lunedì 16 novembre 2020

Le Piccole Memorie - José Saramago

 Non si sa tutto,
non si saprà mai tutto,
ma ci sono momenti in cui possiamo crederlo,
forse perché in quell'attimo nient'altro potrebbe rientrare nella nostra anima,
nella nostra coscienza, nella nostra mente,
in quel che si voglia chiamare ciò che ci rende più o meno umani.


Novantotto anni fa nasceva uno degli scrittori più eclettici e innovativi del Novecento: José Saramago.
Appena finisco Ulisse e Demoni, voglio leggere tutta la bibliografia di questo originalissimo scrittore che mi ha conquistato dalle prime pagine e che continua a non deludermi.
Anche in questo intimissimo racconto dei suoi primi quindici anni di vita, non si può fare a meno di amare questo autore, unico portoghese ad aver vinto il premio Nobel per la Letteratura. Come direbbe Murakami, non è certo il premio a renderlo immortale. Ma decisamente la sua narrazione, il suo pensiero, il suo cuore rendono esperienze, uniche e irripetibili, le storie dei suoi libri.
Era il 1998, il premio gli fu assegnato, con motivazioni che meritano di essere qui ricordate: perché con parabole, sostenute dall'immaginazione, dalla compassione e dall'ironia ci permette continuamente di conoscere realtà difficili da interpretare.

Quello di queste pagine è un Saramago per me inedito. Delicato, sensibile, racconta la sua terra attraverso gli occhi di bambino.
Per me, che ho una affinità particolare con gli alberi di ulivo, sentirli descrivere, sentirne parlare in un certo modo mi restituisce l'immagine di un posto con un'anima che non potrà mai morire; anche quando viene martoriata e snaturata.

[...]
 tronchi contorti, coperti di muschi e licheni,
bucherellati di anfratti dove andavano a rintanarsi le lucertole, in luogo dei baldacchini di rami carichi di olive nere e di uccelli...

Quei luoghi, se li si cerca con i sensi, non esistono più. Obliterati dal tempo e dalla mano assassina dell'uomo moderno.
Ma se li si cerca con il cuore riaffiorano e tornano a vivere con gli stessi colori, con gli stessi suoni e profumi di un tempo.

Il paesaggio è uno stato d'animo, [...]
l'impressione suscitata dalla contemplazione di un paesaggio dipenderà sempre dalle variazioni temperamentali e dall'umore gioviale o bilioso che stiano agendo dentro di noi nel preciso momento ci cui lo avessimo davanti agli occhi.

Quello che affiora in queste pagine è un Saramago intimo, reale; con storie allegre e commoventi. Come per Murakami, anche in questo libro sembra di poter rintracciare l'originaria matrice da cui sono scaturiti successivamente, i sentimenti dei suoi futuri romanzi.
Penso sia una fortuna conoscere, poter ascoltare il cuore di uno scrittore, di un uomo simile.

Ho pensato alle persone che amo: non voglio che escano dalla mia vita.
Perdonatemi se sono insulsa e vuota, ma non allontanatevi da me.


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