martedì 28 aprile 2020

Cinquantesimo giorno - Harper Lee

"Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare,
e cominciare egualmente e
arrivare sino in fondo, qualsiasi cosa succeda.
È raro vincere, in questi casi, ma qualche volta succede."


Ho impiegato cinquanta giorni per capire che il buio è oltre la siepe, ma anche al di qua della siepe.
Il buio sono io.
Io, con questo carattere orrendo, questo aspetto terribile, questa totale mancanza di iniziativa, voglia di vivere e migliorare.
Una volta avevo coraggio. Oggi non vinco nemmeno una partita a carte con me stessa.
Grazie Quarantena, mi hai aiutato molto.
Mai come in questo periodo sono così felice quando il sole tramonta.

E anche questo giorno è finito.
Il 28 aprile del 1926 nasceva Harper Lee, l'autrice di Uccidere un usignolo. 
Un libro meraviglioso. Non nascondo la mia preferenza.
Semplicemente ispirato.
Meritava un ricordo.
Ho provato a dare un'occhiata alla sua biografia.
Una donna semplice, altruista.
Spesso mi chiedo: da dove vengano certe storie.
Forse sono già lì scritte tra le pieghe della notte, in un raggio di sole, in un momento di distrazione, in una corsa per prendere l'autobus.
Aspettano solo che qualcuno con un particolare talento le raccolga.

"Prima di vivere con gli altri,
bisogna che viva con me stesso:
la coscienza è l'unica cosa che non debba conformarsi al volere della maggioranza."

Una volta mi dissero: La Coscienza? Il contadino la piantò, ma quella non crebbe.
Fortunatamente nel mondo ci sono molte persone per bene.
Che hanno una vocina che sussurra al loro cuore, per rendere migliore l'esistenza sulla Terra.
Ma sembrano veramente pochi.
La mia, per esempio, più che sussurrare aveva preso ad urlare.
Per tutta risposta le ho buttato addosso fango e disonore.
Ora è sporca e afona. 
Per le cose della vita di tutti i giorni posso dire di guardarmi senza biasimo nello specchio.
Ma appena tornerà il "liberi tutti", credo che non avrò più questa sicurezza.
Suppongo di dover pensare di coprire, o rimuovere, i pochi specchi in casa.

"Atticus aveva ragione.
Una volta aveva detto che non si conosce realmente un uomo
se non ci si mette nei sui panni e non ci si va a spasso."

Non giudicare e non sarai giudicato...
Ma senza dimenticare di distinguere il bene dal male.
Che "non giudicare" o "mettersi nei panni altrui", non vuol dire giustificare o lasciar passare ogni azione, anche deplorevole.
Ciò che è sbagliato, va condannato.
Perdonare al peccatore la sua colpa, ma non perdonare il peccato.
Il razzismo, le bugie, le discriminazioni sono penose!
La politica italiana, la società italiana, pullula di gente che parla senza intelletto.
Seminatori di odio instancabili, sempre all'opera.
E ultimamente mi sembra di incontrarli ovunque.

"- No, Jem, io credo che la gente sia di un tipo solo: gente, e basta!
[…] 
- È quel che pensavo anch'io quando avevo la tua età - disse infine - Ma se gli uomini fossero di un tipo solo, come ti spieghi che non vanno mai d'accordo tra loro?
Se son tutti uguali perché passano la vita a disprezzarsi a vicenda?"

Leggere, ascoltare Musica, viaggiare, passeggiare in un parco o in riva al mare.
Fermarsi a riflettere.
Dedicarsi dei momenti per decomprimere la mente.
Ripulirsi dalle emozioni negative.
Sarebbe bello saperlo fare e vedere se stessi semplicemente come uno dei tanti fratelli che popolano la Madre Terra.
Sì, sarebbe veramente bellissimo.

L giorno... 


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