lunedì 5 ottobre 2020

Norwegian Wood - Haruki Murakami

La morte non è qualcosa di opposto
ma di intrinseco alla vita.


Quando finii di leggere questo romanzo ne rimasi profondamente turbata. 
Ero completamente assorbita dai suoi protagonisti. E per molti, troppi aspetti, guardare la dolce Naoko era come guardare il proprio riflesso nello specchio. Studia, ma senza essere migliore o peggiore di altri. Sceglie luoghi, università dove non conosce nessuno. Si sente sola, sempre terribilmente sola. E nessuno sospetta minimamente cosa sia quel vuoto che prova e non riesce a colmare.
La mia vita, oggi, mi sembra diversa, lontana da quelle sensazioni.
Mi sento molto più forte da quando ho provato su di me una rete d'affetti che non pensavo di avere, di meritare.
Il mal di vivere è però una realtà che mi appartiene, che sento sempre vicina. Mi fissa da lontano ora, ma sembra volermi dire "io ci sono ancora". Ne ho un po' paura, ma da quando sono in punizione è cambiato qualcosa. Possibile, possibile mai che non sia l'ennesima illusione? Vedremo. Per il momento colgo l'attimo, mi abbandono a questo sentimento nuovo e sconosciuto di fiducia; profuma di speranza, ed è un buon profumo.

Io vivevo alla giornata, senza quasi sollevare la testa.

Ho vissuto così per moltissimo tempo. Poi qualcuno mi ha preso per mano. Non sono una persona facile; sono abituata a gestire tutto da sola. Non mi so confidare e cosa più difficile, non so chiedere aiuto. Eppure qualcosa è successo. Qualcuno ha ascoltato le mie mute preghiere.

Ma siccome non potevo restare bloccato lì per sempre, un passo alla volta, mi spostavo.

Chiaro. La vita va avanti, non chiede permesso. Morde. Reclama i suoi diritti.
Murakami ha scritto questo romanzo mentre era in Grecia, e lo ha concluso a Roma. Ecco perché l'ho sentito mio. Murakami sa usare le parole in un modo incredibile. Le descrizioni non sono mai superflue, sono intime. Servono perché sei lì, e lo sai.

È quando non si riesce a tirarlo fuori che c'è da aver paura.
Allora le emozioni si accumulano dentro il corpo e si induriscono.
E quando molte emozioni si sono indurite muoiono dentro il nostro corpo.
Quando questo succede, c'è poco da scherzare.

Non sono sicura di saper dire sempre tutto quello che mi accade, che provo.
Ma per fortuna nel mondo ci sono gli scrittori. Loro riescono a tradurre in parole ciò che io non riesco nemmeno a formulare come pensiero.

Siamo appena atterrati ad Amburgo; in filodiffusione ci sono i Beatles-Norwegian Wood.
Watanabe ricorda e noi con lui.
Ricordiamo quanto sia doloroso vivere e quanto sia difficile farlo da soli, senza che qualcuno ci tocchi, almeno per una volta, l'anima.

Ci eravamo incontrati perché doveva succedere,
e anche se non fosse stato quel giorno,
prima o poi ci saremmo sicuramente incontrati da qualche altra parte.
(dedicata a Persona, con tutto il cuore)

Una parola al giorno

t. tempo
Dono prezioso che non sappiamo spiegare. Non ha senso senza uno spazio.
Non ha senso se non lo condividiamo.
Da quando posso dividerlo con te mi sembra di averne molto di più, prezioso e irripetibile.
Tempo, scorre veloce quando sono con te, gioiosa. Lentissimo, quando il dolore mi attanaglia.

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