giovedì 16 aprile 2020

Trentottesimo giorno - Ciao Luis Sepúlveda

"E se è tutto un sogno, che importa.
Mi piace e voglio continuare a sognare."


Dichiaro ufficialmente il mio infinito odio nei confronti del Covid-19 della famiglia CoronaVirus.
Oggi, in un giorno che per me era già triste, ha ucciso un uomo dolcissimo, stupendo, ispirato.
Di quelli che cambiano la vita delle persone che incontrano.
Luis Sepúlveda non c'è più.
Mi sembra di sentire l'esplosione di una galassia. Sento le stelle piangere. 
È scomparso un intero universo e con esso chissà quanti mondi.
Uno scrittore così non nasce tutti i giorni. Poi magari mi sbaglio, ma quel modo di parlare semplice, per storie, per racconti quasi da bambini, ma su temi grAAAndi, importanti non lo ritroveremo in nessun altro autore. No ghirigori, no svolazzi, no sofisma, no trucchetti narrativi, no mostra di erudizione: solo una storia con un'anima immensa.
Forse l'ho già scritto: la cosiddetta roba per bambini è la più importante che possa esistere.
Mancherà!
Luis Sepúlveda non ci dovevi lasciare soli.

"Gli amici non muoiono e basta: «ci» muoiono,
una forza atroce ci mutila della loro compagnia e poi
dobbiamo continuare a vivere con quei vuoti nelle ossa."

Non vivo onorando la mia esistenza, ne sono consapevole. Cerco di dare agli altri il meglio di me. I miei sorrisi più belli. So essere un sostegno.
E dentro sono marcia: un "sepolcro pieno di ogni putredine".
Oggi è proprio uno di quei giorni lì, quelli in cui avrei bisogno di un abbraccio o di un messaggio.
Naturalmente non "uno" qualsiasi. Ah, Lingua italiana mia bella! Tu hai pensato proprio a tutto.

"Tutto ciò che hai visto, tutto ciò che hai provato,
amaro e dolce, pioggia e sole, freddo e notte, è dentro di te,
e pesa,
ed essendo così piccola quel peso ti rende lenta."

Ecco perché non sarò mai del partito Leggerezza.
A ognuno il posto che gli compete: appartengo alle storie di Sepúlveda.
E in un giorno come questo è difficile crederci, ma ci ha donato anche le parole giuste per congedarsi da tutti noi. Non riesco a immaginare l'esistenza dei suoi cari senza di lui accanto.

"Fortunata, ti assicuro che sarai felice,

e allora i tuoi sentimenti verso di noi e i nostri verso di te saranno più intensi e più belli,
perché sarà l’affetto tra esseri completamente diversi."


Oggi, nel 1927 nasceva Nonna.
Nessun almanacco ricorda la sua nascita.
Nessuna operazione commemorativa le sarà dedicata.
Era una donna semplice, orgogliosa e bellissima.
Si chiamava Lucia: nomen omen. Nonna splendeva. 
Tutti quelli che l'hanno incontrata e conosciuta la ricordano proprio per questo motivo.
Nonna splendeva e sono sicura che sia tornata alla Luce.
A volte ho la sensazione che mi saluti sotto le sembianze delle farfalle.
Lo so, è follia.
Ma coltivo la segreta convinzione che alcune esistenze siano legate a tal punto che nemmeno la morte può dividerle.
Non può la lontananza, non può niente.

Ciao Nonna, buon compleanno.
Faresti una cosa per me? 
Potresti ringraziare Sepulveda da parte mia?


XXXVIII giorno...e fu sera e fu mattina.

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