli, miseramente, e con una vita povera di tutto: affetti, emozioni, cose da fare.
Perché io sono così.
Una come me non può stare con gli altri.
Perché ha sempre la sensazione di urtare qualcosa o qualcuno.
Hai presente l'espressione "un elefante in un negozio di cristalli"?
Mi sembra di essere proprio un elefante e che gli altri siano il bellissimo, puro e delicato negozio di cristalli.
Innanzitutto: cosa ci faccio io elefante, in un negozio di cristalli?!?
In secondo luogo: non posso muovermi, qui distruggo tutto.

Sono un'idiota, un'illusa, stupida, arrogante Idiota. 

Conosci il nome che ti hanno dato,
non conosci il nome che hai.

Si è fatto tardi.
Buonanotte.


sabato 21 agosto 2021

Tu impari a parlare parlando,
a studiare studiando, a correre correndo,
a lavorare lavorando;
e allo stesso modo, impari ad amare amando.
Tutti quelli che pensano di imparare in qualsiasi altro modo stanno ingannando se stessi.
(San Francesco di Sales)

Gli ultimi tre giorni sono stati molto intensi.
Vorrei raccontarteli ma sono molto stanca.
Ho bisogno di dormire un po'. Ma domani sarà mia premura trascorrere del tempo insieme:
Caro Blog,
una cosa è certa: San Francesco aveva ragione. Anche ad amare si impara. Quel sentimento che era nato solo in modo istintivo, adesso si è trasformato in qualcosa di consapevole e reale.
Ecco cosa succede quando il sogno e la realtà coincidono e vanno d'accordo: nasce l'Amore.

ore 01.51
Buonanotte.

giovedì 19 agosto 2021

Non si dorme

 Ho iniziato la compilazione del modulo per l'inserimento delle preferenze.
Incrociamo le dita.

mercoledì 18 agosto 2021

Anch'io ho conosciuto l'amore - Boris Pasternak

 hai preso, come da una mensola, la mia vita
e la polvere hai soffiato via.


Quando sono entrata in libreria, avevo voglia di esplorare il settore della poesia. Avrei comprato mille titoli. Ma mi sono ripromessa di non comprare più niente; prima devo ridurre la pila di libri acquistati in questi mesi estivi.
Mi sono concessa solo qualche peccato come questo.
Boris Pasternak lo conosco come il padre del Dottor Zivago. Un libro inizialmente complesso, la cui storia mi ha poi sedotto. La cui scrittura mi ha cullato durante i mesi del primo periodo pandemico. E che mi ha lasciato un ricordo di tenerezza, soprattutto per le vicende personali del suo autore.
Scoprirlo anche poeta non mi ha completamente sorpreso. Una poesia che mi ha riportato un po' tra i banchi di scuola. Infatti è una poesia bellissima, ma ricca di metafore e giri complessi che mi hanno, in alcuni momenti, fatto venire le vertigini.
L'idea che mi ha colpito invece, è quel modo di scoprire l'amore e la sua epifania, nelle piccole cose. Microscopica è la rivelazione dell'amore, che si manifesta in un cielo stellato, ma anche in un filo d'erba che cresce, in una sedia che viene spostata, in un tuffo nel mare, un sorso di caffè.
Oggi è stata una giornata bellissima. Persona era nella mia giornata. Tutta la mia giornata.
E l'ho sentito vicino come ho sempre sognato, desiderato accadesse.

E i giardini, gli acquitrini, i recinti,
e il cosmo che ribolle di bianche
grida - sono solo gradi della passione,
accumulata dal cuore di un uomo.


A volte mi chiedo: è lui che cambia, o sono io che leggo le sue parole attraverso la lente del mio umore?
Non so rispondere. Oggi è stata una giornata perfetta. Com'è possibile? L'ho vissuta veramente? Oggi sono stata felice di essere viva, di aver preso l'iniziativa. Non mi sono sentita un peso, non mi sono sentita invadente.
Oggi è stata una giornata perfetta.

In ogni cosa voglio raggiungere
la sostanza più profonda.
Nel lavoro, nella ricerca della via,
nel caos interiore.

La notte scorsa non ho dormito.
Mi sono detta: ecco, gennaio celebrare il Giorno della Memoria, affinché certi orrori non si ripetano più. Che follia quella nazista! Che vergogna. Il mondo dov'era? ecc... 
Tutti che si stracciano le vesti.
Ad agosto però siamo tutti un "falli entrare in casa tua", " che si sveglino da soli", "non vogliono la democrazia", girando la testa dall'altra parte, ovunque purché non vi sia l'Afghanistan e le sue donne, le sue bambine, il suo popolo.

martedì 17 agosto 2021

Ho fatto un sogno a metà Estate

Rinuncia al tuo potere di attrarmi
ed io rinuncerò alla mia volontà di seguirti.
(William Shakespeare)


Caro Blog,
lo racconto solo a te qui, dove nessuno può sentirci.
Oggi è stata una giornata molto particolare, non sono sicura di averla vissuta realmente.
Credo sia stato un lungo sogno.
Mi sono successe tante piccole cose e il mio cuore ha retto bene a quasi tutte.
Te le racconterò in ordine cronologico, così da non far torto alla mia memoria.
Ho rivisto dopo tre anni il mio ex-ragazzo. Sostanzialmente sempre lo stesso. Mi ha fatto molta tenerezza. Aveva tanti capelli bianchi. Ma ho percepito perfettamente il suo fanciullino. Spero non mi abbia odiato. Spero di non avergli creato fastidio. Non ci parliamo più da quattro anni. Non provo più rabbia per lui. L'ho lasciato andare tanto tempo fa. So che è sbagliato, ma mi sono sentita molto lontana. Come se con lui ci fosse stata un'altra me.
Da quando Persona è entrato nella mia vita, mi sento sbagliata, fuori luogo, sempre. Inutile. Come se avessi vissuto in modo errato tutta la mia vita. E lo so che sembrano parole terribili, ma Persona mi fa desiderare di essere diversa da come sono. Il mio Ex invece, mi aveva colpito perché sembrava che amasse tutto di me. Sia come ero dentro, sia come ero fuori. Se per uno mi distruggerei per diventare ciò che può piacergli, per l'altro mi ero distrutta fermandomi, non cambiando più. Perché temevo di diventare qualcosa che non gli piaceva.
Credo di aver conservato quel mio essere infantile (volutamente non dico "bambina" o "fanciullina", perché voglio sia chiaro che so che ci sono degli aspetti sbagliati dell'essere eternamente immaturi) che al mio Ex piaceva tanto, ma oggi lo so, non sono una persona immobile.
Sono irrequieta. Per questo non sono felice. E non sono stata più felice con lui. Perché è con lui che mi sono fermata. Colpa mia, non sua.
Oggi lo so, ho bisogno di muovermi. Conoscere. Esplorare. Fare esperienze.
Lui mi aveva messo in gabbia, io mi ero messo in gabbia per stargli vicino. Ed è stato un mio errore. Ho sbagliato io. Io ho pagato. Temo anche lui.
Ma oggi, con molta serenità gli ho augurato di essere felice. Gli ho anche fatto una carezza. Chissà se l'ha sentita.

