sabato 18 gennaio 2020

Cime Tempestose - Emily Brontë

"Ho sognato nella mia vita, 
sogni che son rimasti sempre con me, e che hanno cambiato le mie idee;
sono passati attraverso il tempo e attraverso di me, come il vino attraverso l'acqua, 
ed hanno alterato il colore della mia mente."


Che cos'è l'amore?
Quanto inchiostro si è sprecato per cercare di rispondere ad una domanda così semplice?
Quante menti si sono arrovellate per formulare un'ipotesi?
Quanti chimici avranno tentato di ricavare la formula di una simile combinazione di elementi?
Tutti possiamo parlarne: genitori, figli, bambini, adulti, atei, amici, religiosi, poeti, cantanti e dai mi fermo qui che l'elenco è infinito!

Oggi è finalmente sabato. Sono tornata alla mia vita social e mi sono resa conto di non averne mai avuta una. La pausa mi è servita per capire che io non sarò mai felice fino a quando dipenderò mentalmente da qualcuno che non mi vuole.
E siccome il mio umore continua a fare pena, ho pensato di scrivere di Emily.
Il suo libro è il mio preferito ed l'unica delle tre sorelle, cui non abbia ancora dedicato uno spazio personale.

Ciò che c'è da dire su di lei è noto, non ho novità particolari. Mi piace solo ricordare che il padre cambiò il loro cognome in Brontë e che va letto proprio come il nome della cittadina siciliana famosa per il pistacchio.
L'unico romanzo scritto da Emily, è un pilastro e un modello di riferimento che ha caratterizzato lo stile della letteratura vittoriana.
Per alcuni tratti scandaloso, non fu subito accolto con calore dai suoi contemporanei che non ne compresero l'indubbio carattere originale, nuovo, unico.

Emily scrive in un modo sublime. La sua narrazione non ha mai rallentamenti. Non c'è una sola parola che abbia saltato. Non ho quasi dormito per finirlo. Un romanzo che mi è entrato nelle vene dalla prima all'ultima pagina. E credo si sia incastrato nel mio malandato cuore.
Temo sia riduttivo dire che ad una come me sia piaciuto così tanto.
Ma è la verità: io amo questo libro.
E sono felice di non aver mai visto una qualche versione televisiva o cinematografica perché mi sono potuta creare liberamente nella mia mente le immagini dei suoi protagonisti.

"Credo che in tutta l'Inghilterra non avrei mai potuto trovare un luogo così discosto da ogni rumore mondano.
Un vero paradiso del perfetto misantropo: e il signor Heathcliff ed io siamo fatti apposta per dividerci tanta solitudine."

Condivido. Sono stata veramente bene tra le pagine di questo romanzo. Non volevo nessuno che mi disturbasse. Difficilmente ho ritrovato questa sensazione nelle ultime letture. Ma credo dipenda da me e dalla mia bassissima capacità di concentrazione.

Tornando alla mia domanda iniziale, cosa sia l'amore non mi è ancora chiaro.
Innanzitutto credo debba essere un sentimento condiviso. Non può provenire da un cuore solo.
Infatti, come nel mio caso, ci si sentirebbe tristi e zoppicanti.
Laddove fosse corrisposto, immagino debba essere un sentimento che invade ogni singola parte del corpo e dell'anima. Deve essere accompagnato da forza e delicatezza, passione e complicità.
Sono ammessi scambi di opinioni, litigi e obbligatoriamente trattati di pace e cessato il fuoco.

Deve essere bruciante. Come se si avesse sempre la febbre.

"Qui riesco quasi a concepire come un amore possa durare tutta una vita: mentre finora ero assolutamente convinto che nessun amore potesse resistere un anno."

Temo di avere una visione un tantino drammatica dell'amore.
Non lo voglio mieloso, non credo sia fatto di gente che si dà nomignoli stupidi.
Ma credo in quegli occhi che hanno una luce particolare.
In quei sorrisi che compaiono al solo pensare la persona amata.

Nel batticuore a mano a mano che si avvicina il momento di un appuntamento.
Nel come fa sentire una sua parola.
Nel desiderare la sua felicità.
Nel piacere che si prova, piacendogli.
Nell'ignorare tutto il resto perché, del resto, Tutto è lì seduto accanto a te.
Nel sentire una canzone e sentire quella sola persona.
Nel guardare un film e pensare che non gli piacerebbe,.
Nel girovagare per una mostra e chiedersi cosa abbia catturato la sua attenzione.
Nel cercarlo tra le pagine di un libro.
Nel riconoscere la sua marca preferita di sigari.
Nel ritrovarsi a tifare per la sua stessa squadra di calcio.
Nell'anticipare una sua opinione in merito a fatti di cronaca o politica.
Nel non vedere l'ora di chiedergli quella cosa lì.
Nel pensare che il mondo ha senso perché lui esiste ed è entrato nella mia vita.

"A che scopo esisterei, se fossi tutta contenuta in me stessa?
I miei grandi dolori, in questo mondo sono stati i dolori di Heathcliff,
io li ho tutti indovinati e sentiti fin dal principio.
Il mio gran pensiero nella vita è lui.
Se tutto il resto perisse e lui restasse io potrei continuare a vivere.
Ma se tutto il resto durasse e lui fosse annientato,
il mondo diverrebbe per me, qualche cosa di immensamente estraneo:
avrei l'impressione di non farne più parte.
Il mio amore per Linton è come il fogliame dei boschi: il tempo lo trasformerà,
ne sono sicura, come l'inverno trasforma le piante.
Ma il mio amore per Heathcliff somiglia alle rocce nascoste ed immutabili;
dà poca gioia apparente ma è necessario."

Sono veramente triste.

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