"Le cose hanno vita propria,
si tratta soltanto di risvegliare loro l'anima."
(Cent'anni di solitudine)
Magari è spuntato un "dai incontriamoci per scambiarci gli auguri" dell'ultimo momento e non sai cosa regalare.
Allora ti propongo un duo per niente comune e ben assortito.
L'Almanacco che sbircio spesso alla ricerca di ispirazioni, inseriva sei anni fa "Il Maestro e Margherita" tra le letture consigliate.
Siccome è un romanzo che ho adorato, te lo ripropongo anch'io.
Il maestro e Margherita
Ho scritto poche righe. Ma credimi ne vale la pena!
(Non leggere il mio post! Ma leggere Bulgakov!)
Il secondo romanzo è un classico della letteratura mondiale.
Quindi devo concentrami per non scrivere idiozie, perlomeno non più di quanto faccia normalmente.
Partiamo dalla base.
In questo romanzone si narrano le vicende di sette, hai letto bene sette, generazioni della famiglia Buendía.
Immaginami mentre tento di tenere a mente tutti i nomi dei personaggi.
Mea culpa: l'ho letto in spiaggia. Dove venivo continuamente interrotta e in definitiva, ho impiegato tantissimo tempo per leggerlo. Quando invece gli dedicavo attenzione, devo ammettere che le pagine sembravano essere voltate dal vento.
Lo stile di Márquez, questa volta, mi è piaciuto tanto.
Il racconto è pregno di magia ed esoterismo. Sembra una favola senza orchi e principi, ha un non so che di incantato. Che mi ha coinvolto e affascinato. I morti dividevano le stanze con i vivi, e a volte sembravano più tangibili degli altri.
Il mondo è reale o è il sogno di qualcuno che si sveglierà nelle ultime pagine?
"Il mondo era così recente, che molte cose erano prive di nome,
e per citarle bisognava indicarle col dito."
Quelli bravi ti parlerebbero del concetto di "realismo magico", ma qui non sei tra i bravi, a meno che tu non stia pensando a quelli di Don Rodrigo. Perché in quel caso potrei darti ragione!
Sei con una persona banale, comune, a cui piace leggere. Senza pretese. Ma che a volte cerca di ritrovare quel sé, che ha sparpagliato tra vari mondi.
"La ricerca delle cose perdute è intorpidita dai gesti consuetudinari,
ed è per questo che conta tanta fatica trovarle."
Mi limiterò a dire che perfino io, che aspetto di leggere il terzo romanzo per capire se Gabriel García Márquez mi piaccia o meno, sono rimasta turbata dal potere evocativo di questo libro.
La sua carica e potenza è tutta racchiusa nella parola che ritroviamo nel titolo: "Solitudine".
"Il segreto di una buona vecchiaia non è altro che un patto onesto con la solitudine."
Ma la Solitudine non deve essere sorella dell'isolamento.
L'evoluzione dell'individuo passa attraverso il confronto, il conforto con altri esseri umani.
Non ci si può nutrire solo di se stessi. Non si può bastare solo a se stessi.
La codifica delle pergamene di Melquíades arriva quando ormai è troppo tardi.
"Il passato era la menzogna, la memoria non aveva vie di ritorno,
qualsiasi primavera antica è irrecuperabile."
Gli intrecci amorosi narrati sono pregni di passione e se ne rimane affascinati.
Alcuni personaggi sono difficili da capire. Ma si sveleranno col tempo. Come Amaranta. Dura e invidiosa, nasconde forse tanta insicurezza e amarezza.
"A me basterebbe essere sicuro che tu ed io esistiamo in questo momento."
Ma in realtà l'unica cosa di cui sarai certo leggendo questo romanzo è che
"...le stirpi condannate a cent'anni di solitudine non avevano una seconda opportunità sulla terra."
Ciao Lector,
buona ultima domenica del 2019.
si tratta soltanto di risvegliare loro l'anima."
(Cent'anni di solitudine)
Magari è spuntato un "dai incontriamoci per scambiarci gli auguri" dell'ultimo momento e non sai cosa regalare.
Allora ti propongo un duo per niente comune e ben assortito.
L'Almanacco che sbircio spesso alla ricerca di ispirazioni, inseriva sei anni fa "Il Maestro e Margherita" tra le letture consigliate.
Siccome è un romanzo che ho adorato, te lo ripropongo anch'io.
Il maestro e Margherita
Ho scritto poche righe. Ma credimi ne vale la pena!
(Non leggere il mio post! Ma leggere Bulgakov!)
Il secondo romanzo è un classico della letteratura mondiale.
Quindi devo concentrami per non scrivere idiozie, perlomeno non più di quanto faccia normalmente.
Partiamo dalla base.
In questo romanzone si narrano le vicende di sette, hai letto bene sette, generazioni della famiglia Buendía.
Immaginami mentre tento di tenere a mente tutti i nomi dei personaggi.
Mea culpa: l'ho letto in spiaggia. Dove venivo continuamente interrotta e in definitiva, ho impiegato tantissimo tempo per leggerlo. Quando invece gli dedicavo attenzione, devo ammettere che le pagine sembravano essere voltate dal vento.
Lo stile di Márquez, questa volta, mi è piaciuto tanto.
Il racconto è pregno di magia ed esoterismo. Sembra una favola senza orchi e principi, ha un non so che di incantato. Che mi ha coinvolto e affascinato. I morti dividevano le stanze con i vivi, e a volte sembravano più tangibili degli altri.
Il mondo è reale o è il sogno di qualcuno che si sveglierà nelle ultime pagine?
"Il mondo era così recente, che molte cose erano prive di nome,
e per citarle bisognava indicarle col dito."
Quelli bravi ti parlerebbero del concetto di "realismo magico", ma qui non sei tra i bravi, a meno che tu non stia pensando a quelli di Don Rodrigo. Perché in quel caso potrei darti ragione!
Sei con una persona banale, comune, a cui piace leggere. Senza pretese. Ma che a volte cerca di ritrovare quel sé, che ha sparpagliato tra vari mondi.
"La ricerca delle cose perdute è intorpidita dai gesti consuetudinari,
ed è per questo che conta tanta fatica trovarle."
Mi limiterò a dire che perfino io, che aspetto di leggere il terzo romanzo per capire se Gabriel García Márquez mi piaccia o meno, sono rimasta turbata dal potere evocativo di questo libro.
La sua carica e potenza è tutta racchiusa nella parola che ritroviamo nel titolo: "Solitudine".
"Il segreto di una buona vecchiaia non è altro che un patto onesto con la solitudine."
Ma la Solitudine non deve essere sorella dell'isolamento.
L'evoluzione dell'individuo passa attraverso il confronto, il conforto con altri esseri umani.
Non ci si può nutrire solo di se stessi. Non si può bastare solo a se stessi.
La codifica delle pergamene di Melquíades arriva quando ormai è troppo tardi.
"Il passato era la menzogna, la memoria non aveva vie di ritorno,
qualsiasi primavera antica è irrecuperabile."
Gli intrecci amorosi narrati sono pregni di passione e se ne rimane affascinati.
Alcuni personaggi sono difficili da capire. Ma si sveleranno col tempo. Come Amaranta. Dura e invidiosa, nasconde forse tanta insicurezza e amarezza.
"A me basterebbe essere sicuro che tu ed io esistiamo in questo momento."
Ma in realtà l'unica cosa di cui sarai certo leggendo questo romanzo è che
"...le stirpi condannate a cent'anni di solitudine non avevano una seconda opportunità sulla terra."
Ciao Lector,
buona ultima domenica del 2019.
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