Dopo questo incontro, sono capitata in una vecchia libreria della mia città. Onestamente pensavo avesse chiuso. Invece era ancora lì, dopo anni, con edizioni che pensavo non esistessero più.
Un posto assurdo, in cui non si capisce niente! Come ci si fa a orientare in un posto simile? Non ne ho idea. Mi è sembrato di entrare nello studio di Merlino, versione Disney. O nella libreria in cui si rifugia Bastian, per sfuggire ai bulletti che vogliono "dargli una lezione".
Forse è proprio questo il bello: perdersi e poi ritrovarsi.
Ho comprato tre libri, che ti mostrerò.
Il resto della giornata è volato a far servizi e lavori vari.

Nel pomeriggio sono scappata al mare. 
Sai la cosa buffa? Erano tutti turisti.
Qualcuno avrebbe voluto attaccare bottone ma l'ho sapientemente evitato.
Sono terrorizzata dal fare incontri e amicizie.
Lo so è un errore.
Mi ha fatto invece piacere uno scambio di battute con un amico lontano.
Ho per sbaglio visto una sua "storia" (si dice così). 
Solitamente, nel 99% dei casi, non le guardo.
Nella mia infinita goffaggine (e qui ritorna il Bastian che è in me), invece di cancellare una notifica, ho aperto l'applicazione di Instagram, e mi sono ritrovata a guardare la sua storia (non infinita questa volta!).
CHE FIGURACCIA! Volevo morire.
Ma a quel punto mi sembrava scortese non dire niente.
Così mi sono ritrovata a scrivere. Lui mi ha risposto e ci siamo fatti un paio di risate.
Dai le belle persone esistono. Questo ragazzo è proprio gentile in modo spontaneo, innato.
Quindi: grazie C. 
Senza complicazioni, senza battute acide. Uno scambio simpatico e basta.
Grazie per il momento di condivisione.

Con Persona invece diventa tutto difficile.
Ma anche in questo caso è colpa mia: ne sono innamorata.
Sono gelosa di lui. Non riesco a scrivergli, mi blocco. Sono una scema che potrebbe 
tranquillamente balbettare e dire "ehm ehm ehm" e basta.

Mi sono consolata con un tramonto finale.
Amo il mare. L'unica cosa che mi faccia bene è il mare.
(E Persona.)

Caro Blog,
una giornata di piccole emozioni e riflessioni su me stessa.
Ho incontrato tante me del passato; tante me intrecciate a pezzi di personaggi libreschi.
Tutte le mie me, tranne quella che sono ora, hanno un qualcosa di dolce.
Che cosa diventerò domani?
Quanto vorrei che lui fosse qui con me.

Caro Blog,
lo so, è un sogno impossibile. Però oggi ho sognato che era possibile.
Tutto qui.


lunedì 16 agosto 2021

L' Antipoeta

 Quella che è arrivata illibata alla vecchiaia;
La professoressa miope,
La segretaria con gli occhiali neri,
La signorina pallida occhialuta
[...]
Tutte 'ste matrone rispettabili
Con le loro labbra maggiori e minori
Finiranno per farmi uscir di senno.

Nicanor Parra, classe 1914. Quando il mio libro di poesie, cioè quello del prof. Bonino, è stato pubblicato era ancora in vita.
Purtroppo ci ha lasciato nel 2018.
Si è sempre definito l'antipoeta per antonomasia.
Fu poeta, matematico e fisico. Il Cile è stata culla di molti poeti; per dirne uno: Pablo Neruda è nato in Cile. E oggi ho bisogno di lui, del suo senso dell'umorismo.

Parra si distinse per uno stile che possiamo definire libero e sarcastico. Il suo umorismo ha toccato sfaccettature "nere". Fu docente di matematica e fisica e nel suo lungo viaggiare intersecò la vita con le opere di Thomas S. Eliot, Ezra Pound (che devo recuperare in qualche modo) e Walt Whitman.

Parra fu un uomo tutt'altro che facile..
Ad un certo punto della vita decise di non rilasciare interviste, di non vedere più il mondo come il mondo pretendeva di essere visto.
Tuttavia a volte parlava con gli altri. E sono forse più famose le sue non-interviste che la sua produzione poetica.
Quando diciamo antipoeta possiamo dire tante cose: uno che scrive spezzando le leggi della metrica, uno che vuole desacralizzare l'uomo e il mondo; ma pensando a Parra come antipoeta, per me, si esprime l'idea del vero poeta: cioè l'uomo che scende dal piedistallo e parla a tutti dei sentimenti umani.

In questa giornata storicamente triste, (basta sfogliare i titoli dei giornali per rendersi conto di quali possano essere i miei pensieri), voglio proprio ricordare questo uomo favoloso e sua sorella Violeta Parra, poetessa cantautrice e pittrice. Violeta ebbe una vita difficile, piena di ristrettezze e sacrifici. Studiò da autodidatta; si creò da sola e da sola decise di smettere di vivere. Ha amato tanto: la sua terra, la sua famiglia e un uomo.
Le sue canzoni sono piene di sentimento.

I talebani si sono ripresi Kabul e l'Afghanistan dopo vent'anni; ed io sono stanca di tutta questa maledetta indifferenza.
"Denaro, denaro, e ancora denaro."
Alla gente non interessa altro.
Ho letto di ragazze afghane così spaventate, da aver distrutto i propri certificati di laurea, di studi, per timore di ritorsioni. I talebani chiedono le liste dei nomi di donne-ragazze-bambine tra i 12-45 anni per essere consegnate come bottino di guerra.
Sono stati cancellati i poster di donne "con pose occidentali" dai muri. Gli autisti degli autobus si rifiutano di farle salire. SIAMO NEL TERRORE VERO.
Lì le donne non contano. Contano meno che in altri posti.
Tra qualche settimana si spegnerà l'eco mediatico. E passeremo a parlare di altro.
Il terremoto di Haiti, i suoi morti, è già da seconda? forse terza pagina.
Il covid e la politica non mollano: si cinguetta pigramente dalle spiagge assolate.
SIAMO NEL TERRORE VERO.

