martedì 17 marzo 2020

Ottavo Giorno: Marco Aurelio

“Ognuno vale quanto le cose a cui dà importanza.”

Per me hanno valore: la  terra, il mare, la famiglia, l'amore.

Nel 180 moriva Marco Aurelio: "Quando un uomo è vicino alla sua fine vuole credere che la sua vita abbia avuto un senso. Come pronuncerà il mio nome il mondo negli anni a venire? Sarò noto come il filosofo? Il guerriero? Il tiranno? Oppure sarò l’imperatore che ha restituito a Roma il suo vero spirito?" (cit. Il Gladiatore).

A scuola ci hanno insegnato a pensare a Marco Aurelio come all'imperatore filosofo. E se si leggono i suoi scritti, allora si capisce che questo titolo non è casuale.
Non ho cose importanti da raccontare, la quarantena procede, male, ma procede. Non ho voglia di parlare di libri, fotografare, impegnarmi. Chiedo scusa a me stessa e a questo posto per non riuscire a mantenere fede al progetto. Ma meglio cambiare corso, che perseverare e sbagliare.
Non ho nemmeno cose futili da raccontare, in verità. Ogni sussulto del cuore è da attribuire ad azioni altrui, non al fatto che io sia ancora viva.

Il mio umore è forse più stabile di quel che io stessa possa capire.
Sono una persona che ha imparato a nascondersi dietro una maschera di cinismo e rabbia, che a volte ha momenti di sublime gioia, ma in cuor suo è devastata.
Non è vero il contrario.
Mancando la fonte di questa gioia, oggi sono nel mio solito stato: horribilis.

Cosa diceva l'Imperator?

“Devi sempre agire, parlare e pensare
come se quell'istante fosse l'ultimo della tua vita.”

Non si può fare, Imperatore mio.
Perché il nostro agire, parlare e pensare è vincolato alle altrui esistenze.
Se dovessi pensare che questo fosse il mio ultimo giorno di vita, dovrei dichiarare sentimenti di cui domani proverei vergogna.
Però ho imparato a non procrastinare. E per quanto mi è possibile, agisco.
Ho fatto una donazione oggi. Buffo. Mi sono sentita ricca!
Mi sono sentita una piccola goccia nell'Oceano.
Non è male appartenere a qualcosa. No, non è male per niente.


“Il modo migliore per difendersi da un nemico è di non comportarsi come lui.”

Plauso.
Mi dicono tutti: con te non si può parlare. Perché cerco di capire.
Ovviamente non sono così brava, semper.
Quante volte anche qui, mi sono lasciata andare a commenti poco edificanti contro chi, a mio avviso, mi aveva fatto un torto o aveva sbagliato?
Però non rimango arroccata su queste opinioni. Cerco di migliorarmi.
Sbaglio?


“La felicità della tua vita dipende dalla qualità dei tuoi pensieri...
abbi cura di non coltivare nozioni inadatte alla virtù e di natura ragionevole.”

La felicità della mia vita non esiste.
E non perché la mia felicità dipenda da altri, ma perché sono stanca di veder naufragare ogni mio progetto, desiderio, sogno.
E sono stanca di essere sempre qui, ferma e immobile.


“Agisci sempre secondo il tuo volere e dopo un’attenta riflessione,
non lasciandoti trascinare da altri.”

Qui ammetto di avere delle carenze. Sono troppo impulsiva.
Devo imparare a riflettere prima di agire.
Prima devo riflettere e poi posso sbraitare...
Forse non era così. D'accordo, ci rifletto ancora un po'.


“Spesso commette un'ingiustizia non solo colui che fa qualcosa,
ma anche colui che non la fa.”

Sono torturata da questa idea.
Quante volte penso di dovermi fare i fatti miei. E poi agisco d'istinto?
Una volta una sacerdote mi disse: "Se Gesù avesse avuto te come discepolo, non sarebbe mai nato il cristianesimo.".
Penso però che quella ragazza non esista più. Oggi forse scapperei anch'io. 
Ho sempre paura di dire la cosa sbagliata. E più tengo ad una persona, più i blocchi si moltiplicano.


Direi che la saggezza di Marco Aurelio è troppo profonda per una persona piatta come me.
Ma sono sempre spunti sui quali meditare e magari partire per migliorarsi.

La mia lettura settimanale è saltata, però procedo con Delitto e Castigo.
Ti anticipo che mi sta piacendo. Non lo sto divorando come faccio solitamente, ma sto centellinando ogni pagina.
Anche lo studio procede. Oggi ho terminato il IV Modulo. E la cosa mi dispiace non poco.
Il Professore era bravissimo. Una boccata d'ossigeno. Un uomo che si è esposto. Ha detto tante cose scomode. E per questo ha la mia stima (non che se ne faccia qualcosa!).
Mi ha insegnato l'importanza di distinguere tra uguaglianza ed equità.
Non guarderò più il mondo con gli stessi occhi di prima.
Ecco! Questo è il senso dell'apprendere: modificare qualcosa dentro di sé, non solo acquisizione di nozioni.
Credo sia la cosa più bella del mondo: imparare e insegnare.
Avrei dovuto dirlo a Persona.

E fu sera e fu mattina...ottavo giorno.


p.s. Niente, proprio non ci riesce ad essere un po' gentile con me.
La mia vita è segnata da tempo. Forse avrei solo bisogno di piangere un po'.
Magari questo stupido dolore si disperde così.
Invece...occhi bruciano, ma le lacrime non escono. Sono in quarantena anche loro.
Praticate la gentilezza.
Questo bisognerebbe fare, sempre.
Sono sinceramente tentata di chiudere tutto. Ma poi come mi sfogo?
Almeno scrivendo qui riesco a provare un po' di compassione per me stessa.
Riesco a diminuire gli errori.
In un certo senso è terapeutico. Ridondante ma terapeutico.

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