domenica 15 novembre 2020

Fili d'erba curiosi al Prato leggeri - Patrizia Savi

 Le poesie
si leggono ad alta voce?
Sì, ad alta voce
si dicono:
le fiabe
le canzoni
le filastrocche
le preghiere
le lezioni
le dediche
...e le poesie
...quando una voce dice
un'altra ascolta e risponde
[...]


Devo introdurre un po' di poesia nella mia vita.
In giorni come questi mi aiuta.
Inoltre mi permette di non snaturare questo posto che altrimenti diventerebbe il solito ripostiglio disordinato che è la mia vita.
Oggi ho condotto una personale indagine interna: ci sono veramente tanti libri di cui potrei parlare, ma mi manca lo stimolo per farlo.
Con la poesia è diverso.
Il semplice aprire un libro come quello di oggi, riempie l'aria di vibrazioni positive.
Meriterebbe una maggiore attenzione  perché è proprio ricercato, ben fatto.
Sfogli le pagine e ti rimane impigliato tra i capelli un fiore, un petalo. Se non si fa attenzione c'è il rischio che qualche farfalla voli via; e poi giù a rincorrerla per la stanza per convincerla a tornare nel libro.
Ricordo ancora il giorno in cui ho conosciuto questo libro.
Fiera del libro, Milano 2018.
C'era una volta un angolo bellissimo di agende e quaderni che avrei comprato in serie, ma che per vergogna selezionai accuratamente e con moderazione. Non ero da sola, e quando sono in compagnia di altre persone sento sempre il loro giudizio su di me. Il loro "ma quanto spende questa!" mi segue tra gli scaffali dei libri, le vetrine dei negozi, le file di bancarelle. Così mi tengo buona. Con Cugina questo disagio non lo avverto, ovviamente. Ma generalmente in libreria e cartoleria, mi sento libera di acquistare ciò che mi piace, quando sono sola, con il tempo che scorre senza che sia per me una preoccupazione.
Quel giorno, mentre prudentemente ponderavo se comprare o meno quel quaderno o quel segnalibro, vedo questo piccolo scrigno di poesie e pam! amore a prima vista, lo prendo!
La proprietaria dell'angolo magico mi guarda colpita e mi chiede come mai avessi fatto quella scelta. Per una persona timida come me parlare del perché ci si sente attratti da un libro è come chiedere perché si ami qualcuno: impossibile da spiegare.
Ci provo... tentenno... mi lascio andare; mi arrischio a raccontarle le vibrazioni che ho sentito sfogliandolo, guardando i dettagli di ogni illustrazione, leggendo qualche verso.
Sul suo viso si dipinge un sorriso radioso: è felice, è lei la poetessa.
Svengo!
Non le ho mai potuto dire quanto mi sia piaciuto il suo lavoro.
In quel periodo milanese ho conosciuto anche momenti di malinconia; la sua poesia li ha riempiti di primavera.

Questa è una cosa che mi manca molto: girovagare per le città, scambiare poche parole con persone che non conosco, guardare le bancarelle dell'usato e fantasticare sulle storie e gli aneddoti legati agli oggetti esposti, aprire vecchi libri e leggere dediche scritte con calligrafie che ormai non  ci sono più.
Torneranno giorni diversi da questi, diversi da quelli che abbiamo vissuto; magari saranno migliori, perché no?
A volte mi chiedo se li vedrò.

Mi manca il mio Angel.


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