Mi ritengo fortunata. Sono nata in un paese pieno di contraddizioni ma ancora civile.
Odio i talebani con tutto il cuore. Li ho odiati quel lontano 11 settembre. Continuo ad odiarli oggi. (Forse è da quel giorno che è cambiato qualcosa in me.)

La poesia di Violeta mi sembra il modo migliore per concludere questo post.

Violeta Parra: Al centro dell'ingiustizia

Cile confina al nord con il Perù
e con il Capo Horn confina al sud.
S'innalza verso oriente la cordigliera
e a occidente risplende la costiera,
la costiera.
Al centro stanno le valli coi lor splendori
dove crescono in fretta i lavoratori.
Ogni famiglia conta molti bambini
nella miseria vivono in case comuni,
incase comuni.

Chiaro che alcuni vivono ben sistemati,
ma a scapito del sangue degli sgozzati.
Davanti allo stemma più arrogante
l'agricoltura pone le sue domande,
le sue domande.

Ci vendon le patate nazioni varie
mentre sono del Cile originarie;
davanti alla bandiera dei tre colori
pongon molti problemi i minatori,
i minatori.

Produce il minatore
del buon denaro
ma per il portafoglio
dello straniero,
esuberante industria dove lavorano
per pochissimi soldi molte signore,
molte signore,
e son costrette a farlo, perché al marito
non gli basta la paga del mese andato.
Per non sentir la spina del dolore
nella notte stellata levo un clamore,
levo un clamore.

Bella sembra la patria
signor turista
però non le han mostrato
le callampitas.

Mentre spendon milioni
in un momento,
di fame muore la gente,
che è un portento,
che è un portento.
Molto denaro in parchi
municipali
e la miseria è grande
negli ospedali.

Proprio nell'Alameda de
las Delicias
il Cile confina col centro
dell'ingiustizia.

Oggi l'Afghanistan confina con il centro dell'ingiustizia.

domenica 15 agosto 2021

Ferragosto


La piazza della banca era nella parte più antica di Ostia. Quella dove qualche villino liberty aveva retto l’attacco dei geometri del dopoguerra. Che però avevano vinto la battaglia già due strade più indietro, trasformando un vecchio posto di villeggiatura in un orrendo quartiere dormitorio di periferia.
Lì dentro, fra i sette piani delle costruzioni, i negozi e le macchine parcheggiate, l’aria di mare spariva come acqua sulla sabbia.”

(Andrea Camilleri)


Doveva essere una giornata come le altre. Una domenica chiusa in casa attaccata al condizionatore a non fare niente, a non pensare.
Invece un pensiero mi ha ucciso, perseguitato.
Il mio corpo continua a vivere ma io lo odio! Voglio morire per sempre.
Perché la vita è ingiusta ed io non so riparare alla sua ingiustizia.
Secondo te è giusto che una sconosciuta qualsiasi, una germanica, solo perché capita nello stesso lido può attaccare bottone, parlarci, guardarlo in faccia e godere della sua presenza?
Magari si rivedranno anche domani.
Io invece? Niente. Perché sono solo io.
Che devo dirti caro Blog?
Spero solo che sia felice. Io vorrei buttarmi sotto un treno o perlomeno spaccarmi la testa contro una vetrata, contro un muro.
La mia punizione è vedere imputridire il mio spirito, mentre il corpo continua a vivere.

Non sono mai stata tanto male.
Mai.
Da una storia di 15 anni ne sono uscita meglio.
Devo smetterla. Non ce la faccio più.
Non voglio sentire più niente.
Invece ci sono terremoti, l'avanzata dei talebani, il covid, la disoccupazione, le guerre, la fame, le malattie, l'inquinamento.
Sono impotente davanti a tutto. Ti sembra giusto?
Ci sia una cosa che vada bene, una sola.
Sono un relitto umano.
Mi faccio veramente schifo. E il mondo è tutto un crollo emotivo, morale, sociale e fisico.

In questo giorno di festa (per gli altri), mi rendo conto che molti poeti si sono tolti la vita... Anzi no, l'hanno restituita. Nessuno ha mai chiesto di vivere. 
Quindi ci dovrebbe essere un soddisfatti o rimborsati.
O un periodo di prova. Se non si è soddisfatti si può restituire.
Così sarebbe giusto.

Meigret (sec. XVI)
Il medicamento dei baci

Come al malato languido di febbre
l'acqua ghiacciata la gran vampa attenua,
ma poi il male più feroce attanaglia,
così il mio male cresce a dismisura
quand'io bacio le vostre labbra di corallo.
Goccia su goccia, l'acqua la fornace più avvampa:
solo gettata a bracciate sulle ceneri,
può riuscire d'un tratto a smorzarla.
Cercate dunque, se volete guarirmi,
con gragnuole di baci il mio fuoco sedare.

sabato 14 agosto 2021

Poesie d'Amore - Nazim Hikmet

 Ed ecco ce ne andiamo come siamo venuti
arrivederci fratello mare
mi porto un po' della tua ghiaia
un po' del tuo sale azzurro
un po' della tua infinità
e un pochino della tua luce
e della tua infelicità.

Quando le cose vanno in un modo che non ci piace dovremmo avere il coraggio di cambiarle.
Sono preoccupata per Amica. Spero che domani le cosa vadano meglio per lei.
Sono preoccupata per me. Sono sempre più alla deriva.
Oggi una ragazza mi ha fatto una sfilza di confidenze. Le ho affrontate come una barchetta in una tempesta. Ero sballottolata da tutte le parti e non sapevo come comportarmi. Se darle un po' di me, o no. Che cosa brutta essere diffidenti.
Con Cugina invece abbiamo affrontato un tema molto profondo.
Ma con lei è così: si passa dal serio al faceto. Solo con lei ho la lucidità di esprimere, in modo sintetico, ciò che penso. Non è sempre facile. Credo sia stata l'unica cosa degna di essere ricordata in questa vigilia di Ferragosto. Più passa il tempo, più le feste perdono di significato. So che i miei genitori lasceranno un lumino acceso per la festa della Assunta. Ed è un ricordo bello che voglio portarmi sempre nel cuore. Perché i ricordi sono vivi e a volte si modificano, si perdono, scappano via da qualche parte.

Nȃzim Hikmet è un poeta conosciuto in tutto il mondo; ma non nella sua terra. Nella sua Istambul non poteva andarci. Era bandito e perseguitato. Ha trascorso molti anni della sua vita in galera e lontano dalla famiglia che amava. Poeta da sempre, poeta per sempre. Scrive di sé e di ciò che vede. Niente metafore assurde. Scrive dei sentimenti. Come il geologo del sottosuolo, l'ingegnere di forze, il fruttivendolo di frutta, lui scrive di sentimenti, perché è quelli che conosce.
Parla di patria e di amore. Che a volte sono la stessa cosa. C'è spazio anche per l'amore degli animali e per i figli. Per il futuro.
Mi ha insegnato a vedere che dento di me c'è una strada.
Che non è mai deserta. L'attraversa sempre qualcuno. E nel loro passaggio anche le stelle possono fare rumore. I ricordi poi, rimbombano come le valanghe.
Al tuo ricordo, alla tua musica non rinuncio.
Non ci riesco.

