lunedì 9 novembre 2020

Amore. Il Nutrimento dell'Anima - Sant'Agostino

 Non amavo ancora, ma amavo amare,
per un più intimo bisogno d'amore,
odiavo me stesso per non averne abbastanza bisogno.
Cercavo un oggetto d'amore, amando amare,
e non potevo sopportare la tranquillità
e il cammino calmo e sicuro.


Sono immersa nella lettura di Ulisse. Non voglio schiacciare troppo l'acceleratore perché è un libro che mi sta piacendo molto. Non ho letto nulla del genere. E voglio lasciare depositare ogni parola, ogni immagine che mi suggerisce.
Tuttavia qualcosa di libroso voglio continuare a coltivarla.
Ed eccomi qua in questo volo pindarico, che l'originale sarebbe orgoglio si me.
Questo opuscoletto è nelle mie mani grazie ad un giro tra bancarelle estive, sulla costa romagnola. Sono passati un po' di anni e mi piaceva avere a portata di mano, durante il viaggio di ritorno in treno, qualcosa di piccolo e maneggevole.
Inutile dire che quel viaggio lo feci ascoltando musica e leggendo altro.
Oggi con maggiore attenzione, scopro che era un inserto de Il Sole24 ore.

Mi è venuto in mente un pezzo di Baricco in Barbari. Saggio sulla mutazione.
La società dei barbari sta saccheggiando, tra gli altri, anche il villaggio dei libri.
Il suo scopo è la distruzione dell'anima.
Baricco non ne fa un discorso di qualità, ma osserva come i barbari nel loro saccheggio distruggano i templi di una civiltà assediata. In altre parole, i libri sono comprati in luoghi diversi dalle librerie, perché leggono libri le cui istruzioni per l'uso sono date in posti che NON sono i libri.
Rompono le regole. E così con un quotidiano, per pochi soldi, si portano a casa anche titoli che non leggeranno mai. Riducendo un Flaubert ad un "Mi dia anche questo, va'".

Per un momento mi sono sentita in colpa. Anch'io usufruisco delle raccolte che escono in edicola. A volte mi piacciono le rilegature. Altre volte, come è stato nel caso di Murakami, mi piace il prezzo.
Non sarà che sono una barbara anch'io!
Visto quello che spendo in libreria, chissà, magari mi verranno perdonati i miei molti e recenti peccati.

Tornando al fascicoletto di oggi, mi è piaciuto molto il titolo.
Sant'Agostino non mi sarà mai simpatico, inutile ripeterlo, ma quando parla d'amore lo fa in un modo ispirato.
E anche in questi brevi compendi, non ho potuto evitare di scorgere domande che mi attanagliano spesso.

Può accadere dunque di amare e lodare una persona anche da lontano,
ma questo amore, dalla bocca di chi loda, entra forse nel cuore di chi ascolta?
Lungi da me, è invece dall'amore dell'uno che si accende l'amore dell'altro.

Ineccepibile.
Ma secondo me, dichiarato o meno che sia, se uno non ti ama, non ti ama anche se per te è il mondo intero. C'è poco da dire.
Forse aveva ragione lui, il vero amore da coltivare, la vera gioia, è in Dio.
Ma io sono terribilmente umana, e quando amo, amo anche Dio, che è in ogni cosa e persona. E se amo il mondo amo Dio. Magari Dio è l'unico che ricambia, non lo so.
Ma se c'è una cosa che ormai mi è chiara di me stessa, è che ho imparato ad amare anche senza ricevere in cambio nemmeno una gentilezza.
Un senso unico, come un fiume.

Hai folgorato il mio cuore con la tua parola e ti ho amato.
Ma anche il cielo e la terra e tutte le cose che sono in essi, ecco, mi dicono di amarti e non cessano di ripeterlo a tutti, affinché non abbiano scusanti.

Mi scuso perché uso parole d'amore divino, per il mio amore.
Ma oggi ho trovato la mia risposta: chi amo dunque, quando amo il mio Persona?
Amo tutto il creato. Amo l'aria che può entrare nei suoi polmoni, amo la gente che può incontrare il suo cammino, amo il sole che può giocare con la sua ombra, amo il mare che tanto mi fa pensare a lui, amo i parchi, amo la corsa, amo le partite di calcio, amo i sigari, amo il buon vino, amo il vento che può scherzare con il suo cappotto, amo.
Ed è un sentimento che mi fa andare avanti.
Dimentico di me stessa. Di quanto mi faccia schifo, di quanto sia inutile.
Dimentico il mio odio e amo.

Più siamo lontani dalla malattia dell'orgoglio,
più siamo pieni d'amore.

Stamattina gli ho scritto. Ed è stato gentile e ironico.
Per lui sono solo un account, c'è poco da discutere su questo.
Mi fa male? Moltissimo.
Ma lo accetto.

Quindi è felice anche chi non possiede l'oggetto del suo desiderio.

Sì. Perché se lui sta bene, tranquillo e rilassato, io sto bene, tranquilla e rilassata.
Tutto il resto non conta niente.



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