martedì 10 dicembre 2019

Poesie - Emily Dickinson

"Molta follia è divina saggezza -
all'occhio che discerne -
molto buon senso - la più cruda follia -
Ma la maggioranza in questo,
come in tutto, prevale -
Acconsenti - e sei savio -
Obietta - sei subito pericoloso -
e ti si affronta con una catena -"


Quante cose da dire, da ricordare in questo dieci dicembre!
Ricorre l'anniversario della morte di Pirandello, Grazia Deledda riceve il Nobel per la letteratura, nasce Emily Dickinson. (Spero non sia il caso di sottolineare che stiamo parlando di anni diversi!)
Ho scelto per evento. Sono da mesi assediata da una tristezza che non riesco a sconfiggere, qualunque cosa faccia, qualunque sia il pensiero che armi il mio spirito.
A volte raggi di sole oltrepassano le barricate, per questo ho scelto "la nascita".
Il dieci dicembre del 1830 ad Amherst (ho controllato mille volte, credo di averlo scritto bene), nasceva Emily Elizabeth Dickinson.
Benché nata in una famiglia benestante, la sua vita non deve essere stata molto felice. Donna, educazione rigida con forte presenza religiosa. In altre parole: libertà zero.
Chissà quale conforto deve aver provato nella poesia!
Le sue poesie hanno la bellezza della verità; usa parole semplici, che armonizza in modo inusuale e originale.
Tratta temi che spaziano dall'amore all'amicizia, dalla morte alla vita dopo la morte. Io che la poesia non la capisco, mi sento cullare da questa metrica.
Dalla sua biografia si apprende che abbia scelto di ritirarsi dalla vita sociale e di aver smesso di incontrare gente.
Solo con i più sinceri amici, continuava a mantenere un rapporto epistolare.
Cara Emily, ti capisco, credimi.
Penso che farei come te, se fossi più coraggiosa. Invece fingo, fingo tutto il tempo.
Offro di me quello che credo sia il meglio, ma all'interno c'è un lezzo di morte opprimente. Pensieri cupi e orribili. Che non posso confidare a nessuno.
Che potrebbe dirmi il malcapitato di turno?
"Dai, passerà!" "Vedrai che le cose cambieranno!" "Pensa che hai la tua famiglia."
Visto? So confortarmi da sola. Non serve asfissiare gli altri.
Tutti hanno dei problemi. Tutti sono insoddisfatti. Chi per un motivo, chi per un altro.

Quello che vedi è il libriccino che trovai al Mercatino milanese.
In questi giorni tornerò nel capoluogo (che parola antica!) lombardo e spero di trovare qualche altro gioiellino da portarmi via, come un talismano contro la tristezza.
Mancano quindici giorni al Natale. Agli "a te e famiglia". Spero di arrivarci con uno spirito meno Grinch.
(Wow! Quante speranze!)

"Che l'amore sia la sola cosa,
è la sola cosa che sappiamo dell'amore;
tanto basta, il carico dev'essere
proporzionato al solco."

Sereno martedì.



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