Sono una creatura del mare, sono una creatura sempre malinconica.
Merito la solitudine. Ma non merito un amore che non sia tale, che non sia passionale.
La solitudine mi abbraccia ed io l'abbraccio a mia volta.
Questo è ciò che merito. Un lungo abbraccio.

ore 00.37
Buon Ferragosto.

Provò un senso di solitudine e di dolore,
come una stretta al cuore,
come se stesse precipitando all'infinito dentro un ascensore.

Haiti. Sisma di magnitudo 7.2, ipocentro 10 km. Vittime accertate 227.
Haiti non si era ancora ripresa dal sisma del 2010, ripiomba nell'incubo più nero.

Buon Ferragosto.

venerdì 13 agosto 2021

Venerdì 13: Gino Strada

Credo che la guerra sia una cosa che rappresenta la più grande vergogna dell'umanità. E penso che il cervello umano debba svilupparsi al punto da rifiutare questo strumento sempre e comunque in quanto strumento disumano.

La morte di Gino Strada è una tragedia per l'umanità.
Cade in un giorno che per una persona scaramantica, è significativo: venerdì 13.
Le cose possono solo peggiorare.

La sanità italiana era tra le migliori ma adesso è in crisi per colpa della politica che ha inserito il profitto. Gli ospedali sono diventate delle aziende. Oggi il medico viene rimborsato a prestazione, che è una follia razionale, scientifica ed etica. Si mette il medico in condizioni di dover fare o di ambire a fare più prestazioni perché così guadagna e quindi si inventano nuove malattie e cure, oppure si fanno interventi chirurgici inutili. L'obiettivo non è più la salute, ma il fatturato. Il profitto va abolito dalla sanità, perché abolendolo e rendendo una sanità gratuita a tutti coloro che sono sul territorio italiano, si avrebbero 30 miliardi di euro da investire ogni anno.

Penso che a molti desse fastidio. Per me era una persona vera, sincera. Mai ipocrita. Sempre e solo altruista. Mancherà in questa società che va impoverendosi sempre di più.

Oggi è successa una cosa strana. Per tre volte, anzi quattro, mi ha scritto una persona e non avrei mai mai mai pensato potesse accadere.
Tuttavia, malgrado lo shock iniziale, mi sono comportata in un modo che non facevo da secoli; non ho lasciato perdere, non ho lasciato correre. Non ho creduto alla bugia del "tanto non gli importa".
Ho detto delle cose come avrei fatto qui.
Delle cose che penso fermamente. E in un certo modo credo di aver colpito il mio interlocutore. Anche se non era mia intenzione. Ma ho avvertito una certa sorpresa dietro la sua maschera di imperturbabilità. Oddio che film mi faccio! Ma è stata una sensazione fortissima. Perché in un certo senso, mi sono stupita anch'io di dire delle cose sensate, così sensate che non pensavo sarebbero state comprese. Invece... 

Prima di salutarci, mia madre mi ha detto una cosa. Mi ha detto che non sono come le altre persone, che sono diversa.
Non so dire se sia vero. 
Posso solo dire che vedo tutti ossessionati dal desiderio di appiccicare una etichetta a qualcuno. Anche durante le Olimpiadi è accaduto.
Quello è omosessuale, disabile, italocubano, sardo, musulmano, nero, bianco, sposato, ricco, povero...e la lista può diventare infinita.
Per me, invece, le persone sono altro.
Sono intelligenti, spigliate, colte, simpatiche, generose, affettuose. Ti sanno scandagliare con uno sguardo, descrivere una situazione con due parole, sanno fare un'ottima pasta col burro, leggono ad alta voce, amano le serie tv, giocano a basket, si fermano per far attraversare la strada ad un gatto, con un abbraccio ti riappacificano con l'universo, sono eleganti; in una sola parola per me le persone "sono".
E alla mia mamma è piaciuto molto.

Oggi è stata una giornata infinita.
Alle 02.43 sono ancora qui che scrivo.
Ho parlato con una persona speciale, sono stata in famiglia, ho abbracciato il mio Piccolo Principe e...ho fatto amicizia con un gattino randagio.
Argo mi manca tantissimo.
E posso dirlo solo a te.
Buonanotte Blog, buonanotte Gino, buonanotte Famiglia, sogni d'oro Persona.
Ciao Argo mio, buonanotte cucciolo.

giovedì 12 agosto 2021

Tenera è la notte - Francis Scott Fitzgerald

 Sull'incantevole litorale della Costa Azzurra,
a circa metà strada tra Marsiglia e il confine italiano,
sorge un grande albergo fiero, del colore delle rose.


E la mia lettura si sarebbe potuta concludere qui, se non fosse per questa mia brutta abitudine, nonché necessità, di finire sempre ciò a cui ho dato un inizio. Non importa quanto tempo occorra, ma devo sempre scrivere la parola "fine".
E così sono andata avanti, molto lentamente; piccoli passi ma costanti. Questa foto l'ho scattata al mare. 

Esattamente come l'estate scorsa, anche questa volta mi ha accompagnato sotto l'ombrellone una storia di dolore e malattie mentali.
Devo confessare che ero molto scettica. A me Fitzgerald, e forse in generale la scrittura americana, non piace. Ma questo romanzo che all'inizio era lentissimo e vacuo, si è riempito di bellezza e di inaspettati colpi di scena da rapire la mia attenzione.
E così, quella che era iniziata come una lettura svogliata di dieci pagine al giorno, tra un tuffo e l'altro, tra un messaggino e uno spalmarsi crema solare, si è trasformata in una corsa alla scoperta del finale. Le ultime ottanta pagine le ho lette a casa, non potevo proprio aspettare lunedì, o martedì. Non ho aspettato di tornare in spiaggia. Ed eccomi qua. Voltata l'ultima pagina, a scrivere fine.
I flash back sono stati la scelta vincente per farmi apprezzare il romanzo, e gettare luce su una trama che all'inizio mi è sembrata semplicemente insulsa.
Come sempre non ho amato nessuno dei personaggi di Fitzgerald.
Ma ho apprezzato la conclusione amara e realistica. Per nulla stucchevole ma brutalmente conforme alla realtà di ogni storia d'amore.
Sono passata al lato oscuro del disincanto.

