mercoledì 15 aprile 2020

Trentasettesimo giorno - Un vortice di pensieri e parole

"L'uomo non potrebbe vivere se fosse completamente impervio alla tristezza.
Molti dispiaceri possono essere sopportati solo abbracciandoli,
e il piacere che si trae da essi ha naturalmente un certo carattere malinconico.
Così la malinconia è morbida solo quando occupa troppo spazio nella vita;
ma è altrettanto morbida da poter essere completamente esclusa dalla vita."

Ciao Vita, secondo giorno che ho smarrito completamente il senso della tua esistenza.
Un vero peccato visto che oggi, in epoche diverse, hai visto accadere tanti avvenimenti importanti, tragici e significativi.

Innanzitutto mentre sorvolavi Vinci, nel 1452, ti arricchivi della presenza di un genio tutto italiano: Leonardo da Vinci. 
Si farebbe prima a dire quali sono i temi nei quali non era eccelso! Si interessò di anatomia, architettura, botanica, cartografia, geologia, ingegneria, matematica, pittura, scultura (rigorosamente in ordine alfabetico, così da non far torto a nessuna scienza). Fu inventore e scrittore.
Si scrive Rinascimento, si legge Leonardo.
Anni fa, quando eravamo padroni della nostra vita, ho visto alcune sue opere.
Credo che solo così si possa realmente apprezzare un genio, ma anche una persona qualsiasi: conoscendola, frequentandola. (Il dolore che provo in questo periodo, nasce proprio da qui: dal non poter frequentare chi vorrei vivere.) 

"Amor ogni cosa vince."

Ancora: nel 1858, Vita salutava Emile Durkheim. Non dovrei conoscere questo nome. Invece nella mia esistenza c'è una cosa che ho fatto sempre con passione e curiosità: studiare. E così, dalle lezioni di Antropologia (già, ho seguito anche lezioni di Antropologia), mi ritrovo a conoscere questo famoso sociologo e antropologo che, leggo dai miei appunti, fu "figura di confine, padre fondatore della scuola di antropologia francese". Egli applicava il rituale di coesione sociale alla religione. Parlò dell'importanza della cultura dell'appartenenza. Indirizzò i suoi studi sul suicidio, che egli vedeva non come atto individuale, ma rapportabile alla società.

"Dio – per così dire – che in principio era presente a tutte le relazioni umane,
si ritira progressivamente da esse;
abbandona il mondo agli uomini e alle loro controversie."

Il mercoledì del 1874,
in un atto di presa di distanziamento dal comune sentire e di ribellione, il gruppo di pittori francesi
"Société anonyme des artistes peintres, sculpteurs, graveurs",
metteva in mostra le proprie opere pittoriche con una tecnica nuova e rivoluzionaria, che non ebbe l'iniziale e immediato consenso di pubblico:
nasceva l'Impressionismo.

Il nome fu suggerito, involontariamente in realtà, dal critico Louis Leroy che prendendo spunto dal capolavoro di Monet,
Impressione - Sole nascente,
intitolò la sua recensione, che voleva essere negativa:
La mostra degli impressionisti.

Ai ribelli piacque molto il nome, che decisero di assumere per identificarsi: gli Impressionisti.


Aprile 1912, affondava l'inaffondabile: il colosso coi quattro fumaioli veniva inabissato per sempre da un silenzioso iceberg. 
Nasceva il triste mito del Titanic.
Ahimè, cose che oggi diamo per scontate e acquisite sono spesso figlie di una immane tragedia.
Ci è voluto il Titanic per inserire, tra gli standard di sicurezza a bordo, un numero di scialuppe proporzionato al numero di passeggeri.
Ammettilo: al nome Titanic sono partite le note di My heart will go on!
(Naturalmente non avevo una foto mia del transatlantico!)


Infine:
"Di notte, quando sono a letto, nel buio della mia camera,
sento due occhi che mi fissano, mi scrutano, mi interrogano,
sono gli occhi della mia coscienza."

15 Aprile 1967, Roma: moriva il principe Antonio De Curtis.



Ho volutamente omesso moltissimi altri eventi accomunati da questa data.
Non voglio parlare di ciò che non conosco.
Ho già tanti motivi per avercela con me stessa, non voglio aggiungere il fingere.

Cuore e Mente per una volta vanno all'unisono: tutto rotto!
Mente è in mille pezzi perché non sa più da dove partire per ricostruire un sogno, un progetto.
Cuore è...come al solito, un mucchio di rottami.

Vorrei che Persona andasse via.
Mi fa male. Tanto male.
Ogni fibra della mia anima mi sembra agonizzante.
Non ricordo niente del genere. Non ricordo un simile sentire.
Persona è riuscito a sconvolgere anche il senso positivo che Portogallo aveva assunto nella mia vita. 
Lo so, questa è troppo criptica anche per i miei canoni.
Ma non posso spiegare.

Affogo.


Nessun commento:

Posta un commento