domenica 11 ottobre 2020

La Società Signorile di Massa - Luca Ricolfi

Cancellato l'orizzonte, rimosso il futuro,
resta un puntiforme presente, una immediatezza del vivere,
un estemporaneo gustare la vita qui e ora, così come viene, attimo per attimo.
Scompare l'idea di aspettare, di investire in imprese
che comportino un'evoluzione lenta e una fatica.


Chiarisco:questo libro non è farina del mio sacco. In altre parole, l'ho letto perché mi è stato suggerito.
Pensavo di farmi più male. Invece, come tutto ciò che proviene da Persona, è stata una piacevole sorpresa.
Innanzitutto cos'è?
Un saggio di carattere socio-economico che parla un linguaggio fruibile da chiunque.
La sottoscritta l'ha letto tutto d'un fiato e non ha nemmeno una infarinatura di economia.
A tal proposito la mia è un'opinione sterile e immatura; non ho basi per aderire o per allontanarmi dall'analisi fatta.
Ma credo di non sbagliare nel dire che la teoria presentata è lineare, precisa e supportata da dati, ancor prima che da opinioni.
Quindi, per quello che vale, ho apprezzato moltissimo questa lettura.
Ma di cosa parla?
Con precisione chirurgica, onestà adamantina, chiarezza disarmante, il prof. Ricolfi racconta e descrive quello che sta accadendo alla nostra bella nazione, non solo dal punto di vista economico ma anche sociale.
Il titolo è emblematico: siamo diventati una società signorile di massa.
Sembra un errore, invece è proprio così. Ci comportiamo per lo più, la massa, come fossimo signorotti protagonisti dei romanzi ottocenteschi che tanto mi piacciono (i romanzi, non i signorotti), alla George Osborne de La fiera delle vanità.

Affinché si possa parlare di società signorile di massa, devono verificarsi tre condizioni sine qua non:
  • il numero di NonLavoratori deve essere maggiore del numero di Lavoratori
  • la fascia dei consumi opulenti deve essere accessibile alla massa 
  • l'economia in stagnazione.
L'Italia presenta tutte le condizioni; è un caso unico al mondo. Facciamo scuola! Siamo i primi, ad andare incontro a cosa? Alla rovina? O al raggiungimento del Nirvana?
Considerato che i sistemi economici non mantengono mai il proprio stato di equilibrio, la previsione finale non è né rosea né incoraggiante. È lucida. Non dà speranze. Bisogna invertire la tendenza.
Bello pensare che quasi tutti possiamo accedere alla ricchezza, senza lavorare e con molto più tempo libero a disposizione.
Ma c'è un rovescio della medaglia, c'è sempre, che non va ignorato. Ma affrontato.
Si è instaurato un tipo di società che sta sfruttando la ricchezza accumulata dai padri, non ha investito ma ha letteralmente distrutto scuola e università e, infine, si poggia su un’infrastruttura di stampo para-schiavistico.
Con queste premesse c'è poco da essere fieri del primo posto.
Ho condiviso ricostruzioni e osservazioni. Quella italiana sembra essere una società incentrata sull'individualità, nell'accezione sia positiva sia negativa del termine, repellente alle regole, a volte invidiosa, a volte esibizionista.
Non indagherò sulle cause e le origini di questo modo di fare.
Sono tante. Le teorie si affiancano, non si escludono.
Ma chiaramente l'aver sminuito l'importanza della scuola è stato il primo passo che ci avvicinerà all'iceberg.

Una lettura nuova, una domenica atipica.
Se non conosci non ami.
Non siamo mai riusciti a far nascere una coscienza collettiva italiana.
Sempre concentrati sul nostro orticello, abbiamo perso troppo tempo.
A volte penso: non aver messo al mondo bambini è stata la scelta migliore della mia vita.
(Altre volte penso...)

La società signorile di massa può sembrare un manufatto sociale finito e conchiuso, ma non lo è.
È un prodotto a termine, con una scadenza sconosciuta nel suo DNA.
Com'è la vita per Rachel, l'indimenticabile replicante di Blade Runner, un film ambientato in un futuro che, per un caso piuttosto sconcertante, è proprio il 2019.

 Il covid-19 non era ancora entrato nelle nostre vite quando questo saggio ha visto la luce.
Sembra un periodo lontanissimo.
Forse i dati sarebbero diversi? Ma di quanto?

Mi chiedo: e se fosse preferibile lasciar affondare la nave? 




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