Si scrive di cicatrici guarite, un parallelo comodo della patologia della pelle, ma non esiste una cosa simile nella vita di un individuo.
Vi sono ferite aperte, a volte ridotte alle dimensioni di una punta di spillo, ma sempre ferite.

Quello che ho apprezzato di questo racconto è la scrittura. La differenza tra un classico e un libro odierno è questa: indipendentemente dal fatto che sia piaciuta o meno la trama, un classico non ti delude mai. Non ti lascia l'amaro in bocca. Non ti fa dire: "Potevo spendere meglio i miei soldi."
Fitzgerald racconta senza perdersi in lunghissime descrizioni. Eppure hai perfettamente chiaro il posto in cui ti trovi e il momento.
I protagonisti sono così bene caratterizzati psicologicamente che ti sembra di conoscerli, di averli già incontrati.
Un modo di scrivere indiscutibilmente magistrale.
Mi fanno molta tenerezza Dick e Nicole. In modo diverso.
Erano due frammenti che hanno tentato di combaciare. Ma l'amore a quanto pare, non sempre basta.

Il suo amore aveva raggiunto un punto tale
da farla infine sentire infelice, disperata.

Ma è questo amore? Forse esistono tanti diversi tipi di amore e io non li riconosco? Ho una visione così limitata del mondo che credo esista solo l'Amore, senza necessità di aggiungere una descrizione accanto?

«Sai, sei un pochino complicata dopo tutto».
«Oh, no», lo rassicurò lei in fretta.
«No, per niente, sono solo… tante diverse persone semplici».

Cara Nicole,
spero tu sia felice, soddisfatta, serena. Eppure non credo che gettarsi tra le braccia di qualcuno sia la felicità.
Io credo che ci si debba costruire da soli.
Si debba capire cosa ci piace e cosa no.
Che ci si debba bastare a se stessi.
E nel momento in cui si incontra la persona giusta, avvertire quel desiderio irrazionale di condividere tutto quel che si è, che si ha con essa.
Come se solo in quel preciso istante ci si rendesse conto che manca qualcosa a se stessi. E che quella persona, quell'unica persona, La Persona, sia capace di colmarci. Lei a noi, noi a lei.

Caro Dick,
l'amore non può essere vivere con il timore di ferire l'altro o nel tentativo di organizzargli l'universo.
L'amore è una costruzione infinita che si fa insieme, colmandosi.

L'Amore è proprio per pochi.

Tenera è la notte, è un titolo bellissimo.
Tratto da una poesia di John Keats, "Ode a un usignolo" (1819):

E già con te! Tenera è la notte [...]
Però qui non c'è altra luce
che quella che giunge dal cielo soffiata dalla brezza
attraverso verdi ombre e sentieri umidi e tortuosi!


mercoledì 11 agosto 2021

Mi dispiace, piccola, ci sono delle cose che devo dirti e mi restano solo pochi momenti.
Mi dispiace per tutto ciò che non potrò mai darti, non ti comprerò mai un hamburger gigante a 4 piani, niente supermega.
Non ti farò mai sorridere.
Volevo soltanto invecchiare insieme a te come due vecchie tartarughe che ridono contandosi le rughe insieme, al capolinea, sul lago del tuo dipinto, quello era il nostro Paradiso. Abbiamo molto da perdere: libri, pisolini, baci e litigi, o Dio ne abbiamo avuti di straordinari dei quali ti ringrazio e grazie di ogni gesto gentile.
Grazie per i nostri figli, per la prima volta che li ho visti e per avermi sempre fatto sentire orgoglioso di te.
Per la tua forza, per la tua dolcezza, per come eri e come sei, per come ho sempre desiderato toccarti, Dio eri tutta la mia vita!
E ti chiedo scusa per tutte le volte che ho fallito con te, specialmente questa.

Robin Williams - Al di là dei sogni


Giornata lunghissima.
Sono stata brava.
Ora vado a dormire.
Un pensiero per Robin Williams, un pensiero per PA, uno per la mia famiglia, uno per le stelle, uno per il mare, uno per le persone che non ci sono più.

Cosa ci aspetta dopo la vita? Nulla eterno? Perdita della coscienza? La luce?
Non lo so.
Per ora esisto.
Ancora.


ore 01.37
Anch'io ho una persona che mi "perseguita".
Che non capisce che non sono interessata minimamente a incontrarla.
Questo mi ha aperto gli occhi su quanto sia stata pessima ed egoista con Persona.
Tenermi lontana è la soluzione giusta.
Scusami Persona.
Non volevo essere così invadente.
Sono un mostro.
L'amore mi ha annebbiato il giudizio. 
Sono pazza di te. Sono pazza.
Ma inizio a comportarmi come "si convien".




martedì 10 agosto 2021

La stella dell'Amore

 Marinaio son d'amore
e, in un oceano profondo,
vago senza speranza
d'approdare ad alcun porto.
Vado seguendo una stella
che ho scoperto di lontano,
più bella e più folgorante
di quante vide Palinuro.
Non so ov'essa mi conduca
e così navigo nell'incertezza.
La mia anima la fissa, attenta,
tra l'abbandono e l'angoscia.
Un importuno ritegno,
un pudore inusitato
son le nubi che me la celano,
quanto più m'ostino a fissarla.
Oh, chiara e brillante stella,
luce in cui mi consumo!
L'istante in cui t'appannerai
sarà quello della mia morte!

Miguel De Cervantes Saavedra (1547 - 1616)


In questa notte magica di stelle cadenti, (be' per gli altri), in cui si esprimono desideri (suppongo che gli altri lo stiano facendo), e si rinnovano i sogni (quelli degli altri), è il padre del Don Chisciotte a venirmi in soccorso (già proprio a me!).
Ho inaugurato una nuova fase della mia vita dal titolo: "Lascia uscire Persona dalla tua vita".
Non so quanto funzionerà. Ma mi devo impegnare. Perché mi sto facendo molto male.
Sono veramente a terra caro Blog. Non so da dove iniziare. Ma so che devo farlo.
Se ripenso alle emozioni vissute ieri, mi rendo conto che quello che mi sto facendo è ingiusto. Sono capace di provare tanto amore. Che nessuno vuole. Devo accettarlo.
Se riuscissi a capire come fare per incanalarlo forse mi sentirei meglio. Forse la smetterebbe di agitarsi dentro di me, e di farmi così male.

