venerdì 24 gennaio 2020

Lettera per te

"Un uomo che non piange,
non potrà mai fare grandi cose."
(Giovanni Agnelli)

Oggi ti penso più del solito, se possibile.
Leggevo e rileggevo una cosa che hai scritto. Volevo commentare ma mi sono trattenuta.
Perché non sono nessuno, ma proprio nessuno per entrare nella tua vita.
Mi sono ritagliata il ruolo di buffone di corte pur di starti vicino.
E come accade a tutti i pagliacci, quando alla sera tolgo il trucco va via anche il falso sorriso.
Ora però mi sono stancata di questo ruolo.
Tu non vuoi cercare niente.
Non hai nessuna voglia di andare oltre le maschere.
Io l'ho fatto e mi sono innamorata.
Mi hai cambiato. Sono un mostro. Ma anche i mostri hanno un cuore.
E il mio ora è proprio distrutto.
Non hai amici. Troppo faticoso.
Dici sempre così. Eppure dovevi solo tendere una mano, un dito, un piede e avresti trovato un posto in cui riposarti. Sorridere. Riposare. Senza faticare.
Non dovevi amarmi.
Non te lo avrei mai chiesto.
Sono quella del: "Chi avrebbe mai potuto amare una bestia?".
Ma mi sarebbe piaciuto avere la possibilità di mostrami.

In queste sere è successa una cosa stranissima.
Tramite messaggi mi sono sentita io. Senza filtri.
E sono stata felice.
Avrei voluto avere la stessa opportunità con te.



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