"Per forza sei matta - disse il gatto-
altrimenti non saresti venuta qui."
La prima volta che ho visto Alice nel Paese delle Meraviglie, nella versione Disney, stavo festeggiando il mio compleanno.
Ero bambina e ricordo che lo Stregatto e il Cappellaio Matto, mi facevano un po' paura. (Per non parlare degli Elefanti Rosa di Dumbo, ma è un'altra storia.)
Oggi è diverso.
Il mondo di Alice mi piace e se non sporcasse i denti, berrei continuamente tè.
Mi sono sempre identificata nella Lepre Marzolina.
Un personaggio che possiamo dire secondario, ma che con poche battute svela verità scomode, che nessuno direbbe ad una bambina. E poi, ho scoperto che in inglese si usa dire "matto come la Lepre Marzolina" per indicare chi ha perso qualche venerdì. Lo ammetto: sono io la Lepre Marzolina!
"Vuoi dire non puoi prenderne di meno. E' facile prendere più di niente."
"If you don't think, then you shouldn't talk!"
Scorbutica di una Lepre! Non mi stupisco che la Regina di Cuori ti abbia messo a prendere il tè per tutta la vita!
Per non parlare degli altri personaggi. Ma povera Alice! Il paese sarà stato pure delle Meraviglie, ma da bambina ricordo che al suo posto avrei preferito mille volte tornare a casa! Tra le braccia della mamma!
Quello che mi piace di questo romanzo è che ogni traduttore ha voluto dargli la propria impronta. Non ci saranno mai due edizioni uguali. I giochi di parole, i motti inglesi in esso contenuti, non sono sempre facili da risolvere in italiano, e immagino anche nelle altre lingue.
E in effetti Alice è uno dei pochi racconti di cui abbia comprato più edizioni: ne ho una in inglese, una in italiano, una con le illustrazioni di Arturo Rackham, a mio parere bellissima, comprata al mercatino.
E' una vera fortuna che ci sia gente così matta da liberarsi di questi capolavori; così che ne possano godere i matti di altra specie, come me!
E se me ne regalassero un'altra, credo che ne sarei felice come fosse la mia prima copia!
A volte mi impressiona pensare a quante persone in tempi diversi, si siano immersi nello stesso mondo. Quanti bambini di Paesi diversi, siano caduti una, due, cento volte nella tana del Bianconiglio, magari anche nello stesso momento. Senza esserne consapevoli.
E' una magia che solo un libro favoloso e immortale come questo può creare.
Oggi è la IV ed ultima domenica d'Avvento.
Natale è decisamente alle porte.
Il Vecchietto starà lucidando la slitta e portando a termine gli ultimi dettagli.
Forse mi farò un regalo: cercherò di curare un po' di più l'immagine di questo semplice e modesto blog.
Ho letto un articolo molto simpatico, a proposito delle foto ai libri.
A quanto pare bisognerebbe avere gambe da urlo e calzettoni aliciosi (da Alice nel Paese, per l'appunto), molti gadget, molti dolcetti.
Non prometto di arrivare a questi livelli, ma mi sforzerò un po' di più.
Sempre perché credo che la bellezza migliori il mondo interiore ed esteriore di tutti noi.
Buona Domenica caro Lector.
altrimenti non saresti venuta qui."
La prima volta che ho visto Alice nel Paese delle Meraviglie, nella versione Disney, stavo festeggiando il mio compleanno.
Ero bambina e ricordo che lo Stregatto e il Cappellaio Matto, mi facevano un po' paura. (Per non parlare degli Elefanti Rosa di Dumbo, ma è un'altra storia.)
Oggi è diverso.
Il mondo di Alice mi piace e se non sporcasse i denti, berrei continuamente tè.
Mi sono sempre identificata nella Lepre Marzolina.
Un personaggio che possiamo dire secondario, ma che con poche battute svela verità scomode, che nessuno direbbe ad una bambina. E poi, ho scoperto che in inglese si usa dire "matto come la Lepre Marzolina" per indicare chi ha perso qualche venerdì. Lo ammetto: sono io la Lepre Marzolina!
"Vuoi dire non puoi prenderne di meno. E' facile prendere più di niente."
"If you don't think, then you shouldn't talk!"
Scorbutica di una Lepre! Non mi stupisco che la Regina di Cuori ti abbia messo a prendere il tè per tutta la vita!
Per non parlare degli altri personaggi. Ma povera Alice! Il paese sarà stato pure delle Meraviglie, ma da bambina ricordo che al suo posto avrei preferito mille volte tornare a casa! Tra le braccia della mamma!
Quello che mi piace di questo romanzo è che ogni traduttore ha voluto dargli la propria impronta. Non ci saranno mai due edizioni uguali. I giochi di parole, i motti inglesi in esso contenuti, non sono sempre facili da risolvere in italiano, e immagino anche nelle altre lingue.
E in effetti Alice è uno dei pochi racconti di cui abbia comprato più edizioni: ne ho una in inglese, una in italiano, una con le illustrazioni di Arturo Rackham, a mio parere bellissima, comprata al mercatino.
E' una vera fortuna che ci sia gente così matta da liberarsi di questi capolavori; così che ne possano godere i matti di altra specie, come me!
E se me ne regalassero un'altra, credo che ne sarei felice come fosse la mia prima copia!
A volte mi impressiona pensare a quante persone in tempi diversi, si siano immersi nello stesso mondo. Quanti bambini di Paesi diversi, siano caduti una, due, cento volte nella tana del Bianconiglio, magari anche nello stesso momento. Senza esserne consapevoli.
E' una magia che solo un libro favoloso e immortale come questo può creare.
Oggi è la IV ed ultima domenica d'Avvento.
Natale è decisamente alle porte.
Il Vecchietto starà lucidando la slitta e portando a termine gli ultimi dettagli.
Forse mi farò un regalo: cercherò di curare un po' di più l'immagine di questo semplice e modesto blog.
Ho letto un articolo molto simpatico, a proposito delle foto ai libri.
A quanto pare bisognerebbe avere gambe da urlo e calzettoni aliciosi (da Alice nel Paese, per l'appunto), molti gadget, molti dolcetti.
Non prometto di arrivare a questi livelli, ma mi sforzerò un po' di più.
Sempre perché credo che la bellezza migliori il mondo interiore ed esteriore di tutti noi.
Buona Domenica caro Lector.
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