mercoledì 23 dicembre 2020

Corso di Calligrafia - Calzorali ° Salice

 Lontano dalle esigenze di rapidità imposta dalla vita quotidiana,
possiamo trovare nella scrittura manuale un ritmo che
sentiamo più connaturato in noi.


A guardarmi in questo momento non si direbbe, ma coltivo intimamente un desiderio di ordine e rigore. A volte sogno di poter tornare tra i banchi di scuola per imparare tutto un'altra volta, ma con diversa consapevolezza e con una capacità nuova di collegare i periodi e le scoperte del passato.
La mia realtà è, invece, differente. In questo momento sono circondata da libri che non riesco a sistemare, palle di neve che mi fanno sognare mondi migliori, Immy che mi guarda con occhio languido, lepre che cambia colore, casetta innevata. Decisamente non è una scrivania ordinata e autorevole. Riflette il mio caos interiore. Un argine a tutto questo? Aver archiviato i regali di Natale in meno di un'ora. Non ne avevo molti da fare. E sono contenta di averci pensato per tempo. Questo cofanetto però sarebbe stata una bella idea da regalare. Ma se si esclude la sottoscritta, non conosco nessuno che lo gradirebbe. Quindi mi sono limitata ad un profilo basso e ho regalato cose che mi sono letteralmente state richieste.

Se però c'è chi conosce qualcuno con la passione per tutto ciò che è scrittura, lettura, cartoleria e compagnia varia, direi che questa è una bella opportunità.
Il cofanetto contiene un manuale, un quaderno (io ho scelto quello nero con righe distanziate di mezzo centimetro), una guida per le punte a pennello (un fascicoletto), una penna doppia punta e una penna punta a pennello.

È da poco che ho iniziato ad inoltrarmi in questo nuovo mondo. Ho spulciato qualche blog, guardato video. Conclusioni: ci vuole una pazienza infinita, ordine e metodo. In altre parole ne sono automaticamente esclusa. Ma ci vuole anche una guida ferma, che nel mio caso è rappresentata dai libri. Il mondo di internet è troppo vasto, dispersivo direi. Invece un libro resta per lo meno fermo sulla scrivania, ha un indice di riferimento e se non si capisce cosa aveva da dire si può semplicemente tornare alla pagina in questione.

Il manuale è diviso in due sezioni: teoria e pratica.
Ho trovato molto interessante la parte iniziale, introduttiva e di presentazione al tipo ed evoluzione dei caratteri nel tempo.
Si parte dall'antica Roma con le sue capitali romane. Si prosegue con le varie descrizioni della rustica, onciale, carolina, gotica, italica. Si imparano molte curiosità; magari un giorno partecipando ad un quiz televisivo potrebbero tornare utili!

Ogni gesto, ogni singolo strumento che viene dall'uomo rispecchia ed è influenzato dai mutamenti storici che egli attraversa.
Il brodo primordiale della nostra scrittura matura a  Roma, la Roma Imperiale che dipinge su pietra con un pennello e poi incide con lo scalpello.
In tal modo con l'elaborazione del solco a "v", il chiaroscuro che ne deriva conferisce ad ogni parola il giusto peso, la giusta luce. Nulla è lasciato al caso.
Poi dalla pietra si passa ai fogli di pergamena; raramente troveremo scritture su ambo i lati, ma sicuramente il metodo per lasciare i segni grafici si modifica, si adatta al nuovo supporto.
La storia cambia ancora, crolla l'Impero Romano.
Ci trasferiamo a Benevento, tra i monasteri benedettini. La cultura e la conoscenza non possono essere lasciate ancora alla tradizione orale, bisogna renderle eterne.
Gli amanuensi lavorano in silenzio, fitto fitto. Le parole sono scritte l'una accanto all'altra in un lungo e incessante dialogo; ci stanno regalando quei grandi capolavori che ben conosciamo.

Ma è nel 771 che un sovrano comprenderà la necessità di una scrittura comune per tutto il suo Sacro Romano Impero. Siamo sotto la corona di Carlo Magno. Nasce la minuscola Carolina. Le parole vengono distanziate. Iniziamo a comprendere veramente ciò che viene scritto. 
Gli ingranaggi della Storia sono ormai in movimento; nulla potrà fermarli.
L'Undicesimo secolo ci regala la stampa. La vita cambia ancora. L'esigenze di spazio richieste dalla stampa richiedono una copiatura semplice e veloce. Più stretta, angolosa, compatta, diminuisce lo spazio tra una riga e l'altra: nasca la Gotica, la barbara.
L'invenzione della stampa ha rimescolato le carte anche nell'ambito della scrittura personale, privata. Per i documenti del quotidiano ognuno inizia a sviluppare una propria forma di scrittura.
È in questo quadro storico che si avverte la necessità di uniformare la scrittura anche privata e di ritrovare una sorta di bel comune tratto. Nasce così il calligrafo, che affianca, si sovrappone all'antico amanuense.

Qui mi fermo con la bella panoramica storica; salto alla seconda parte, dove si entra nel vivo del mondo calligrafico.
Divise per sezioni legate allo strumento utilizzato, il manuale ci accompagna attraverso una serie di esercizi da fare per imparare a scrivere bene. Che verso seguire per segnare le lettere, le proporzioni e vari esempi finali.

In teoria dovremmo imparare a maneggiare la matita, la penna a sfera, il pennino, il pennello. Avevo comprato anche l'inchiostro di china, ma non ho il coraggio di usarlo. Capita solo a me? Acquistare una cosa nuova e avere paura di rovinarla con il proprio modo goffo di fare. A me succede sempre con le penne, le agende, i quaderni. Anche a scuola provavo questo disagio iniziale.
Un quaderno nuovo è qualcosa di puro, intonso. Come potevo permettere a me stessa di inzozzarlo con la mia scrittura, i miei pensieri?
Ma poi passa.
Come al solito basta prendere un bel respiro e tuffarsi nell'ignoto.
Tutto va come deve andare...

Non posso credere che domani sia la Vigilia di Natale.
Tanto chiasso, tanta rabbia espressa e non, tanti progetti, tante delusioni e lui, zitto zitto, è arrivato da solo. Ignaro di tutto il clamore che lo ha circondato.
Il mio augurio è semplice: che torni la pace in tutti i cuori.
Mai come quest'anno non mi sembrano parole retoriche.
Abbiamo bisogno di pace.

A domani caro Lector.


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