domenica 12 aprile 2020

Trentaquattresimo giorno - Buona Pasqua

Momento Amarcord:
estate 2002, Avril Lavigne.
Era l'anno delle giornate sempre fuori casa.
L'anno delle risate, delle birre in riva al mare, delle cassette nell'autoradio, delle canzoni con le amiche.
Buffo, oggi questa parte di testo mi sembra mio più che all'epoca:

I'm looking for a place
I'm searching for a face
Is anybody here I know
'Cause nothing's going right
And everything's a mess
And no one likes to be alone
Isn't anyone trying to find me
Won't somebody come take me home



Questa giornata è stata molto lenta.
La notte scorsa, l'ultima volta che ho guardato l'orologio erano le quattro. Deduco che stanotte mi farò una sana dormita.
Ho fatto gli auguri all'amore mio, ma sì, chiamiamo le persone con il loro nome.
Niente di straordinario, ovviamente, ma volevo che ci fosse nella mia PAsqua. E ne sono stata felice. Mi rendo sempre più conto che siamo mondi inconciliabili.
Quindi lentamente sento che mi sto indebolendo e che presto lo lascerò andare.
Hai mai fatto volare un aquilone? Quando c'è il vento giusto lui tira per librarsi nel cielo, in alto, lontano.
Tu lo trattieni con un semplice, sottile spago.
Spago che in alcuni casi arriva a ferirti le mani, se non presti attenzione. 
Sento che l'aquilone sta tirando troppo per le mie mani stanche. 
Lo vedo libero, bellissimo, allontanarsi sempre di più da me.
Sento che presto non avrò più la forza per tenere quel sottile legame che ci unisce.
Sento che i tagli sulle mani sanguinano troppo per continuare ad ignorarli.
Sento che lo perderò per sempre.
Sento tutto questo, ma l'unica cosa che riesco a sperare è: "Fa' che sia felice!".

E fu sera e fu mattina...XXXIV.

p.s. Mai, mai, MAI vedere foto e video di persone che non ci sono più.

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