mercoledì 1 aprile 2020

Ventitreesimo giorno - Milan Kundera

"Forse non siamo capaci di amare
proprio perché desideriamo essere amati,
vale a dire vogliamo qualcosa dall'altro
invece di avvicinarci a lui senza pretese
e volere solo la sua semplice presenza."

Caro Milan, innanzitutto, tanti auguri di buon compleanno. Siamo nati nello stesso mese, ma io non sono nessuno, tu invece sei uno scrittore favoloso.
Mi piace tanto ciò che scrivi.
Ma non sempre ti leggo con facilità.
Il primo dei tuoi libri che ho letto, è stato L'insostenibile leggerezza dell'essere.
L'ho divorato e amato. Ti leggerò ancora.
Però ci sono alcune affermazioni che non posso proprio condividere. Mi sono avvicinata a Persona senza pretese. Tra alti e bassi, sono quasi tre anni che muoio per lui. Mi sento viva se lui mi scrive. Quando non lo sento, io non esisto.
Ma posso veramente andare avanti così?
Mi biasimi se faccio un passo indietro?
Mi basta sapere che lui sia felice.
Ma non voglio più sentirmi così male. Scelgo l'osservazione silenziosa.

"Tutti noi consideriamo impensabile che l'amore della nostra vita possa essere qualcosa di leggero, qualcosa che non ha peso,
riteniamo che il nostro amore sia qualcosa che doveva necessariamente essere;
che senza di esso la nostra vita non sarebbe stata la nostra vita."

Ad un certo punto nel libro ci si chiede se sia più positiva la leggerezza o la pesantezza.
Una volta, una donna che oggi non mi piace, mi mandò una citazione favolosa, in cui mi suggeriva di convertirmi alla leggerezza. La citazione è tratta da L'Isola di Huxley.
Col tempo mi sono rassegnata a far parte delle persone pesanti. Mi si attacca tutto: tristezza, commenti, sorrisi, problemi, rabbia, offese, preoccupazioni. Non importa di chi siano, mi si attaccano addosso. Ed una persona così non può che essere pesante. 
Con questo non intendo dire di essere migliore di quelli del partito della Leggerezza.
Ogni cosa ha lati positivi e negativi. 
La mia è solo consapevolezza. 
Sono: malinconica, Romantica, polverosa, inutile e...pesante.

"La gente di solito si rifugia nel futuro per sfuggire alle proprie sofferenze.
Traccia una linea immaginaria sulla traiettoria del tempo, al di là della quale le sue sofferenze di oggi cessano di esistere."

Il Premier ha fatto una nuova comunicazione: chiusi in casa fino al 13 Aprile. E si sapeva già.
Credo che non sarà l'unica proroga. Per il momento fermiamoci a metà Aprile.
Significa che anch'io celebrerò il mio compleanno in casa. E anche questa non è una novità.
Mi piacerebbe avere per regalo un messaggio...quel messaggio...ma non mi illudo. È solo un compleanno mica un miracolo!
Cugina continua a raccontarmi le sue frustrazioni per il futuro lavorativo, per il futuro del mondo.
Inutile dire che per chi non ha futuro sentir parlare di futuro è quantomeno ilare!

"Non certo la necessità, bensì il caso è pieno di magia.
Se l'amore deve essere indimenticabile, fin dal primo istante devono posarsi su di esso le coincidenze, come uccelli sulle spalle di Francesco d'Assisi."

Ne parlavo con Amica in una delle nostre conversazioni telefoniche.
Cosa c'è di più  bello, di più potente dell'amore?
E crediamo forse che l'amore sia qualcosa di spiegabile con la razio?
L'Amore è pura alchimia. Quando accade è un complotto cosmico; immagino intere Forze organizzarsi per creare una simile creatura. Una magia che accade...
Il frutto calcolato e minuzioso di coincidenze uniche, che si organizzano una volta sola nell'universo.

"Ma davvero la pesantezza è terribile e la leggerezza meravigliosa?
Il fardello più pesante ci opprime, ci piega, ci schiaccia al suolo.
Ma nella poesia d'amore di tutti i tempi la donna desidera essere gravata dal fardello del corpo dell'uomo.
Il fardello più pesante è quindi allo stesso tempo l'immagine del più intenso compimento vitale. Quanto più il fardello è pesante, tanto più la nostra vita è vicina alla terra, tanto più è reale e autentica.
Al contrario, l'assenza assoluta di un fardello fa sì che l'uomo diventi più leggero dell'aria, prenda il volo verso l'alto, si allontani dalla terra, dall'essere terreno, diventi solo a metà reale e i suoi movimenti siano tanto liberi quanto privi di significato.
Che cosa dobbiamo scegliere allora? La pesantezza o la leggerezza?”

Io la mia scelta l'ho fatta.

E fu sera e fu mattina...XXIII giorno.


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