Devo cercarmi un angolino di mondo e vivere come voglio io. Lontano da tutti.
Il mondo degli umani mi è precluso. E allora tengo lontano il mondo che non mi vuole.
Sono diventata un asociale vera, una misantropa alla Heathcliff. E non è colpa della pandemia! Quella ha solo messo in evidenza ciò che già sapevo.
Ecco perché nessuno mi ama.
Non mi fraintendere, c'è chi mi vuole un po' di bene. Quel bene in pillole, sai, in briciole! che consente alla mia anima di rimanere nella luce e di non vacillare definitivamente. Perché stiamo sempre parlando di amore. E quello che ricevo è stupendo.
Ma diciamoci la verità, non sarò mai il primo posto per nessuno.
E vedendo tutti i giorni com'è stare al primo posto, non ti nascondo che è una cosa che mi rattrista.
Il mio corpo è stanco. Lo sento. Lui vorrebbe essere amato. Abbracciato. Coccolato.
Invece no.

Don Luis canta a doña Clara la lirica che ho riportato.
La stella dell'Amore è la poesia giusta in questa notte di San Lorenzo, per antonomasia la notte delle stelle.
Non che una stella abbia mai esaudito un mio desiderio, ma oggi ne avrei avute tante di cose da chiedere.
Invece no.

Marinaio son d'amore
e, in un oceano profondo,
vago senza speranza
d'approdare ad alcun porto.
E mi decompongo nel corpo, e imputridisce la mia anima.

lunedì 9 agosto 2021

Ludovico Einaudi

non fare del bene agli altri
se non sei in grado di sopportare l'ingratitudine del prossimo.


Oggi ho vissuto un'esperienza meravigliosa.
Sono stata ad un concerto, e già questo di per sé è un evento.
Ma non è stato un concerto qualsiasi.
Quello del maestro Ludovico Einaudi nel silenzio del Parco Nazionale dell'Alta Murgia è stata una vera e propria magia.
Lui suonava ed io sentivo la mia anima nutrirsi.
L'ho sentita espandersi e toccare le mie Cuginette e arrivare lontano dalla mia famiglia e poi ancora più su fino a Persona, fino al cielo.
Ho immaginato a quante stelle stessero morendo mentre lui suonava, e quante stessero nascendo. Ho visto i dinosauri camminare su quella terra milioni di anni fa. Ho visto il mare sommergere tutto.
Mi tengo lontana da tutto e tutti. Ma non posso fare a meno di chiedermi: dove stiamo andando?
Grazie Maestro.
La sua musica e la sua sensibilità vibravano nell'anima.




domenica 8 agosto 2021

Chiusura delle Olimpiadi

C'è qualcosa di indefinibile nelle Olimpiadi,
che scaturisce dall'anima, che deve essere preservata.
(CHRIS BRASHER)

Con un totale di 40 medaglie e in decima posizione, si conclude l'avventura olimpica di questa bellissima nazionale italiana. Mi ha fatto emozionare ogni santo giorno.
Chiaramente sono io strana, sono io quella che ha qualcosa di sbagliato; ma è stata un'esplosione di sentimenti bellissimi quelli vissuti.
Ho già nostalgia. Complimenti a tutti gli atleti del mondo.
Questa domenica si è conclusa la XXXIIsima edizione dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020, e la ricorderò per tutta la vita.

I miei pensieri sono cupi, amico Blog.
Non vedo speranza per il mio futuro.
Mi consolo con questa poesia bellissima di Nâzim Hikmet che al contrario, porta con sé speranza e sogno. 
Esprime la volontà di non fermarsi, di non arrendersi mai.
Perché il meglio deve ancora venire.
A volte la vita ci dà quello che desideriamo ma in forma diversa da come ce l'aspettavamo.
Ma onestamente non mi aspetto più nulla.
Lascio scivolare la mia vita e le mie giornate nel vuoto più totale.
A volte mi sono immaginata sdraiata a Parco Sempione, con la testa appoggiata sulle gambe di Persona, ad ascoltare la sua voce che mi legge qualche passaggio immortale di un libro.
Ecco, questa poesia sarebbe stata perfetta.
Ma ora non immagino nemmeno più.
Tutto è inutile.
Tutto è fatuo.
Non c'è niente per me.
Solo tristezza e sconfitte.
Ferite e delusioni.
 

sabato 7 agosto 2021

Il Mediterraneo in barca - Georges Simenon

Il Mediterraneo, quando emigra, porta con sé i suoi odori,
le sue spezie, le sue chitarre e una schiera di cugini...


Se non puoi viaggiare che fai? Leggi un libro che parla di viaggi, così ti fai male il doppio e per una volta dai un nome diverso alla tua tristezza.
Georges Simenon è il padre del Commissario Maigret. Ha scritto numerosissimi romanzi di vario genere. E in questo libro, completato con molte fotografie scattate dallo stesso scrittore con la sua mitica Leica, ci racconta di quella volta che fece una crociera in giro per il Mediterraneo.
Caro Blog,
sono sincera: non te lo consiglio. Se qualcuno te lo presta leggilo pure. Ma puoi spendere quei soldi per comprare un libro migliore.
In sé il racconto è gradevole. Ma avrei voluto impiegare meglio i miei 16 euro.
È il 23 maggio 1934, porto di Porquerolles. A bordo della sua imbarcazione, con un equipaggio del tutto particolare, citiamo Angelino per tutti, Simenon si appresta a veleggiare sul Mediterraneo e a raccontare delle sue genti da Marsiglia a Messina, fino al Pireo, da Smirne a Beirut fino a Porto Said, da Malta alla Sardegna fino a Tunisi, Tangeri, Barcellona.
Ho visto quasi tutti questi posti e ho ritrovato curioso riviverli attraverso gli occhi dello scrittore belga.
Il Mediterraneo deve apparire un posto magico, profumato, povero e poetico se lo si guarda con gli occhi di un uomo del Nord del 1934.
Mi piace quando inizialmente prova a dare una definizione del Mediterraneo, ma senza successo.
Il Mediterraneo è come il corso di una piccola città: tutti si conoscono. E forse è vero.
Culla della civiltà, corso su cui si sono affacciate le più importanti civiltà occidentali e orientali della Storia, il Mediterraneo oggi sembra stanco, rimpicciolito.
Abbiamo dimenticato da dove veniamo.
Ci siamo arresi al pensiero cosmopolita, illusi dal miraggio che potesse portare libertà e democrazia.
Ha invece portato appiattimento e livellamento.
Se la diversità è bellezza e creatività, l'uguaglianza senza equità è semplice impoverimento e sterilità.
Simenon è famoso per le sue fotografie. E mi piace quel suo usare la fotografia come una diversa forma di linguaggio. Questo libro si arricchisce dei suoi scatti. Che non hanno didascalie perché il suo autore non riteneva di doverne aggiungere.
Un po' come diceva Troisi: "Sono responsabile per ciò che dico, non per ciò capisci."
Quindi: io scatto fotografie, vedo questo, voglio dire questo, ma non sono responsabile di ciò che vedi e capisci tu.
MERAVIGLIOSO.



