lunedì 6 gennaio 2020

Il Profeta - Kahlil Gibran

"Amatevi l'un l'altro, ma non trasformate l'amore in un vincolo:
Fate che sia un mare, che vive fra le sponde delle vostre anime."


Ora ti spiego cos'è il destino.
Il destino è:
- entrare in libreria il 31 dicembre; girovagare a vuoto tra un "tornerò a prenderti" e l'altro, mentre scorri titoli che vorresti comprare;
- decidere che sia impensabile tornare a casa senza nemmeno un libro e acquistarne uno che sei sicura non ti tradirà;
- leggerlo il 5 gennaio e renderti conto che effettivamente non ti ha tradito;
- scoprire che il suo autore nasceva il sei gennaio del 1883 a Bisherri.

Ecco perché oggi scriverò di un libro che ne sono sicura, tu già conosci: "Il Profeta" di Kahlil Gibran.
Come faccio abbastanza spesso, mescolare generi letterari mi permette di non abbassare mai la soglia del desiderio di leggere.
I romanzi sono i miei preferiti, ma desidero da tempo, comprare qualche saggio o qualche biografia.
Questo libro di Gibran è un compromesso ideale per me: è in prosa, ma sembra una poesia.
Non ci giro intorno: il mio entusiasmo non è confrontabile con quello di chi ha commentato prima di me.
Bellissima la prosa, ma per contenuti io mi sono sentita un po' come se fossi sul Monte delle Beatitudini.
Non condivido lo stupore degli intellettuali, ma capisco che forse ci sia più propensione ad accettare messaggi che non abbiano vincoli religiosi.
Quello che mi ha colpito è che, voltando le pagine del Profeta, si ha la sensazione di vivere un'intera esistenza dalla nascita alla morte.
Ma che l'esistenza stessa non sfoci nella morte.
Come in un cerchio, non si può rintracciare un inizio ed una fine.

È uno di quei libri da tenere sempre con sé, da leggere e rileggere; da aprire quando ci mancano risposte. Da accendere, quando tutte le luci del nostro cammino sono spente.

I momenti per me più belli?
Le riflessioni sul Dolore e sull'Amore:

"Il dolore è lo spezzarsi del guscio che contiene la vostra conoscenza.
Come l'involucro del frutto deve rompersi, affinché il suo cuore possa godere del sole,
così voi dovete conoscere il dolore.
E se poteste custodire in cuore lo stupore per i quotidiani miracoli della vita,
il vostro dolore non vi sembrerebbe meno straordinario della vostra gioia."

Non ci avevo mai pensato, però è vero che a volte pensiamo che il dolore sia più grande della gioia, o viceversa. Invece è probabile, che essi siano uguali e inseparabili.
E che nel nostro vivere quotidiano, si riequilibrino continuamente. Questo ci rende vivi.

Prendi fiato, ora arriva la parte sull'amore...

"Quando l'amore vi fa cenno, seguitelo,
Benché le sue vie siano difficili e scoscese.
E quando le sue ali vi avvolgono, abbandonatevi a lui,
Benché la sua lama, nascosta tra le piume, possa ferivi.
E quando vi parla, abbiate fiducia in lui.
Benché la sua voce possa infrangere i vostri sogni come il
vento del Nord devasta il giardino.

Poiché come vi incorona, così pure l'amore vi crocifiggerà.
Come favorisce la vostra fioritura, così pure favorisce la vostra recisione.
Come sale in alto e accarezza i vostri rami più deboli che vibrano al sole,
Così scenderà sino alle vostre radici e le scuoterà nel loro profondo."

Nella mia esistenza ho amato tanto e tanto amore ho ricevuto.
Ma non mi sono mai sentita così, come quando Persona si rivolge a me.
Non riesco a vincere l'orgoglio e lasciarlo in pace.
La sua presenza mi fa sentire come un mandorlo in fiore. E troppo poco dura l'effetto.
Vorrei continuamente essere riscaldata da questo sole.
Troppo velocemente arriva il freddo a spogliarmi dei fiori che tanto tempo e fatica avevano richiesto.
Tuttavia qualcosa è mutato.
Il vento del Nord ha soffiato e devastato.
Ma questa volta mi sembra di scorgere dei semi nuovi.
Ieri c'è stato un cambiamento.
Oggi è l'Epifania della mia anima.

Caro Lector,
spero tu non sia troppo triste per la fine delle vacanze. Ammesso che tu abbia goduto di questi giorni di tregua.
Ti auguro di ritornare alla tua routine calmo e pieno di energie.
Buona serata.








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