sabato 21 novembre 2020

Poeti Polacchi del Novecento

Ed il mio cuore si va liberando,
- uomini che vivete di speranza! - 


Le settimane scorrono e mi sembrano tutte uguali.
Il sabato è uno dei momenti più lunghi e difficili da far trascorrere.
Ma non mi devo lamentare giusto? Giusto.
Ho sentito di tante persone che si stanno ammalando e la cosa mi spaventa. Non devo abbassare la guardia proprio ora che la situazione è più grave, nella mia terra.
Però è difficile.
Mi mancano gli abbracci di Piccolo Principe.
Non ci vediamo già da venti giorni e per me è un tempo infinito.
Ho bisogno d'amore e posso ammetterlo solo qui.
Non voglio far trasparire niente all'esterno. Sono quella stupida che non prova nulla, non vorrei deludere qualcuno.
La poesia in questo momento, aiuta parecchio. Accarezza, abbraccia e non appesantisce. Guardare il mondo attraverso gli occhi dei poeti è come indossare delle lenti. Tutto diventa soave. Tutto si amplifica: il dolore, la passione, le nuvole, gli alberi, una sedia, una felpa. 

Questa raccolta l'ho trovata al Mercatino dell'usato. Un luogo che mi regala sempre un sorriso. Da un lato avverto una certa inquietudine, ma dall'altro lato è bellissimo vedere che ci sono persone in grado di donare nuova vita agli oggetti. Io mi affeziono anche alle carte delle caramelle; non potrei mai vendere i miei libri. Quindi ringrazio chi non è come me, perché dà la possibilità alla vita di circolare, di rinnovarsi.

Chiudi la memoria, vien la bufera
gonfia il vento le tende,
vien la bufera: il cielo si rannuvola
e coi miei occhi guarda.

Bisogna allargare i propri orizzonti, guardare lontano.
Una raccolta nuova che viene dal secolo scorso. 
Devo cercare la forza per andare avanti.
Ho bisogno di non pensare. Ho bisogno di fare.
Impiegare il tempo per non perderlo.
Mi sento persa.
Ascolto la tua voce per non sentirmi sola.



Nessun commento:

Posta un commento