domenica 5 gennaio 2020

La Storia Infinita - Michael Ende

"Se non mi sbaglio, tu sei di quelli che mostreranno ancora a molti la strada per Fantàsia, affinché ne ritornino con l'Acqua della Vita!"
Il signor Coriandoli non si sbagliava.
Ma questa è un'altra storia, e si dovrà raccontare un'altra volta."



Per la serie "post inutili e dove trovarli":
ti invitiamo ad allacciare le cinture di sicurezza, spegnere i dispositivi elettronici (no, questo no, altrimenti come fai a leggere?!), riposizionare lo schienale e chiudere il tavolinetto davanti a te (se non c'è, pazienza. Improvvisa! Che so... chiudi una finestra!).

Oggi è 5 gennaio. Se fossimo in un posto serio dovremmo parlare di Umberto Eco che nasceva nel 1932. Ma onestamente di Eco ho letto soltanto "Il nome della Rosa".
Me lo prestarono secoli fa. E mi piacque molto. Probabilmente l'aver visto il film fu un importante aiuto, devo dirlo per onestà.
Ecco! potrei mettere tra i miei propositi di lettura il recupero di scrittori che ho solo studiato a scuola.

Ma tornando ad oggi, mi va di parlare ancora di Fantasy.
Complice il pomeriggio televisivo di ieri, mi sono ingegnata pure per scattare una fotografia decente.
In realtà il mio problema non sono le copertine belle o brutte.
Il mio problema sono io.
Voglio raccogliere una primula ma ho le mani di un troll di caverna!
Ma meglio sorvolare sul mio rincorrere la bellezza con un retino rotto e parliamo del libro, lo hai già riconosciuto?

Sono sicura che anche tu, almeno una volta nella vita, abbia sognato di cavalcare Falkor (Fùcur) e salvare Fantàsia.
Perché è di questo che sto parlando, di una storia, "La Storia Infinita", quella che ancora oggi vive nel mio cuore e mi tiene in vita.
Anno di pubblicazione: 1979. (L'ho sempre detto: sono nata in un anno fantastico!)
Autore: il tedesco Michael Ende, ha conosciuto gli orrori della Seconda Guerra Mondiale, il rifiuto, il dolore e la delusione. Eppure ci ha donato un capolavoro non solo letterario ma anche umano.

Se non lo hai mai letto, ti prego, non ridurlo alla versione cinematografica di cui tutti conosciamo la colonna sonora e il bellissimo Drago della fortuna.
Che da bambina amavo e che ieri sera, da vecchiaccia quarantenne, mi ha commosso fino alle lacrime mentre urlavo: Bastiano devi crederci! Ti prego! Dillo ad alta voce! (Il nome che avrebbe dato all'Infanta Imperatrice.)

Il libro è un altra cosa; racchiude due scrigni.
Il primo ci racconta del Nulla che avanza. Delle conseguenze che avrebbe nella nostra vita la distruzione della fantasia.
Il secondo ci illumina sulle conseguenze dell'abbandonarci ad un mondo esclusivamente fatto di sogni. Il prezzo è elevatissimo: dimenticare se stessi e tutto l'amore vissuto e ricevuto.
Fortunatamente il finale è, a mio parere, felice.

Ci sono tanti punti sui quali mi piace porre l'attenzione.

Il primo:
che tipo di storia è una storia infinita?
Mi sembra di ritrovarci un po' il pensiero di Calvino e delle Città Invisibili.
Mentre scrivi una storia, mentre scegli una parola e scarti un pensiero, ecco che prende forma un mondo, ma altri mondi possibili vengono distrutti.
O forse si stanno sviluppando autonomamente, chissà dove.

