martedì 20 ottobre 2020

La Strana Biblioteca - Murakami Haruki

-L'uomo-pecora ha il suo mondo.
Io ho il mio. E tu hai il tuo. Non è così?
Quindi se io non esisto nel mondo dell'uomo-pecora,
non significa che non esista veramente.
[...]
-I nostri mondi sono tutti ingarbugliati insieme.
A volte si sovrappongono e a volte no.

Attenzione, non è una esercitazione: in questo racconto breve di Murakami non c'è, ripeto, non c'è nemmeno un riferimento musicale.
L'unica nota che galleggia nell'aria, dall'inizio alla fine, è l'inquietudine.
Non nascondo che ho trattenuto il fiato e letto fino all'ultima pagina, che ero quasi in apnea!
Ma come sempre ne è valsa la pena. Murakami è un maestro! Il suo genere è murakamiscoso, non ci sono altre parole per definirlo.
Non credo esista uno scrittore simile.
Nei suoi romanzi c'è magia e realismo.
A volte pensi di sognare ad occhi aperti, proprio come accade nella vita di tutti i giorni.
Ma altre volte hai la sensazione che l'autore, si sia ispirato alla tua vita, al tuo sentire, al tuo cuore per modellare questo o quel personaggio.

Con La Strana Biblioteca ho concluso la lettura della serie di fuori serie.
Anche in questa circostanza le illustrazioni, firmate Lorenzo Ceccotti, sono state fondamentali per abbandonarsi a questo sogno, a questa avventura.
Le immagini sono potenti. Hanno creato e sostenuto una atmosfera abbastanza tetra.
Ad un certo punto ho detto ad alta voce: "Ma no, dove vai?", parlando con il bambino protagonista. Un bravo bambino, che non merita quello che gli sta accadendo.

Per quanto brutta sia la situazione in cui mi trovo, sono sempre contento di assistere alla gioia delle altre persone.

Detto tra di noi: ma come sarà venuto in mente, a Murakami dico, di far vivere un'avventura simile ad un lettore?
Non mi sembra che una biblioteca goda di per sé di grande fascino, agli occhi dei più.
Non credo sia un posto molto frequentato!
Forse si meritava di essere scenario di una storia diversa, fantastica.
Di essere trasformata in un luogo dove chiunque può sentirsi protetto, come Notre Dame a Parigi.
Forse sono pazza e ciò che dico vale solo per me.

Ognuno ha i propri pensieri, ognuno avanza sulla sua vita.
Questo vale sia per tua madre, sia per il tuo storno.
Come per tutti quanti.
Il mondo segue il suo percorso.



Oggi giornata tormentata.
Mi sono svegliata ripetendo come un mantra: Tutto. Niente. Tutto. Niente. Tutto. Niente.
Ho preparato la valigia e non so cosa augurarmi, cosa aspettarmi.
Certo così non si può vivere.
Eppure anche se profondamente angosciata, ho avuto una sorta di illuminazione: è questa la vita che voglio; non importa se lontano da casa, ma voglio vivere.

Grazie Persona per la compagnia. Sei come la Ragazza bellissima, e vivi solo nella mia testa. Provo nostalgia di te, ma non posso dirtelo. Che ingiustizia. Sono uno spettro, ma non posso agitare le mie catene; devo rimanere muto e al mio posto.
Grazie Murakami per avermi distratto un po'. Il mio cervello non sarà mai cremoso al punto giusto, ma lo hai portato lontano dalle pene del mio solito mondo.

Il bacio mi aveva sconvolto al punto che non riuscivo a connettere i pensieri.
Al tempo stesso, la mia ansia si era svuotata dell'ansietà. E ogni ansia che non sia veramente grave, dopotutto non è un grosso problema.

Ho paura.
Non posso tormentare Persona con i miei dilemmi esistenziali.
In realtà non posso farlo con nessuno.
Mi sento come Raperonzolo, versione Disney, quando abbandona la torre.
Passa da momenti di euforia a momenti di pentimento.
Eccomi! Sono io.
Divisa tra le varie scuse che mi costruisco perché voglio rimanere nella mia comfort zone, come dicono quelli bravi, e il desiderio di realizzare il mio sogno.
Quanta paura c'è in un sogno. 

Quando sono solo, il buio intorno a me si fa molto profondo.
Come in una notte di luna nuova.

Ha ragione Persona: sono una studente pesssssima.




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