lunedì 2 marzo 2020

Il Fantasma dell'Opera - Gaston Leroux

"Mi ascolti? Non respingermi più!...dì, mi ami?...
No, tu non mi ami!...Ma non importa! Mi amerai!
Un tempo, non riuscivi neppure a guardare la mia maschera
perché sapevi che cosa c'era dietro..."


In questi giorni di isolamento e solitudine, mi è tornato in mente uno scambio di battute:
- Continua pure, mi sono quasi abituata. "Il volto tuo non mi turba più ormai."
- I teatri sono chiusi!
Possibile che abbia riconosciuto la citazione? Ma come ha fatto?
In quanti conoscono il testo del Fantasma dell'Opera? Dai, non ci credo. Persona è il mio Erik.

"Fa delle cose che nessun altro uomo sarebbe capace di fare; sa delle cose che i vivi ignorano."

La prima volta che mi sono innamorata del Fantasma avevo dieci anni, ero a teatro da sola e assistevo per la prima volta a quello che scoprii essere un musical.
Non dimenticherò mai la sua apparizione; il teatro divenne tutto buio, poi esplosero contemporaneamente un cono di luce ed una nota! quella prima nota vibra ancora dentro di me: The Phantom of the Opera.

"In sleep he sang to me
In dreams he came
That voice which calls to me
And speaks my name
And do I dream again?
For now I find
The Phantom of the Opera is there
Inside my mind"

Bellissimo!!!

Crescendo ho visto tutto quello che era possibile e immaginabile, compresi i film horror.
Sono perfino stata all'Opéra de Paris per poter respirare quell'aria, quelle immagini, quelle atmosfere.

E ovviamente ho letto il libro che lo ha creato.
Se ami Erik e la sua storia non puoi non averlo letto.

"Povero sventurato Erik! Bisogna compiangerlo? Bisogna maledirlo?
Chiedeva soltanto di essere qualcuno, come tutti gli altri!
Ma era troppo mostruoso!
E dovette nascondere il proprio genio o utilizzarlo per compiere trucchi, quando, con un viso normale, sarebbe stato uno degli spiriti più nobili della razza umana!
Aveva un cuore capace di contenere il mondo intero, ma alla fine dovette accontentarsi di una caverna."

La vita è ingiusta. Viviamo in un mondo superficiale e crudele.
Noi mostri non abbiamo chiesto di venire al mondo. Eppure ci siamo.
E vorremmo solo poter vivere la nostra chance di felicità come tutti.

«Si è dunque infelici quando si ama?»
«Sì, Christine, quando si ama e quando non si è sicuri di essere riamati.»

Questo libro non ha le atmosfere cupe del Conte Dracula, o del dottor Jekyll o di Frankenstein, eppure lascia addosso un'inquietudine che ti accompagna per molto tempo.
Forse, e dico forse, il nostro spirito e il nostro essere sono la sommatoria di ciò che leggiamo.
I libri, come tanti piccoli pezzi del puzzle che è la nostra anima, il nostro carattere, il nostro pensiero, ci compongono uno ad uno, lentamente, con pazienza per realizzare il grande disegno che ognuno di noi rappresenta.

"Ora accetti di guardarla (la maschera), dimenticando che cosa c'è dietro,
non mi respingi più!...
Ci ci abitua a tutto quando si vuole bene...
quando si ha buona volontà!"

Continuo a sperare che un giorno ti accorga di me.
Ma più passa il tempo più la speranza si attenua e presto, lo so, rimarrò al buio.

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