domenica 26 gennaio 2020

Mattina - GiuseppeUngaretti



"Mi illumino 
d'immenso."


1917: Ungaretti scrive Mattina.
2020: Ancora, quando la leggo, penso che non si possa raggiungere un livello più alto di questo.
Pensavo anche ad un'altra cosa: quanto si può stare senza parlare con qualcuno a cui si vuole bene?
Personalmente posso resistere un giorno.
Poi avverto il bisogno di un contatto.
Come le balene che di tanto in tanto, tornano in superficie per respirare.
Solo che non ho la grazia e la bellezza di una balena. Mi manca l'aria. Non voglio ripetere gli errori del passato.
Non voglio cancellarmi. Ma vorrei sparire.
Cerco continuamente di non pensare.
Per tenere la mente impegnata mi sono rimessa a studiare.
Ormai è la cosa che faccio meno peggio. Mi chiudo in me stessa. Non parlo con nessuno e ho la scusa per farlo. Stupendo.
Oltre la superficie è un posto bellissimo, ma poco frequentato.

"C’è una maschera per la famiglia, una per la società, una per il lavoro, e quando stai solo resti nessuno." Luigi Pirandello.

Esatto: in questo preciso istante sono nessuno. Meno di una foto in bianco e nero.
Mentre scrivo ho accanto a me il telefono. 
Non è spento. Sono in una chat. La leggo. La rileggo. La scorro. Scrivo e cancello prima di inviare.
Per non incorrere in qualche errore con figuraccia annessa, mi sono messa a scrivere qui.
Vorrei dissolvermi. Dico davvero. 
Che senso ha la mia vita?
Ma poi a chi domando? A me stessa, ad un ipotetico lettore? All'etere? Al destino? A Dio?

Sono giorni terribili questi di fine Gennaio e non dovrei scrivere queste cose.
Domani sarà la Giornata della Memoria e io penso sia solo un motivo per quietare la coscienza collettiva. Infatti, alla prima occasione reiteriamo il reato e non miglioriamo.
Siamo disumani.

"Devo confessarvi che mai io previdi quell'orrore.
È stato un orrore al di fuori anche dell'immaginazione allenata da tante vite ad ogni rischio."

Vado a riposizionare la maschera. 
Le piaghe stanno meglio.


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