mercoledì 14 ottobre 2020

Alice Attraverso lo specchio - Lewis Carroll

Ora qui per restare nello stesso posto,
devi correre più velocemente che puoi.
Se vuoi arrivare da qualche parte,
devi correre due volte più veloce.


Ho trovato sul pavimento di casa, una moneta da 1 centesimo.
La cosa strana è che sono sicura di esserci passata due o tre volte da quel punto e non c'era nulla.
È come se fosse apparsa all'improvviso.
Lo so: non significa niente.
Ma navigando su internet si trova di tutto e non posso fare a meno di chiedermi se possa essere veramente un messaggio dal mondo degli spiriti.
Questo pensiero mi ha messo addosso una specie di coperta di tristezza.
Ho fame d'amore.
Ecco come mi sento. Affamata. Ho un vuoto dentro di me che non sembra volersi colmare nel breve periodo.
So di non avere il diritto di lamentarmi. Ho una rete di amicizie belle e sincere.
E la maggior parte delle persone invece è sola e afflitta.
Mi sto impegnando molto per essere positiva, forse per questo motivo arrivo scarica alla fine della giornata?

Non so rispondere. Sono qui con Immy, TV accesa su Rai3, perché c'è Chi L'ha Visto?.
Allora mi è venuta voglia di una favola. In realtà è un romanzo, séguito del più famoso Alice nel Paese delle Meraviglie.
Ho impiegato un po' di tempo per trovarlo. Ma è stato piacevole tornare nel Paese delle Meraviglie.
Quello che ho scoperto è che a volte si attribuiscono frasi ad un autore senza che ve ne sia fondamento.
Le persone ripetono all'infinito citazioni di cui non si preoccupano di verificare la corrispondenza.

Accade per esempio con una bellissima frase attribuita a Calvino e che avrebbe scritto in Lezioni Americane: prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall'alto, non avere macigni sul cuore.
Calvino ha dedicato una lezione alla leggerezza e scrive: la leggerezza per me si associa con la precisione e la determinazione, non con la vaghezza e l'abbandono al caso. Se qualcosa di simile ha scritto, sarà in un altro romanzo.

La poesia di Rosita Vicari, attribuita a Neruda, Se saprai starmi vicino.
Se saprai starmi vicino,
e potremo essere diversi,
se il sole illuminerà entrambi
senza che le nostre ombre si sovrappongano,
se riusciremo ad essere "noi" in mezzo al mondo
e insieme al mondo, piangere, ridere, vivere.
Se ogni giorno sarà scoprire quello che siamo
e non il ricordo di come eravamo,
se sapremo darci l'un l'altro
senza sapere chi sarà il primo e chi l'ultimo
se il tuo corpo canterà con il mio perché insieme è gioia…
Allora sarà amore
e non sarà stato vano aspettarsi tanto.

Anche al Cappellaio Matto vengono attribuite frasi bellissime.
Nella mia lettura non le ho incontrate.
Invece ripropongo un dialogo con Piripù.

-E se smettesse di sognare di te, dove credi che saresti?
-Dove sono ora, naturalmente.
Ribatté Alice.
-Niente affatto, disse Peripù sprezzante. -Non saresti in nessun luogo. 
Perché tu sei soltanto un qualche cosa dentro il suo bisogno.

Spero che le persone capiscano quanto sia speciale ogni essere vivente.
Non sono fini per soddisfare un bisogno.
Non ci si può ricordare degli altri solo perché ci si sente soli o la coscienza poco in ordine.
Le persone sono vita. La vita chiama vita.
L'amore chiama amore.
Dovremmo lasciare che occupi l'anima.

Passando davanti allo specchio mi chiedo chi sia quel riflesso che mi guarda.
Mi sembra sempre più triste e con rughe che aumentano ogni giorno che passa.
Vorrei scambiarmi di posto.
Magari il mio Riflesso è più combattivo, più forte e saprebbe vivere meglio di me.
E poi sono davvero curiosa di scoprire cosa si nasconda nel mondo al suo interno.
Magari è quello il mondo giusto per me; non sono sbagliata io, ma sono nel lato sbagliato!


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