L'amore è il significato ultimo di tutto quello che ci circonda.
Non è solo una sensazione,
è la verità, è la gioia che è la fonte di tutta la creazione.

Nel 1941 moriva il famoso poeta e pittore bengalese Rabindranath Tagore. Il primo non europeo a vincere il premio Nobel, affermatosi come poeta dell'amore.

Abbattimi come fa la tempesta,
prendi tutto quello che possiedo;
invadi il mio sonno e ruba i miei sogni.

Mi tengo lontana per non soffrire. Ma il dolore corre più velocemente.

venerdì 6 agosto 2021

Foglie d'erba - Walt Whitman

 Tu lettore fremi di vita e orgoglio e amore come io fremo,
dunque siano per te questi canti.


Tanti anni fa in tv trasmettevano una serie televisiva che mi piaceva tanto: La Signora del West. Non fare quella faccia! Era il 1993!
Comunque sia, durante una puntata il protagonista Sully legge una poesia bellissima a Michaela, indovina un po'? Di Walt Whitman.
Da quel giorno mi sono sempre soffermata a guardare libri di poesia alla ricerca del discusso poeta nato nel 1819, creatore di quello che è stato poi definito il sogno americano. Ne sono passati di anni. Ma quando ho letto il suo nome in libreria, naturalmente, non me lo sono fatta sfuggire.
Sua la celebre poesia Oh Capitano, mio Capitano, che ritroviamo in un film altrettanto stupendo L'attimo fuggente. Ma ne parleremo un'altra volta.
La raccolta di poesie Foglie d'erba è molto bella. Il poeta l'ha rimaneggiata infinite volte. Sempre alla ricerca della perfezione. Effettivamente non si è mai convinti di ciò che si scrive. E se si potesse, si cercherebbe sempre una soluzione alternativa alla prima stesura. Ma credo dipenda molto dallo spirito dello scrittore. Se muta di continuo, allora si è portati a modificare tutto.
Ma per nostra fortuna nel 1855 ha avuto la sua prima pubblicazione.
Prendi un bel respiro, apri il libro. Inizia a leggere e perditi in quella che è pura poesia. In quelle immagini, illusioni che può raccontare solo la poesia.
Whitman è il poeta dell'istante. Con lui la realtà è descritta, liberata. Lui rappresenta il legame tra ciò che è espresso da un oggetto e il modo di tradurlo in linguaggio parlato e comprensibile a tutti.
Ogni cosa ha valore, non solo l'uomo.
Noi siamo tutti gli altri, così come il filo di erba rappresenta il tutto. Il poeta ci collega tutti tramite le parole.

Credo che una foglia d'erba non sia meno di un giorno di lavoro delle stelle.

Parla di amore Whitman, è fautore della sua preparazione culturale, cioè sceglie da sé chi studiare, ed è un eccentrico. Ho la strana sensazione che la sua vita non sia stata facile.
Lo ringrazio perché mi ha regalato una poesia che parla proprio di me. O che in una certa misura, mi fa pensare a me stessa follemente innamorata.
Quando ero ragazzina non sapevo proprio nulla dell'amore.
Oggi frasi di vecchie canzoni hanno un senso. 
Oggi so cosa significa: "m’e ‘ntussecata l'anema", "che scioglie il sangue dint'e vene sai".
Devo solo imparare a gestire quello che provo.
Prenderne le distanze. Assuefarmi. 
Eppure solo lui mi dà pace.

Talvolta con uno che amo mi riempio di rabbia perché
temo di effondere un amore non corrisposto,
ma ora io credo che non ci sia amore non corrisposto, il
compenso è certo in un modo o nell'altro
(amai una certa persona ardentemente e il mio amore
non fu corrisposto,
eppure per esso ho scritto questi canti).

p.s. Le Olimpiadi hanno regalato delle emozioni incredibili.
Il tricolore è bellissimo.

giovedì 5 agosto 2021

Milk and Honey - Rupi Kaur

tentare di convincermi
che mi sia consentito
occupare spazio
è come scrivere con
la sinistra
quando sono destrimane
dalla nascita


Stamattina sono uscita di casa con l'intento di comprare un libro e di usare il mio buono da 5 euro.
Sono tornata a casa con due libri di poesie, di cui non sapevo nulla.
È andata più o meno così:
-Buongiorno.
-Salve, cerca qualcosa in particolare?
-Poesia.
-Ah, non me ne intendo molto. Però i libri sono qui. Personalmente ho letto questo e mi è piaciuto molto perché l'ho sentito molto reale, diverso da quello che ci fanno studiare a scuola.

Sono tornata a casa con Rupi, ed ero molto curiosa di leggerla.
Effettivamente è un libro di poesie molto particolare. Doloroso. Pieno. Vivo. Si divide in quattro sezioni: il ferire - l'amare - lo spezzare - il guarire. Scritto da una giovane donna per tutte le donne, ma anche per gli uomini che hanno amato e sono stati feriti dall'amore. Alla fine c'è sempre una luce che fende le tenebre. Un libro pieno di speranza. La sua autrice è forte e coraggiosa. Scrive seguendo le norme dell'alfabeto Gurmukhi, quindi in minuscolo. In questo modo si esprime un sentimento di uguaglianza universale. Ci sono a completamento dei pensieri, tanti disegni molto particolari. Rupi ha quattro anni quando dall'India arriva in Canada. Non conosce la lingua e la mamma le suggerisce di esprimersi tramite altre forme d'arte, come il disegno.
Un libro di poesie da regalare. L'ho apprezzato molto.
Oggi in modo particolare.
Ennesimo fraintendimento con Persona. Sono a pezzi. Ma sono anche arrabbiata. Veramente furente. Ho le lacrime agli occhi.

non voglio averti
per riempire i vuoti in me
voglio essere piena già di mio
voglio essere così completa
da poter illuminare una città intera
e dopo
voglio averti
perché noi due messi insieme
potremmo incendiarla

Caro PA,
possibile che tu non mi capisca?
Possibile che tu non ti renda conto che non voglio niente da te?
Nella mia mente succede di tutto tra noi. Ma non potrei mai guardarti negli occhi.
Non potrei mai voler stare accanto a te.
Desiderarlo? Oh sì. Tanto, disperatamente. Sempre, tutto il tempo.
Ma non vorrei mai che accadesse.
Immagini anche tu il disastro vero?
Io lo so di essere una Bestia. E nella realtà Belle non vuole stare con la Bestia.
Mi vergogno di me stessa quando sono sola, quando sono per strada, in auto, in un ristorante. Ma vicino a te mi vergognerei di essere viva. Eppure mi ferisci con una facilità che mi spaventa, e non te ne accorgi nemmeno.

