martedì 7 aprile 2020

Ventinovesimo giorno - Un po' di luce

"Riempi il tuo foglio coi respiri del tuo cuore."
(William Wordsworth)


1770 nasceva William Wordsworth: padre del Romanticismo e naturalismo inglese.
Uomo di notevole sensibilità, ebbe un esaurimento nervoso di fronte al crollo dei suoi ideali illuministi. L'amore per la poesia e la natura probabilmente, lo hanno salvato.
L'amore è l'unica via. Sempre. E anch'io vorrei avere la capacità di riempire questo spazio coi respiri del mio cuore, non mi manca il materiale, difetto di talento. E poi ho deciso che è giunto il tempo di addomesticarlo, quello stupido!

Stamattina mi ha mandato un messaggio...non il mio cuore...ma "colui che è meglio non nominare".
Solito scenario: se tento di parlare senza maschere, riesce a deviare il discorso.
Ci rinuncio. Il mio cuoricino è impazzito come sempre, respiro corto come sempre, mani sudate...come sempre! In altre parole è stato servito tutto il repertorio.
Ma questa volta c'era qualcosa di nuovo.
La novità sono io: non ho intenzione di tornare indietro sui miei passi.
Non cambierò idea.
Non è bello sentirsi sempre meno di qualcuno. 
Non è piacevole sentirsi inappropriati, ridicoli.
Non è giusto avere coscienza di tutto e ritrovarsi alla fine senza niente, svuotati.
In questo momento ho tanti problemi, tante cose da risolvere. 
E sicuramente è un bene che a lui non interessi guardare oltre le mie orecchie da gatto.
Dietro c'è solo una ragazza normale, banale, senza alcun talento.
Senza alcuna prospettiva per il domani. Un vuoto...da perdere.
"Ragazza", non "donna". Una donna è un essere evoluto, bellissimo, superiore. Una ragazza è qualcosa di informe, brutto, grezzo. Che dovrebbe sbocciare. Non sarà il mio caso. Sono già sfiorita.

Devo riconoscere una cosa: quando mi scrive è bellissimo.
Quanto mi sono mancate quelle notifiche!
Ma lentamente sparirò. Ne sono sicura. Ero trasparente anche prima, non mi sarà difficile.

Questa quarantena mi ha cambiato intimamente. 
Voglio morire in casa, senza più uscire allo scoperto.
Non ho voglia di abbracciare gente. Parlare con gli altri. Sto bene qui.

Le cose belle però accadono: finalmente inizia a scendere il numero di persone che ha contratto il Covid-19 in Italia. Mi sembra di vedere i sorrisi dei medici e degli infermieri. Non c'è nulla da festeggiare, lo so, ma questa notizia mi ha reso felice.
La lotta non è finita.
Dobbiamo ancora rispettare le misure di contenimento e la fase II non sarà lieve. 
Ma tanto a me che importa? 
Ah, niente, io sarò qui, tappata in casa senza incontrare gente.
Però spero che la mia Italia si sollevi e torni alla sua bellezza.
Già iniziano ad aggirarsi i primi avvoltoi-speculatori.
Brillante la risposta di un'agenzia immobiliare: "Sul cadavere dei leoni, festeggiano i cani. Ma i cani restano cani e i leoni restano leoni."

Spero che guariscano tutti i malati. 
Che nessun'altro debba vedere camion dell'esercito portare via le bare dei propri parenti, lontano dalla propria città.
Che nessuno debba morire solo e senza il conforto della famiglia.
"Stringiamoci a coorte."

E fu sera e fu mattina...XXIX giorno.

p.s. La Luna della Lepre brilla nel cielo notturno di Aprile. 
Bellissima.
Mi sembra riversi sul mondo una antica e dimenticata saggezza.
Quando avevo una passione per l'esoterismo amavo osservare il mutare del ciclo lunare.
Questa è la mia Luna.
E la sua rappresentazione in lepre è molto mia.
In molte culture del passato la lepre incarna l'ambiguità lunare.
La luna ha due facce e una non la mostra mai.
La lepre è un animale selvatico, che non puoi controllare, quindi pericoloso.
Essa è il simbolo delle energie dell'adolescenza che esplodono, ma che non sono ancora sotto il controllo della maturità.
Ma procede a salti, in modo imprevedibile, sicché presenta il lato della timidezza e della paura.
Non è facile da acciuffare.
Un animale notturno, lo vediamo dal crepuscolo in poi.
Il crepuscolo è il momento dei varchi fra la nostra e altre realtà.
Ecco che la Lepre diventa guida in quei mondi governati dai poteri elementari della natura. Se sogniamo una lepre stiamo attenti: potrebbe essere un messaggio proveniente dall'altro mondo.

Lepri che sfuggono e guidano in altri mondi...
Sostituiamo alla parola "lepre" la parola "coniglio"...
Immaginiamolo bianco questo coniglio...
Gli farei indossare anche un panciotto...
Improvvisamente "è tardi, è tardi assai"...

Mi preparo una buona tazza di tè. 

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