mercoledì 16 dicembre 2020

La vita inizia quando trovi il libro giusto - Ali Berg ° Michelle Kalus

…la libreria con i volumi disposti in ordine di colore.
Conteneva centosettantadue dei suoi romanzi preferiti di tutti i tempi e correva lungo tutta la parete del soggiorno.
A cominciare dai rossi in alto, digradava nella tonalità di arancione, giallo, rosa, viola, verde, blu, grigio e, infine, nero.
Un arcobaleno di libri. Il suo posto felice.


Sono le due di notte, ma dovevo finire questo libro.
La data di pubblicazione del post non coincide con la realtà, ma dovevo finire questo libro.
È vero, a volte coi libri è come con le persone: le relazioni finiscono bruscamente o durano tutta la vita.
In questo caso specifico, il "non sei tu ma sono io" sarebbe stato perfetto per troncare sul nascere una relazione che dopo l'infatuazione iniziale, si riscopre priva di passione.
Colpa mia che mi sono avventurata in una roba moderna, invece di continuare coi miei amati classici.
Da dove inizio?
Dal principio, così la faccio semplice. Sfogliando le pagine a casaccio mi ero fatta un'idea tutta sbagliata del romanzo. Pensavo che la protagonista parlasse di se stessa usando le citazioni dei suoi libri preferiti. E quindi pensavo di trovarmi di fronte ad una serie di classici intramontabili e di lasciarmi cullare da citazioni bellissime e romantiche.
Invece, innanzitutto la storia è raccontata da un narratore esterno e con l'aiuto di numerosi dialoghi e messaggi riportati.
Inoltre la protagonista usa sì, i suoi libri preferiti ma, almeno all'inizio, come fossero ami per far abboccare l'amore della sua vita; o se l'immagine piace di più: usa i suoi romanzi preferiti come fece prima di lei il piccolo Pollicino con le briciole di pane, per far ritrovare all'amore della sua vita la strada che porta tra le sue braccia.
Sembra di assistere ad uno di quei film commedia rosa inglesi, anche se siamo in Australia, con personaggi divertenti e che strizzano l'occhio a Bridget Jones e a Notting Hill (o almeno questo è il mio pensiero).
Si ride. I dialoghi sono brillanti.
Frankie, la protagonista femminile, non mi è molto simpatica, ma le voglio bene lo stesso.
Fa il lavoro dei miei sogni: lavora in una libreria.
Un lavoro di ripiego. Il suo vero lavoro è scrivere. Ma al momento sta attraversando una crisi emotiva e professionale, quindi è in un certo senso "bloccata" (mi ricorda qualcuna...). Aprire un blog e condividere il suo mondo riuscirà ad aiutarla ad aprirsi al Mondo (mi ricorda proprio qualcunA...)
Tutto procede bene, fino a quando prenderà delle decisioni veramente stupide, ridicole; solo l'essere in un romanzo sarà la sua salvezza! Con un finale che è fortunatamente scontato, e quindi lieto.
Il protagonista maschile Sunny, al contrario, è promosso. Legge, libri di dubbio gusto ma legge, è simpatico, un po' pazzo e soprattutto, è sereno e sincero.
Mi ha ricordato Persona.
A pagina 165 mi è venuto un nodo in gola, che mi ha lasciato interdetta; ho lanciato il libro contro il muro e non riuscivo più ad andare avanti.
Ma non si fa. Nessun libro lo merita. Bisogna finire le undici camicie. Sempre.

Ancora una volta devo constatare con riluttanza, che tutto quello che riscuote un grande successo non mi piace.
Però bisogna fare certe digressioni nel mondo della lettura.
Perché non ci si può nutrire di un solo alimento.
Perché se mi sono inventata la parola librertà non posso mettere dei veti alla scelta dei libri da leggere; devo saper spaziare da un angolo all'altro del sacro tempio della letteratura!
E poi è bello constatare quanto sia colto e magnifico Sunny, che pure non ha idea di chi siano Elizabeth Bennet e Fitzwilliam Darcy! Rincuorante!

Tra me e me sorrido ricordando quanto Frankie sia inizialmente snob in fatto di libri; per poi appassionarsi agli Young Adult.
Quindi è molto più matura di me che non sono snob, basta vedere cosa leggo, ma non potrei mai farmi prendere dai romanzi di Stephenie Meyer.

Il mio premio ai migliori personaggi non protagonisti va a StephenPrince e SenzaOffesaMa: scambi di battute brevi e divertenti.
Il libro è scritto bene, nel complesso è leggibile, ma non lo inserisco tra i miei preferiti.
Plauso alle numerose citazioni letterarie, che si rincorrono da una pagina all'altra della storia.
Tra titoli immortali, epici, che hanno commosso lettori di ogni epoca, risplende, incredibile a dirsi, il capolavoro dei piccoli: Poesie complete di Winnie The Pooh.
Riprendo la stessa citazione (cito la citazione):

Pimpi: “Come si scrive la parola amore?”
Pooh: “Non si scrive, lo si sente.”

In un certo senso è un libro che parla di libri, a chi ama i libri.
Frankie mi assomiglia in alcuni atteggiamenti, quindi non mi è simpatica, perché non provo simpatia nemmeno per me stessa. Ma è migliore di me in ciò che fa e farà. 
Comprende i suoi errori, tenta di rimediarvi. Accetta i difetti altrui. Non si arrende davanti all'amore perduto e tenta di riconquistarlo.
Riesce ad aprirsi alle opportunità. Ritrova la fiducia nei confronti degli altri e di sé.

Credo di star perdendo la testa per te…
ma ho paura che non sarai lì a raccoglierla.

Forse dovrei smetterla con questi romanzi. Magari dovrei dedicarmi ai libri di cucina.
Una cosa è certa: le cose che accadono tra le pagine di un libro, non si verificano nella vita di tutti i giorni.
La parte straziante è che non ti incontrerò mai nella mia vita, ma continui a popolare i miei sogni.

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