domenica 26 aprile 2020

Quarantottesimo giorno - Non so che dire.

Il Presidente Conte ha parlato della Fase II.
E questa volta non mi è sembrato chiaro.
Solo su un punto è stato lapalissiano: se sbagliamo torniamo a veder crescere la curva di contagi e poi sono guai veri.
Quindi ci vuole una sola cosa: RESPONSABILITÀ!
Si potrà uscire solo per ragioni di lavoro o per conclamati motivi.
La parte più dolorosa è stata "la concessione" sui funerali.
Si potrà dare l'ultimo saluto al proprio compianto.
Ma potranno essere presenti al massimo quindici persone.
A me sembra un numero elevatissimo; al mio funerale potrebbero partecipare con dolore sincero sei persone. Escludo i piccolini e il cane.
Ma so di non fare testo. Quando muore una persona perbene vogliono partecipare tutti al suo ultimo viaggio. E solitamente è un segno di rispetto che si fa ai vivi, più che ai morti. Che per i morti ormai sono altre le cose importanti.

Pensieri sempre luminosi e allegri. Ultimamente sono un inno alla vita!
(Sono tragicamente ironica.)

Riflettevo sullo spirito che invece pervade la mia amica V.
Lei è una ragazza buona e brava. Non potrei definirla diversamente.
Posso raccontarle tutto e lei fa altrettanto. Una persona priva di malizia e cattiveria.
Quando mi chiama mi rallegra la giornata. Mi dispiace non avere molto da raccontare. Ma lei non si annoia mai. E mi fa stare bene. Non smetterò mai di ringraziarla.
La vita dovrebbe darle di più, se lo meriterebbe.
Vorrei essere un po' come lei: ingenua e dolcissima.
Invece sono il suo opposto: pessima e diffidente nei confronti degli altri.

Sono una brutta persona. C'è poco da discutere.
Ecco perché le cose mi vanno in un certo modo.
E mentre penso che prima o poi mi rinchiuderanno in una clinica di igiene mentale, ricordo che oggi è il compleanno di uno psicologo che ho incontrato nei miei recenti studi: Gottman.
Pensavo fosse un errore di trascrizione e che la dispensa volesse parlarmi di Goleman.
Invece entrambi hanno parlato di intelligenza emotiva, in termini diversi, che non approfondirò in questo momento di scrittura delirante.
Mi piace però ricordare John Gottman, che scrisse:

"Se non si conosce una persona sul serio,
come la si può amare davvero?"

Spesso ci si innamora dell'idea che si ha di una persona. Ed è per questo motivo che molte relazioni finiscono o si raffreddano su una rassegnata quotidianità.

Naturalmente non è il caso mio e di Persona.
Persona lo conosco benissimo.
Vorrei viverlo nel quotidiano. Dio, quanto lo vorrei.
Ma è una di quelle idee che mi devo levare dalla testa, lo sooo!
Ma se uno provasse a mettersi nei miei panni, non potrebbe fare altro che darmi ragione.
Persona è: intelligente, ironico, sensibile, testardo, educato, attento, istruito.
Ha mille interessi e parla con passione.
Non è mai banale o superficiale.
Ha un cervello che non si rilassa mai. Sempre aggiornato e informato.
Conosce il male, la bassezza dell'umanità e non si fa toccare.
Ha le sue idee e difficilmente le cambia.
Sembra rude e scostante, poi ti avvicini e...ti abbaglia la sua luce e la sua dolcezza.

Ora, come fa un essere infido e insignificante come me a non essere completamente, perdutamente innamorata di questo Essere così meraviglioso?


Oggi non è stata una giornata produttiva.
Non ho studiato, Fratello non mi ha chiamato per la nostra video-lezione.
Sono invece andata avanti nella lettura. Emma, la protagonista, continua a non piacermi.
Ma devo riconoscere che la storia mi ha preso. La scrittura della Austen è sempre piacevole.
Ad un certo punto, Emma ci spiega perché pensa di non sposarsi.
Due giorni fa, per motivi diversi, sentivo altri dichiarare la propria repulsione nei confronti di questo antico rituale d'amore.
Non esprimerò la mia opinione. Ma non escludo di farlo in futuro...Parlarne, non sposarmi!!!
Al momento, grazie al Covid-19, sono sospese tutte le celebrazioni.

E fu sera e fu mattina...XLVIII giorno.

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