venerdì 18 dicembre 2020

Leggende Groenlandesi - Bruno Berni

 Quando gli uomini muoiono e vanno in cielo,
perdono tutta la cattiveria; vengono purificati
e nobilitati perché ogni umore lascia il corpo.


Onestamente non so come dirlo...
Sono in imbarazzo.
Non lo so spiegare nemmeno io come sia potuto accadere, ma è successo: ho comprato un libro pubblicato nel 2020 (dopo Cristo!). Lo so, sono sconvolta anch'io.
A mia discolpa voglio solo far notare che è una raccolta di leggende, di racconti e la copertina? Dai come si fa a non rimanere coinvolti guardando le illustrazioni di Federica Bordoni? Una graphic designer molto dotata. Ha uno stile minimale che mi piace tanto. Le sue immagini sono come i libri di Murakami: sogni a colori. La fantasia si esprime tramite oggetti reali e viceversa. Cito: "il suo stile si ispira a quello di De Chirico, Dalì e Magritte". Serve aggiungere altro?

Questo volume è l'ultimo della serie Gli Iperborei. 
Digressione: IPERBOREA è una casa editrice fondata nel 1987, nota per aver dedicato attenzione e cura ad una letteratura appartata e riservata, qual è quella dei paesi del Nord Europa. Ed in effetti, col termine iperboreo, gli antichi Greci indicavano il popolo mitico che abitava l'estremo nord; l'unico popolo straniero a non essere considerato barbaro. Successivamente, secondo alcune leggende, il paese degli Iperborei era il luogo dei beati. Fine digressione.

Ciò che bisogna apprezzare di questo volume è l'intento di dare lustro, con un'edizione effettivamente accattivante, ad una cultura diversa da quella occidentale.
Infatti le leggende, tramandate in modo orale, sono state raccolte prima che i costumi, l'immaginario delle nazioni occidentali prendessero piede nelle lande desolate della Groenlandia. Prima che tra i suoi ghiacci si diffondesse il profumo del caffè. 

Decisamente originali, incontaminate, le storie sono popolate da sciamani, cacciatori, animali e antichi dei.
Non ci sono principesse da salvare, orchi da sconfiggere, cuori da purificare.
Ciò che anima la narrazione è una profonda e sotterranea paura dell'ignoto. 
Ignoto che assume le forme di una Natura Matrigna o di Divinità antropomorfe.
Si potrebbe dire che la Groenlandia sia il regno dell'animismo; inoltre si può visitare la terra dei morti che è diversa da come la intende l'occidente cattolico.
I morti vivono in questa terra, letteralmente.
Coloro che restano in vita non devono piangere in modo copioso i propri cari; altrimenti non avranno le forze giuste per l'altra vita.
I mondi degli umani e dei divini è strettamente connesso.
Se gli uomini non rispettano le tradizioni, le penitente, i costumi, anche il mondo superiore ne risente.

Gli uomini non si sforzano di vivere
ed è colpa della loro grande indifferenza se io mi ricopro di sporcizia.


Un viaggio interessante ma non sono sicura mi abbia rapito.
Da un lato sono curiosa di leggere gli altri capitoli, di conoscere le leggende delle altre terre (Norvegia, Svezia, Danimarca, Lapponia, nomino senza un ordine preciso). Ma per il momento è una collana che metto tra i sospesi, tra le bozze.

Raccolgo ciò che resta di me in questa lunga giornata di pulizie, nipoti, scritture e decreti legge. Mi preparo per la notte.
Sono emotivamente prosciugata.
Resistiamo...

Per andare in cielo si vola fino all'orizzonte,
nel punto in cui terra e cielo s'incontrano,
per poi cominciare ad arrampicarsi.

p.s. A questo punto della vita penso che una come me non la vorrebbe né una balena né un'aquila.

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