martedì 24 marzo 2020

Quindicesimo giorno: Confessioni - Agostino di Ippona

"Molti pensieri attraversano i nostri cuori
mentre il tuo disegno sta fermo
ed è eterno."

Le immagini dei morti, degli ospedali, dei medici, degli infermieri, di tutto il personale sanitario mi ricordano che devo tacere e devo stare buona e silenziosa in casa.
Ed è questo quello che faccio.

Vorrei avere il conforto dell'amore o della fede, che in un certo senso sono la stessa cosa.
Invece non trovo né consolazione né pace.
Oggi pomeriggio il Presidente Conte ha detto che potremmo usare questo tempo per meditare su noi stessi, sulle nostre azioni, per immaginarci diversi e tornare migliori.
Sostanzialmente è quello che ho sempre cercato di fare: programmare, sognare e immaginare una me nuova e diversa, possibilmente migliore.
Ma questi giorni mi hanno portato ancora più sconforto ed una sola convinzione: non ci credo più.

Per contrastare questa ennesima ondata di disfattismo che mi ha travolto e definitivamente annientato ho scelto Agostino d'Ippona.
Il filosofo, vescovo e teologo; per non farci mancare niente, santo e dottore della Chiesa Cattolica.
Sicuramente non sono io quella che può parlare di un santo; ma resta il fatto che fosse misogino. Cristo non ha mai detto una parola negativa contro le donne. Mai fatto distinzioni tra uomini e donne. Non capisco perché successivamente i cosiddetti Padri della Chiesa si siano presi il disturbo di disquisire per secoli, se fossimo creature di Dio o di Satana.
Tuttavia, essendo di quelli che all'odio risponde con l'amore sono qui a parlare dell'opera di colui che disse anche: "ama e fa' ciò che vuoi".

Confessioni è ritenuta una delle più importanti opere letterarie cristiane.
Audacemente moderna, colpisce, ancor più che il carattere autobiografico, la profonda onestà del racconto, impostato come un dialogo diretto, una confessione appunto, con Dio Padre.
Ci sono dei momenti elevatissimi, che non possono non colpire anche il lettore più distratto e miscredente.

"La luce splende nelle tenebre,
ma le tenebre non la compresero."

A volte la vita di ogni giorno, le preoccupazioni ci annebbiano.
Ci distraggono e ci impediscono di vedere la luce che filtra attraverso la cortina di tristezza di cui ci siamo circondati.
Questo vale per tutti.
Non solo per chi ha difficoltà economiche.
Siamo sempre concentrati su ciò che abbiamo perso, su ciò che ci manca.
E trovare la gioia in ciò che resta, in ciò che abbiamo non è semplice.
Lo so bene, parlo da un pulpito abituato a queste considerazioni.
Ma possibile che si possa essere felici solo perché si sta al mondo?

Il testo è così ispirato che non so scegliere quali citazioni considerare.
In tempi come questi, in cui ci chiediamo quando potremo tornare alle nostre vite, in cui molti hanno visto la propria esistenza mutare, scelgo:

"Perché senza varietà di mutamenti non c'è  tempo,
e dove non c'è forma non c'è varietà."

Forse questo virus ci impone di fermarci, di guardare in faccia i mutamenti che abbiamo inflitto al nostro pianeta.
Forse questo virus sta davvero trasformando la nostra vita e il nostro sentire.
Un po' come pensavo ieri: un nuovo sé parte dalla morte del vecchio. 
Forse il cambiamento interesserà quelle persone che avevano una sostanza.
Per il resto, le persone continueranno ad essere le solite egoiste.
Mi cullo tra previsioni, speranze e realismo misto a cinismo.

"Non amavo ancora,
ma amavo di amare."

Mai come in questi giorni ho scoperto il senso di un amore più maturo. 
Credevo di essere innamorata dell'idea di amare; e forse metterla in pratica sarebbe stato più difficile.
Poi è arrivato Persona, che ha aperto delle porte che avevo murato. Che ha spalancato mille finestre sulla mia anima stremata e abbandonata.
Con Lui mi sono impegnata tanto per non oltrepassare dei limiti che aveva stabilito, dimenticandosi di mostrarmi le mappe di questi confini.
Che fatica!
E che fatica è stata ammettere che quello che provavo per lui, andava oltre la semplice idea dell'amore.
A tal punto che, prima volta in vita mia, avrei voluto essere diversa, essere un'altra, per farmi amare.

Finché mancherà questo tassello, non potrò che essere ferma al "non amavo ancora".
L'amore è reciprocità. È un viceversa. Non ha un senso solo.
Troppo facile, amare da soli, senza rischi.
Senza mettersi in gioco, senza mettere da parte l'orgoglio, senza perdersi.

“I tempi sono tre: presente del passato, presente del presente, presente del futuro.
Questi tre tempi sono nella mia anima e non li vedo altrove.
Il presente del passato, che è la storia;
il presente del presente, che è la visione;
il presente del futuro, che è l'attesa.”

Il tempo è uno solo e ha senso solo nell'anima.
L'uomo che ha una coscienza desta, che pensa, sa abbracciare il mondo in un unico tempo.
Tutte le azioni sono collegate. 
Viviamo un solo tempo non sprechiamolo.

E fu sera e fu mattina...XV giorno.

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