"Onorerò il Natale nel mio cuore,
e cercherò di conservarmi in questo stato d'animo per tutto l'anno."
Sto ascoltando la versione de "I Racconta Storie", di Un Canto di Natale.
Quando ero bambina questa storia mi faceva spavento.
Era contenuta nel fascicolo speciale Natale 1984; era la penultima traccia, sul lato b della cassettina. La saltavo sempre.
L'inizio mi paralizzava dalla paura.
Crescendo è diventata la mia storia di Natale.
Era il 1843 quando fu pubblicata per la prima volta, sconvolgendo, credo per sempre, il significato del Natale per noi malinconici.
L'edizione che ho fotografato, della casa editrice Rizzoli, è solo una delle tante che ho comprato negli anni. Purtroppo, dopo l'ultimo trasloco, non so più che fine abbiano fatto. Ma quando l'ho vista, illustrata da Lynch, non ho resistito.
Credo che ogni casa debba avere un'edizione di Dickens e dei suoi fantasmi!
Personalmente non ricordo di aver mai desiderato di "accumulare una grossa fortuna". O di aver trascurato gli altri in nome del denaro.
Però le mie Vigilie sono sempre state perseguitate dai fantasmi. Puoi quindi intuire: non giorni felici.
La vita va avanti ed è una cosa bella, positiva per alcuni versi. La gente dimentica e continua a vivere.
Ma per me è diverso. Io sono sempre ossessionata dai ricordi, dai "chissà come sarebbe andata se".
Ed è un modo di fare, logorante.
Non sono avida, non sono egoista come il vecchio Scrooge, ma sono terribilmente fredda e sola com'era lui.
La piccola me invece, aveva paura sia dei fantasmi sia della solitudine.
Ma ricordo perfettamente il sentimento di pietà che provava nei confronti di Scrooge.
Nella versione che ascoltavo, Scrooge dice allo Spirito del Futuro: "Di chi stanno parlando? E' terribile parlare in quel modo di un uomo morto!".
Riferendosi a degli uomini che lo Spirito gli mostra.
Allora, la me-bambina pensava: "Scrooge, con tutte le sue mancanze nei confronti del prossimo, ha mantenuto un certo decoro e rispetto nei confronti della Morte. Non è forse migliore di queste persone che lo giudicano?".
E così ne avevo timore e contemporaneamente pietà.
Che bimba stramba!
Buonanotte.
e cercherò di conservarmi in questo stato d'animo per tutto l'anno."
Sto ascoltando la versione de "I Racconta Storie", di Un Canto di Natale.
Quando ero bambina questa storia mi faceva spavento.
Era contenuta nel fascicolo speciale Natale 1984; era la penultima traccia, sul lato b della cassettina. La saltavo sempre.
L'inizio mi paralizzava dalla paura.
Crescendo è diventata la mia storia di Natale.
Era il 1843 quando fu pubblicata per la prima volta, sconvolgendo, credo per sempre, il significato del Natale per noi malinconici.
L'edizione che ho fotografato, della casa editrice Rizzoli, è solo una delle tante che ho comprato negli anni. Purtroppo, dopo l'ultimo trasloco, non so più che fine abbiano fatto. Ma quando l'ho vista, illustrata da Lynch, non ho resistito.
Credo che ogni casa debba avere un'edizione di Dickens e dei suoi fantasmi!
Personalmente non ricordo di aver mai desiderato di "accumulare una grossa fortuna". O di aver trascurato gli altri in nome del denaro.
Però le mie Vigilie sono sempre state perseguitate dai fantasmi. Puoi quindi intuire: non giorni felici.
La vita va avanti ed è una cosa bella, positiva per alcuni versi. La gente dimentica e continua a vivere.
Ma per me è diverso. Io sono sempre ossessionata dai ricordi, dai "chissà come sarebbe andata se".
Ed è un modo di fare, logorante.
Non sono avida, non sono egoista come il vecchio Scrooge, ma sono terribilmente fredda e sola com'era lui.
La piccola me invece, aveva paura sia dei fantasmi sia della solitudine.
Ma ricordo perfettamente il sentimento di pietà che provava nei confronti di Scrooge.
Nella versione che ascoltavo, Scrooge dice allo Spirito del Futuro: "Di chi stanno parlando? E' terribile parlare in quel modo di un uomo morto!".
Riferendosi a degli uomini che lo Spirito gli mostra.
Allora, la me-bambina pensava: "Scrooge, con tutte le sue mancanze nei confronti del prossimo, ha mantenuto un certo decoro e rispetto nei confronti della Morte. Non è forse migliore di queste persone che lo giudicano?".
E così ne avevo timore e contemporaneamente pietà.
Che bimba stramba!
Buonanotte.
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