giovedì 5 dicembre 2019

Pensieri buoni - Le più belle storie di Natale

"San Nicola, vecchietto buono, 
me lo porti quest'anno il dono?
Io fui buona tutto l'anno!
Mamma e Babbo te lo diranno.
Metto la calza, metto il sacchetto,
riempilo tutto Santo Vecchietto!"


Sfogliando l'Almanacco di Dicembre ho scoperto una notizia davvero inaspettata: "5 Dicembre, la notte di Santa Claus."
Ma finalmente!
Suppongo che al giorno d'oggi questo non sia più uno scoop.
Il famoso Babbo Natale, altri non è se non la versione commerciale del severo ma santissimo vescovo di Myra, Nicola, le cui spoglie riposano in parte a Venezia e in parte a Bari.
Non so a Venezia, ma a Bari il culto di San Nicola è molto sentito.
Qualche tempo fa mi è capitato di assistere ad una celebrazione degli Ortodossi, proprio nella Cripta della Basilica a lui dedicata e non posso negare di aver provato una sensazione di profonda commozione.
Era come se in quel piccolo spazio si stesse combattendo una vera battaglia contro il Male.
Lo so, non ha senso ciò che dico, ma era una sensazione reale, quasi palpabile. Ero lì armata di tutta la mia tecnologia, quasi non curante della sacralità di quel posto.
C'erano tanti turisti che scattavano foto, parlottavano tra loro, miravano l'architettura, i mosaici.
E poi c'era questo gruppo di fedeli che celebrava un rituale antichissimo, che sembrava sostenere tutto il dolore del mondo.
Mi sono sentita a disagio. Cieca e ottusa nel mio semi-ateismo.
Quando ero bambina questa era LA notte magica per antonomasia.
Ai miei tempi i regali si ricevevano solo al compleanno o la notte tra il 5 e il 6 dicembre, quando cioè san Nicola visitava le case dei bimbi buoni, portando doni e una carezza.
Crescendo gli amici delle altre città si burlavano di me, perché ero l'unica che a Natale non scartava regali, ma li aveva già ricevuti a San Nicola.
Oggi sorrido...
Avevo ragione io!

p.s. La mia tradizione era molto semplice: scrivevo la letterina per San Nicola, gli lasciavo un bicchiere di liquore con dei biscottini, e aspettavo sperando di incontrarlo. Mi sono sempre addormentata, senza accorgermi di nulla.
Al risveglio però, trovavo un piatto pieno di cioccolate e tanti doni. I più preziosi erano i libri. Non mancavano mai. A quattro anni sapevo già leggere. Avevo imparato da sola, ascoltando i Racconta Storie.
Se puoi regala un libro. Non importa quale. Credo che sia il regalo più bello che si possa fare a grandi e a piccini.


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