sabato 3 ottobre 2020

Un sabato autunnale

"A che serve passare dei giorni se non si ricordano?"
Cesare Pavese

È sabato. La mia natura solitaria sta prepotentemente riguadagnando i suoi spazi.
Non ho voglia di uscire e me ne starò a casa in attesa di Un Giorno in Pretura.
Dopo quasi cinque mesi dal ritorno alla vita normale, torno a parlare di Covid-19.
Ahimè, c'è gente ferma nella propria convinzione che il virus non esista.
I 2.844 casi registrati oggi sono chiaramente malati immaginari. 
Chi come me indossa la mascherina, è uno stolto, mentecatto, ignorante; la Terra è piatta e stiamo rubando la libertà ai nostri figli (?).

Onestamente in questo clima mi risulta difficile allevare dei sogni; crescerli, alimentarli. Poveri figlioletti! Che mondo troveranno, quando saranno capaci di camminare? Insultatori professionisti, sguaiati commentatori, esperti espertologi.
Sono affranta.



Una parola al giorno

r. rosa

Cogli la rosa quando è il momento
ché il tempo lo sai che vola...
e lo stesso fiore che oggi sboccia
domani appassirà.

Ho scritto correttamente questa poesia a memoria. 
Mi sento una rosa che ha perso tutto, tranne le spine.
Ieri sentivo parlare una mia amica dell'amore. Lei mi diceva che aveva paura di rimanere sola. E che l'amicizia è una cosa diversa dal sentirsi, perdersi in un'altra persona.
Non posso darle torto. 
Stupidamente pensavo che parlare con Persona, uscire con Cugina, confidare in Amica e V. mi rendesse forte, invincibile.
Ma il mio è un equilibrio molto precario.
Oggi l'ho provato un'altra volta.
Per fortuna però, è stata una nuvola passeggera.
Pensa se tornassimo al lockdown!
Questa volta non conterei i giorni. I miei passano quasi tutti tristemente uguali.
Nuovamente provo imbarazzo ad andare in giro. Nuovamente vorrei essere invisibile, inesistente come il cavaliere!
Nuovamente l'inverno sta artigliando il mio cuore.

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