mercoledì 22 aprile 2020

Quarantaquattresimo giorno - In nome della Madre - Erri De Luca

"Nehalìm Holekhìm,
buon cammino."

Non so nemmeno io da dove iniziare.
Magari potrei partire dal tentativo di sciogliere un nodo: le coincidenze esistono o non esistono?
Innanzitutto: le coincidenze sono eventi che si ripetono con una certa frequenza, in un determinato momento e senza ragione.
L'antropologo e psicoanalista Carl Gustav Jung definì sincronicità gli eventi che abbiamo definito coincidenze, che si verificano non in modo casuale, ma che hanno un senso per chi li vive.
La nostra memoria si avvale non solo delle nostre esperienze ma anche di archetipi, di esperienze universali proprie dell'umanità.
Per la serie "nessun uomo è solo".
C'è una memoria collettiva che accompagna ognuno di noi, che parla attraverso simboli.
Questo linguaggio è proprio dell'anima. Lei dunque, comprende queste parole della memoria collettiva e le traduce per noi, comunicandoci messaggi, avvisi.
Così:
- si pensa ad una persona e quella ci scrive.
- ci si sente tristi e si trova consolazione in una frase letta su un libro.
- si fischietta una canzone e la si ascolta subito dopo alla radio.
Caso! - per alcuni, Messaggi dell'anima! - per altri.

Ognuno può credere a ciò che vuole e cercare un significato, o meno, a ciò che gli accade.
Quello che invece so di per certo è che ieri, 21 aprile, ho letto un numero sul telefono: 21.21.
E non mi capita mai. Non faccio mai "caso" all'orario.
Ieri sì.
Ne ho cercato il significato su un sito, che senso potesse avere vedere quel numero.
(Altra cosa che non faccio mai!)
Ho pensato agli angeli, a messaggi celesti. (Lo scrissi anche nel post di ieri.)
Ho pensato a Persona. A quanto mi manchi. Al fatto che non voglio lasciarlo andare via dal mio cuore, anche se, lo sooo, è sbagliato, anche se mi fa male, anche se mi impedisce di andare avanti, anche se accentra tutti i miei pensieri.

Cosa succede oggi? Mi ha scritto. Volo!
Non muoio, questa volta, semplicemente...volo.
Non sono triste. Sono solo felice. Niente dietrologia: "avrei dovuto rispondere, avrei potuto dire".
Niente di tutto ciò.
Sono solo felice!

"Le coincidenze sono i lampioni che si accendono su quel viale alberato, oscuro e ombroso, che è il nostro Destino." (Marco Cesati Cassin)

Stamattina, dopo il breve scambio di battute con Persona, mi sono fermata un'oretta a leggere questo racconto breve di Erri De Luca. Si potrebbe pensare che dopo Saramago, questa lettura serva a farmi fare pace con la "tradizione". In realtà i due racconti non si escludono, non si annullano a vicenda, semmai si completano. Perché le persone e anche i personaggi quindi, non sono solo buoni o solo cattivi.
Quello che mi piace di questi racconti è l'accento che si pone sull'umanità dei protagonisti.
Non sono lontani e intoccabili. Hanno pensieri, parole che potrebbero essere di chiunque di noi, benché si narri qualcosa di miracoloso.

Dopo aver riconfermato dentro di me questo amore unico e sincero, finanche impossibile, per Persona,
nelle ultime pagine mi sembra di leggere delle parole che mi si cuciono addosso:

"Quando si è vergine si pensa che tutti gli amori sono possibili,
poi d'improvviso uno cancella gli altri mai venuti.
Diventare donne porta questa semplificazione,
un vento che si abbatte sopra una fioritura e lascia un fiore solo.
Tutta l'immensità di prima precipita in un abbraccio.
A me nemmeno quello."

Vorrei esserne capace, ma non sono in grado di descrivere come mi senta in questo giorno di pioggia incessante e vento che soffia da Est.
È come se mi avessero tolto il cuore per custodirlo in uno scrigno.
Sento le pioggia lavare le strade, il vento montare le onde del mare. Ma è un sentire lontano.
In realtà sono intoccabile, perché non sono qui.
Felicità, di cui non riesco ad approfondire la conoscenza, fugace e vagabonda, sembra essersi fermata ad abitare nel mio cuore.
Felicità sa essere calma, piena, appagante.

Non so nulla, non sento niente: so solo che lo amo infinitamente.

Le parole di Maria sono le mie: lui è il mio fiore solo. A me non spetterà nemmeno un abbraccio virtuale o reale.
Ma non mi importa: Lui è l'Amore mio!
Non ci sarà mai nessun altro. Lui et solo LUI!


XLIV giorno...

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