non so cosa si provi ad avere una vita equilibrata
quando sono triste
più che piangere scroscio
quando sono allegra
più che sorridere riluco
quando sono arrabbiata
più che urlare avvampo

il bello degli estremi emotivi è che 
quando amo metto loro le ali
ma forse non è
poi un bene visto che
tendono sempre a mollarmi
e dovresti vedermi
quando ho il cuore infranto
più che affliggermi vado
in mille pezzi

In un modo o nell'altro cerchiamo tutti di rimanere a galla.
Di stare al passo con la rotazione terrestre, per non rischiare di cadere.
Ho sbagliato tutto.
Caro Blog,
vado a dormire. Sono distrutta.
Emotivamente distrutta. Voglio solo morire. Credimi.
Non vedo l'ora che finisca.

mercoledì 4 agosto 2021

Piccolo Piccolo Principe

C’è una sola felicità nella vita: amare ed essere amati.
(George Sand)

9 anni.
9 anni di puro amore.
9 anni di intelligenza vivace e brillante.
9 anni di sorrisi e risate spontanee.
Un bambino così non si incontra tutti i giorni.
Buon compleanno Piccolo Piccolo Principe.


Ore 01.48
Una giornata in famiglia è sempre pericolosa per me.
Troppe emozioni.
Troppo amore.
Ne vengo sommersa, non so nuotare!
Oggi è stato triste non sentire il rumore delle sue zampe sul sentiero.
Non avvertire la sua presenza, la sua ombra accanto mentre cammini.
Manchi Amico mio, manchi tanto.

Sono stanca di vivere.
La notte tolgo la maschera e mi guardo nello specchio.
Un volto stravolto, deformato dal dolore che non può essere espresso.
Ho urlato a Dio la mia preghiera, guardando le stelle.
Silenzio.
Poi un gatto.
Non so che dire. Ma per un attimo mi sono sentita vecchia, strega, lontana nel tempo.

vorrei che il mio amore morisse
che piovesse sul cimitero
e sui vicoli per cui vado
piangendo quella che credette d'amarmi

Samuel Beckett(1906-1989), a proposito di se stesso disse: Mi sono reso conto che il mio modo era nell'impoverimento, nella mancanza di conoscenza e nel togliere, nel sottrarre piuttosto che nell'addizione.

martedì 3 agosto 2021

Viviamo come sogniamo, soli.
(Joseph Conrad)

Ciao Blog,
oggi nell'anniversario della morte dell'autore di Cuore di Tenebra, voglio mettere a nudo il mio cuore oscuro.
Sono stanca. Sono triste. E non mi va di fare la pagliaccia. Non più.

Mi sento la guastafeste. O peggio, quella che alle feste non balla mai e che sta sempre sul balcone a fumare; unico dettaglio, non fumo.
Mi sento così?
No scusami, così mi vedono gli altri.
Ma io non sono così.
Sul balcone io ballo e mi diverto. 
Però il mio modo di divertirsi forse non è consono al mondo degli altri.

Osservare gli altri resta terapeutico.
Mi aiuta a capire cosa mi piace e cosa no.
Sono sempre affascinata da ciò che è diverso da me.
Ciò che brilla e splende mi piace, mi affascina. Mi sento sempre inferiore a tutti.
Eppure mi rendo conto che certe luci alla lunga stancano.
Oggettivamente non puoi fissare il sole per molto tempo.
Mentre ci sono luci che non vorresti mai spegnere.
Ecco, vorrei essere una luce che non stanca.
Una luce di quelle che quando la vedi, ti rinfranca, ti fa sentire a casa.

Caro PA,
tu non sai quanto sia difficile e doloroso tutto questo per una come me.
Non ti ho capito, ma nemmeno tu hai capito me.

Mi rifugio nella mia Eea.
Oggi non c'era nessuno in spiaggia. Mi sono seduta sugli scogli ad ascoltare il respiro del Mare.
Il vento caldo mi bruciava la pelle.
Le labbra erano gonfie a causa del sale.
Non so per quanto sono rimasta così.
Credimi, è stato bellissimo.

Una come me non la può accettare nessuno.
Troppe ombre, troppi silenzi.

In un'esistenza solitaria, sono rari i momenti in cui un'altra anima si fonde con la tua,
così come le stelle sfiorano la terra una volta all'anno.


Le stelle sono passate.
La Terra ha ripreso il suo errare.

lunedì 2 agosto 2021

The Help

Skeeter, spero tu scriva una cosa in cui credi. Una cosa bella.

Si è concluso ora uno di quei film bellissimi che guardo e riguardo, tutte le volte che viene trasmesso.
The Help film del 2011, tratto dall'omonimo romanzo del 2009 di Kathryn Stockett.
Una storia ambientata nel Mississippi del 1963.
Una storia di amicizia e di coraggio.
Una storia che mi ricorda per alcuni aspetti Il buio oltre la siepe. Ma è più leggero. Insieme con le lacrime, strappa anche molti sorrisi.
Magistrale l'interpretazione delle protagoniste: Emma Stone, Viola Davis, Octavia Spencer. Le mie preferite.

Un film è solo una scusa per rimuginare sui grandi temi della vita.
Su tutti quei "perché" che spesso mi affliggono.
Il razzismo è una cosa che non riesco a capire.
E ancora di più la mancanza di coraggio.
Non dico sia facile sollevarsi, soprattutto se il peso della cultura-delle abitudini- del fan tutti così, ci tiene schiacciato.
Ma nella vita, a volte si può scegliere di ribellarsi.
Qualche volta.
Credo sia l'amore la soluzione. L'amore può salvarci.
Ne sono convinta.

Il coraggio non sempre equivale a prodezza.
Il coraggio è avere l'ardire di fare ciò che è giusto, malgrado la debolezza della nostra carne.

Si può educare al coraggio.
Ci credo, stanotte voglio addormentarmi con la speranza nel cuore.
Come dici? Mi dovrei addormentare con un'azione coraggiosa?
Vorrei, ma non posso. Non questa volta caro Blog.
Non sono mai stata dissociata come in questo periodo.
Devo concentrarmi su ciò che è reale, per quanto vuoto e triste.
Persona non è reale. Non sono niente. Poche parole scambiate al pc.
Cosa sono dunque? Niente.
Scrivo qui. Scrivo quello in cui credo, anche se non è un progetto. Scrivo l'oggi. Reale, tangibile, visibile.

Ed io non ho che un cuore di modesto valore
ed un corpo acciaccato, che non vale un quattrino...
(Papadiamantopoulos)

Per Persona non sono nessuno e non valgo niente.
Oggi è finito.