Il secondo:
fantasia e realtà, luce e ombra, pesantezza e leggerezza come credo sottolineasse Kundera, chi può dire cosa sia meglio?
Forse è più onesto accettare che uno esiste perché l'altro esiste.
Come in un mondo davanti ad uno specchio.
Chi decide quale sia il reale e quale il riflesso? L'unica cosa certa è che se non c'è qualcosa da riflettere non c'è riflesso.
Ma senza una superficie riflettente non c'è qualcosa da vedere.

Il terzo:
che tipo di lettore è uno che si fa coinvolgere da una storia?
Chi, una volta chiuso il libro, modifica il proprio DNA, la propria vita "per colpa" di una storia?

Il quarto:
abbiamo sempre bisogno di qualcuno che ci salvi?
Abbiamo bisogno di aspettare che arrivi Atreiu?

Il quinto, e qui chiedo aiuto a Mork:
"Non avevano speranza. E il non aver speranza rende molto più deboli le creature come voi.
Il Nulla ha una terribile forza d'attrazione e nessuno di voi riuscirà ancora per molto a opporgli resistenza."
"Siete come una malattia contagiosa, che rende gli uomini ciechi, così che non distinguono più l'apparenza dalla realtà. Sai come vi chiamano laggiù? Menzogne."

Il mondo senza fantasia è un mondo possibile?
Chi non crede in niente è facilmente raggirabile, governabile. È schiavo di una dittatura subdola e spietata, che tiene tutti concentrati nel momento che si sta vivendo, senza permettere loro di alzare gli occhi al cielo, oltre le nuvole.
Solo chi sogna si eleva, solo chi sogna può immaginare, creare, fare in modo che il mondo cambi.

"Perché una cosa era legata all'altra. Non si era mai potuto convincere che la vita dovesse proprio essere così grigia e indifferente, così priva di misteri e di miracoli, come tutti affermavano quando dicevano rassegnati: così è la vita!
Ma ora sapeva anche che bisognava andare in Fantàsia, per riportare entrambi i  mondi alla salvezza.
E che nessun essere umano conoscesse la strada che portava laggiù dipendeva appunto dalle bugie e dalle idee sbagliate che a causa della distruzione di Fantàsia arrivavano nel mondo e rendevamo cieca la gente."

Bastiano Baldassare Bucci compirà la sua opera e farà molto, molto di più. Salverà anche altri bambini. Quelli come me. Sempre soli. I reietti, quelli che per amici hanno ombre e leoncini immaginari. Che non sapevano e non sanno stare al loro posto, nel loro "qui e ora".

Nomi illustri, Platone, Aristotele, Kant, Montessori hanno parlato dell'immaginazione.
Giorni fa a modo mio, ho scomodato "Albero e Foglia" il saggio di Tolkien sulla favola, su quel prodotto dell'immaginazione erroneamente confinato a giocattolo per bambini, che in realtà è un prezioso gioiello per tutti quelli che sono continuamente in viaggio tra un "di qua e di là".
Un viaggio che può essere della coscienza e della mente.
Un esplorare zone che vanno oltre i confini di coordinate prestabilite.
Immaginare non è un prodotto avulso dalla realtà, è una parte conscia del pensiero umano, che si attiva nel momento in cui siamo volontariamente decisi a sospendere lo scetticismo. Ad ammettere che ciò che conosciamo, che risponde a delle leggi riconosciute, può essere superato.

A volte si ha la tendenza a dividere il mondo scientifico, inteso come qualcosa di serio e concreto, dal mondo dell'immaginazione che è di contro, quello dell'irrealtà e immateriale.
Niente di più sbagliato.

Buona domenica Costruttore di mondi,
spalanca le finestre del tuo regno su questo "qui e ora" e condividi con gli altri l'importanza del vivere con un libro sotto il braccio e una storia infinita nel cuore.

"Turn around
Look at what you see
In her face
The mirror of your dreams
Make believe I'm everywhere
Given in the light
Written on the pages
Is the answer to a never ending story"

P.s. SPOILER
Ammettilo, stai pensando alla scena di Stranger Things?

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